venerdì 6 marzo 2009

L'Italia bocciata in Innovazione


In un periodo di crisi e di grande trasformazione economica e produttiva, in Italia l'innovazione non è una priorità. Lo conferma la bocciatura in Innovazione che l'Italia si è presa nel recente documento "2008 EUROPEAN INNOVATION SCOREBOARD" ovvero il rapporto sullo stato dell'Innovazione nei Paesi Europei realizzato da PRO INNO Europe.

PRO INNO Europe è un'iniziativa recente del Direttorato Generale UE "General Enterprise and Industry" e si pone come struttura focale sui temi dell'analisi delle politiche sull'innovazione, apprendimento, diffusione di conoscenza e sviluppo in Europa.

Da questo rapporto emerge che l'Europa in generale ha compiuto notevoli progressi in termini di creazione e diffusione di innovazione soprattutto al confronto con gli USA ed il Giappone.

Il rapporto scende poi in dettaglio, cioè nell'analisi delle realtà dei singoli Paesi europei ed è qui che arrivano le prime note stonate. All'Italia infatti viene attribuita una sonora bocciatura e, devo tristemente ammettere, la cosa non mi sorprende affatto.

L'Italia appare infatti indietro a tutti gli altri Paesi europei per quanto riguarda i maggiori indicatori di innovazione soprattutto in materia di:
  • inadeguati sistemi scolastici e delle formazione tecnica e scientifica
  • scarsi investimenti in ricerca e sviluppo sia privati che pubblici
  • pochi brevetti
  • assenza di coordinamento

In generale si evince chiaramente che, al di là dei soliti buoni propositi e dichiarazioni di principio, l'Italia non crede nell'innovazione dato che si investe meno dell'1.5% del PIL in innovazione, formazione e ricerca quando la media UE è del 2.7%. Questa scarsissima considerazione e la mancanza di una cultura meritocratica sono anche la causa della cronica fuga di cervelli (brain drain) e di competenze tecniche e scientifiche dal nostro Paese (alcune stime parlano forse di 5000 unità all'anno!). Non esiste poi nel nostro Paese nè una reale politica e strategia per la diffusione dell'innovazione e per il technology transfer nè un sistema reale di valutazione dei risultati e delle attività per indirizzare le risorse. La politica per la ricerca e l'innovazione in Italia è pertanto poco credibile...

Su queste premesse, appare veramente difficile poter prevedere un rilancio della nostra economia in termini di competitività con un'erosione continua del potenziale bacino di risorse umane e produttive...

Il testo (in Inglese) del rapporto ITALIA è scaricabile qui
Il quadro generale delle country pages (39 Paesi), da cui è possibile accedere ai singoli report, è consultabile qui.


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