giovedì 16 giugno 2011

La peggiore Italia 2

C'era da scommetterci che avevamo tutti frainteso. E' la solita tecnica un po' vigliacchetta messa in campo da chi non è capace di tenere la bocca chiusa e di gestire sé stesso.

Intanto suggerisco la visione di questo video dell'Espresso. E' un'apologia della meritocrazia soprattutto accademica: un bel monito ai tanti ricercatori (magari precari) che con decine di pubblicazioni scientifiche non riescono nemmeno ad avere il rinnovo di un assegno di ricerca o di una borsa id studio.

Credo che non meritiamo di essere governati da questa classe politica indecente...

mercoledì 15 giugno 2011

La peggiore Italia

I referendum hanno evidenziato l'esistenza di un'Italia migliore. L'Italia peggiore però ancora sgomita con le sue arroganti prese di posizione.

Fermo restando che i precari d'Italia sono coloro che, sfruttati e ricattati come non mai, mandano avanti questo Paese grazie alla loro forza fisica, morale e psicologica, non bisogna mai dimenticare che proprio i precari sono una componente primaria di questa Italia migliore. Questo concetto deve essere sempre ripetuto.

Ecco a voi invece un esempio di Italia peggiore nel vero senso della parola. Mi sembra piuttosto evidente che si tratta di gente che non ha mai provato sulla propria pelle cosa significhi "precariato".

martedì 14 giugno 2011

Non è (più) un Paese per capre (con tutto il rispetto per le capre...)

E' incredibile. Non ci posso credere. Per una volta la gente di questa scalognatissima terra ha saputo prendere l'iniziativa, reagire, dare un segno di esistenza in vita. E' un segno importante che qualcosa si sta muovendo e che una fetta abbastanza consistente dell'opinione pubblica, svincolata da schieramenti partitici, ha inteso riprendere possesso del diritto di pensare con la propria testa.

Al di là del contentuto "pratico" dei quesiti referendari (che comunque non erano di secondaria importanza), l'esito di questa consultazione, dopo le recenti amminstrative, conferma che la "gente" (nel senso più nobile del termine) è molto più avanti di una classe politica e dirigente (di destra e di sinistra) colpevolmente e dolosamente incapace ed incompetente, ancorata a logiche di un passato remoto che tutti coloro che sono andati a votare in questo referendum intendono gettarsi alle spalle.

E' una vittoria degli uomini e delle donne libere di questo Paese al di là di qualsiasi credo politico: non è certamente una vittoria che possa ascriversi ad una formazione politica o ad un gruppo politico specifico. E' una vittoria dei cittadini che non deve essere scippata da nessuno.

Tutto questo rende onore comunque ai tanti cittadini che si ispirano al centrosinistra così come a quelli del centrodestra che sono andati a votare spesso sfidando il cinismo di tanti politici. Soprattutto questi ultimi sono meritevoli di ammirazione perchè hanno dimostrato di non essere dei meri spettatori o burattini: questi cittadini e cittadine forse meriterebbero formazioni politiche di riferimento più degne e all'altezza delle loro aspettative.

Insomma un'Italia diversa ha alzato la voce. Questo significa che in questo sfortunatissimo lembo di terra non ci sono solo zozzoni con le braghe perennemente calate, furbacchioni, evasori morali e fiscali, mafiosi e camorristi, birbaccioni e zoccole. C'è dell'altro.

L'Italia forse si è rialzata e si è rimessa in marcia...

giovedì 9 giugno 2011

La Scala Mercalli

Non parlo di terremoti, ma di Luca Mercalli

Sono sempre stato un grande ammiratore ed estimatore di Luca Mercalli, fondamentalmente per un motivo: è un uomo che parla chiaro, nitido, in modo semplice e limpido. Le sue idee sono sempre di una chiarezza incontrovertibile: sia che parli di ambiente che di clima è sempre lineare. Mai luoghi comuni, mai frasi fatte, ma idiomi specialistici. Se vogliamo essere consapevoli dobbiamo primariamente frantumare i muri della specializzazione creati dagli esperti e dai manager: dobbiamo capire per essere informati.

Una società di ignoranti anacoluti è una società facilmente manipolabile: uomini e donne come Luca Mercalli, mi sembra, lavorano per creare questa consapevolezza e questa coscienza.

Segnalo pertanto questo bellissimo articolo apparso su MicroMega come sintesi del suo recente libro. Non ho nulla da aggiungere perchè mi trovo a sottoscrivere praticamente tutto quello che Mercalli evidenzia in questo estratto. Conto di comprare a breve anche il suo libro.

Amen.

martedì 7 giugno 2011

Morire di Fame

Premetto subito che il titolo di questo post è puramente provocatorio. Di certo nella società dell'opulenza e dell'obesità potrebbe sembrare un paradosso. Invece l'epidemia da Escherichia coli O 104 che ha investito la Germania dovrebbe far riflettere sotto molteplici punti di vista.

Innanzitutto la continua diffusione di falsi allarmi (prima i cetrioli spagnoli, poi i germogli di soia) su prodotti alimentari colpevoli puntalmente smentiti.

Intanto oggi alle 14.00 si riunisce il Consligio Agricolo Straordinario su questa emergenza: questo per dire che il problema è certamente serio, ma non è diffondendo falsi allarmi su determinate categorie di prodotti che si risolve la questione. Però, tutti presi dal panico, tantissimi consumatori, anche italiani, hanno cessato di mangiare frutta e verdura. E' il solito esempio di induzione di ansia e paura.

Le considerazioni da fare alla fin fine sono le solite. In primo luogo un rapporto completamente snaturato con il cibo. Si mangia troppo, male, in condizioni igieniche spesso precarie; si continua a preferire la quantità alla qualità. Cibo industriale al cibo naturale.

Infatti c'è probabilmente in tutta questa faccenda un notevole problema di scarsità di igiene: sono tutti fattori che devono essere verificati. Qualche info su questo batterio può essere visualizzata qui.

Ormai, dopo tanti allarmi ed emergenze, sempre più spesso guardiamo il cibo con sospetto: alla fine il gesto più semplice e naturale del mondo come quello di portare un boccone di cibo o un bicchiere alla bocca, ci fa paura. O è troppo o è avvelenato. Insomma, paura di morire di fame...

A cosa ci siamo ridotti...