martedì 4 agosto 2009

A Sea of Cement...

While we are about to enjoy some summer vacation days, the sea of cement invading Italy never sleeps.

This is what is resulting from the first report of the National Observatory on Soil Consumption recently presented in Milan.

The scenario depicted in this report is rather discouraging above all because this barbaric urbanization should be considered as one of the most relevant problem hampering a substantial change toward a more sustainable local development.

Often, unfortunately, many local aadministrators in Italy consider construction sector as the simplest path to create jobs and to support local construction firms. They do not consider the huge economic and extra-economic costs of these choices in terms of moonlighting, devastation of evironmental resources, urbanization costs, speculations, landscape and environmental losses, impossibility to use territorial resources for other activities, etc. This sea of cement finally denounces the incapability to deal with the present economic crisis and recession.

More details about this report (in Italian) can be seen here.

Un'Estate al Mare (di Cemento)

Mentre ci prepariamo per goderci le meritate vancanze, il mare di cemento che sta sommergendo l'Italia non va mai in vacanza. Questo è il dato che emerge dal primo rapporto sui consumi del suolo presentato a Milano dall'Osservatorio Nazionale sul Consumo di Suolo (ONCS)

Il quadro che viene delineato è decisamente preoccupante soprattutto perchè l'urbanizzazione selvaggia deve essere considerata come una delle prime cause che di fatto impediscono un sostanziale cambiamento verso forme di sviluppo locale più sostenibili.

Spesso, purtroppo, per molti amministratori locali l'edilizia viene considerata come la strada più semplice per creare qualche posto di lavoro e far lavorare le piccole imprese locali. Non si pensa ai costi economici ed extra-economici di queste scelte: lavoro nero, degrado delle risorse ambientali, alti costi di urbanizzazione, speculazione, perdita di valore dei paesaggi, impossibilità di impiegare le risorse territoriali in altre attività economiche, ecc... La cementificazione massiccia del territorio alla fine è un sintomo di un modo errato di affrontare l'attuale fase di crisi economica.

Maggiori dettagli possono essere visualizzati qui.