venerdì 28 novembre 2008

The Bank of The Tales

As usual on Friday, I write this post about an interesting "local" initiative. This is an important event directed to protect and promote some relevant aspects of local communities' culture. In these years of existential desertification, these initiatives help us to make us feel still alive...







The Bank of the Tales - Next meeting at Cellere (Province of Viterbo) Sunday nov. the 30th

Alfonso Prota and Antonello Ricci will introduce "Vincenzo Gioiosi - When the Things are telling a story": a story telling and rural meal at the hut of the shepherd Cencio (Torn) with a visit to the Bandits' Museum.


Vincenzo "Torn" Gioiosi: when the things are telling a story...
Vincenzo "Torn" Gioiosi was born in 1941 and when he was 6 he worked in the moor to pasture cows. He was born in a peasant family considered a lucky family because they ate bread everyday. But good luck had to be gained and the "fairytale was always the same: in windy, rainy or snowy days ... always to the moor one had to go!".

Vincenzo has been told just few stories, but he can speak about Boccaccio, Dante, Homer, Voltaire... about given, bought or forgotten books... Try to ask Torn if he loves to tell stories: he will reply that only a foolish man cannot love to do it...

What is the Bank of the Tales

The Bank of the Tale is a project working on the identities of our territory and landscapes starting from the local stories' heritages. The mission is to give local community back the stories' heritages collected.

Local story tellers are directly involved in the planning phases and in the concrete implementation and construction of initiatives directed to give these heritages back to local communities.

La Banca del Racconto


Come spesso mi capita di fare di Venerdì, dedico questo post ad un'interessante iniziativa "locale". Si tratta di un evento importante diretto a tutelare e promuovere alcuni aspetti importanti della cultura delle comunità locali. In questi anni di desertificazione esistenziale queste iniziative ci aiutano molto per farci sentire ancora in vita...



BANCA DEL RACCONTO - appuntamento a Cellere (provincia di Viterbo) domenica 30 novembre

L'appuntamento è per le 12.30 di domenica 30 novembre, in piazza del Comune.

Alfonso Prota e Antonello Ricci presenteranno "Vincenzo Gioiosi, quando le cose raccontano". Narrazioni e braciolata presso la capanna del Pastore Cencio. A seguire (ore 15.30), visita guidata del Museo del Brigantaggio a cura di Marco D'Aureli e degustazione di prodotti tipici.

La Banca del Racconto è un'iniziativa dell'associazione culturale Percorsi, realizzata con il contributo dell'assessorato alla cultura, turismo e sport della Provincia di Viterbo e della Regione Lazio.

L'iniziativa cellerese è organizzata in collaborazione con il Museo del Brigantaggio.

L' iniziativa è gratuita.


Vincenzo "Cencio" Gioiosi: quando le cose raccontano

Le parole sono cose da trasformare. Le cose raccontano.

Vincenzo "Cencio" Gioiosi nel 1941, a sei anni, è già "...'nde le maremme a governà le vacche". È così piccolo che ha bisogno di salire in piedi sulla mangiatoia. La sua è una famiglia contadina di quelle fortunate, che il pane ce l'aveva. Ma la fortuna andava guadagnata e "la filastrocca era sempre quella, cor vento, pioveva, fioccava...sempre là pe' le maremme bisognava stà..."

Creare, trasformare, manipolare... cose che Vincenzo ha dentro da sempre. Anche scavare una buca per terra diviene atto creativo. È impossibile non saper fare una cosa. Si può, si può... adesso. Con tutto ciò che capita a tiro...

Di storie a lui ne hanno raccontate poche, ma parla di Boccaccio, della Commedia, dell'Odissea e Voltaire, di libri regalati, comprati e buttati sul sedile della macchina, sempre pronti per essere sfogliati. Provate a chiedere a Cencio se ama raccontare, risponderà che è pazzo chi non ama farlo...


Che cos'è la banca del Racconto

Il progetto "Banca del Racconto" lavora sulle identità del nostro territorio e dei suoi paesaggi a partire dai suoi patrimoni narrativi. L'obiettivo è restituire alle comunità interessate i patrimoni narrativi raccolti con l'interesse di un buon tasso di sociabilità dei saperi.

La peculiarità del progetto è che i narratori locali partecipano da protagonisti, sotto la regia degli operatori-tutor, anche alle fasi di progettazione e di concreta realizzazione della restituzione alle comunità.


mercoledì 26 novembre 2008

An Indecent Society: Violence Against Women


Ipazia, Martyr of Fanaticism

In this blog I'm trying to assume the concept of "Decent Society" as fundamental key-factor at macro and micro (local) level, that is a Society based on the idea of "respect" (towards people, Nature, environment, traditions, cultures, etc.) and awareness within the communities which compose this society.

For this reason, I do want to remember with this post that nov. 25th has been indicated by the UN General Assembly as the International Day for the elimination of violence against women.

I don't want to discuss here about general issues and principles or cite particularly relevant fact. For this aim, there is a heap of opinion leaders, media and blogs surely more important and authoritative than this blog.

My mind is going to those many important and less important cases of abuse against women everyday happening in places where this violence is perpetrated in silence, in the fear of prejudices and in the understimation because considered "low profile events".

These "low profile events" happen everyday around us not involving "anonymous" individuals but rather involving often men and women living very close to us.

A community tolerating any form of (physical and psychological) violence against women is an "indecent" community composed of "indecent" subjects. There is no religious absolution or justification when someone claims the proposal to render another person an "object" also conving this person to be as such: an object which can be used, exploited and thrown away.

Respect must be based on dignity: when women are deprived of dignity (in their everyday life, in politics, in religion, in society, etc.) then also respect will cease.

"There is no way to oppress those women convinced of their dignity, sometimes offended but not-annulled but rather reinforced often by injuries and frustrations."
(Wanda Montanelli)

My thoughts thus are directed to those are involved in this fight, as the Antiviolence Centre "Erinna" in Viterbo", having often the opposition of male politicians (who hamper in any way the female presence in institutions and who support these battles only on "paper"), scarce financial resources, adverse economic models (women usually are the first victims of unemployment and always find major difficulties when starting a new activity as entepreneur) and a culture, frequently catholic inspired, which, by definition, is sistematically against women.

Remebering the Ipazia's sacrifice...

Una Società Indecente: la Violenza contro le Donne

Ipazia, Martire del Fanatismo


In questo blog ho sempre cercato di portare avanti un concetto di società "decente", sia a livello macro che micro (locale), ovvero fondata sull'idea di rispetto (per le persone, i luoghi, la natura, i simboli, le tradizioni, le culture, ecc...) e di consapevolezza all'interno delle comunità che la compongono.

Per questo motivo voglio con questo post ricordare che il 25 novembre è stato indicato dall'Assemblea Generale dell'ONU alla giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne.

In questa sede non voglio discutere di questioni e principi generali o fare riferimento a notizie di cronaca particolarmente eclatanti. A questo ci pensano opinionisti, organi di informazione e blog decisamente più importanti ed autorevoli di questo. La mia mente va invece ai tanti piccoli e grandi episodi di abusi contro le donne che quotidianamente si verificano in aree dove questa violenza avviene nel silenzio, nella paura dei pregiudizi e nella sottovalutazione generale perchè vengono considerati "fattarelli".

Questi "fattarelli" avvengono intorno a noi e spesso non riguardano degli altri "anonimi", ma persone (vittime e carnefici) che ci stanno molto vicino...

Una comunità che tollera qualsiasi forma di violenza (fisica o psicologica) contro le donne è una comunità "indecente" composta da soggetti "indecenti". Non c'è assoluzione religiosa che tenga quando qualcuno si arroga l'idea di rendere un'altra persona un'oggetto fino a farle credere di essere veramente un oggetto che può essere usato, sfruttato e poi buttato via.

Il rispetto deve essere fondato sull'idea di "dignità": quando alle donne si sottrae la loro dignità (nella prassi quotidiana, in politica, nella religione, nella società, ecc...) allora verrà inevitabilmente meno anche il rispetto.

"Non c’è modo di sottomettere donne convinte della loro dignità talvolta calpestata, ma non annullata, anzi rinforzata spesso da colpi e frustrazioni."
(Wanda Montanelli)

Il mio pensiero va quindi a tutte/i quelle/i che si operano in questo campo, come il Centro Antiviolenza "Erinna" di Viterbo, spesso avendo contro gli "uomini" della politica (che ostacola in tutti i modi la presenza femminile nelle istituzioni e che a parole sono sempre in prima fila in queste battaglie, ma quando si passa ai fatti...), scarse risorse economiche, modelli economici avversi (le donne sono le prime a perdere il lavoro e trovano maggiori difficoltà ad iniziare attività in proprio) ed una cultura, frequentemente di matrice cattolica, che per definizione è sistematicamente contro le donne.

lunedì 24 novembre 2008

When a Public School Collapses

Saturday morning (nov. 22nd) the roof of a public school in Turin crashed killing a student and injuring other 20 students (among them four in severe conditions). We are waiting to see when and how responsibilities and causes will be established. In the meantime everyone has attended in the past, or having recent contacts, any italian school perfectly knows the exact condtions in which italian school buildings all along are.


Italian schools are disgusting!

The problem of the dramatic degrade of school buildings in Italy (which is actually the materialization and the tangible feature of the degrade of the educational system as a whole) is an old issue surely not exclusively indictable to the present government.

What I want to reproach to an entire political class (both right and left wing) is its total, criminal and culpable disregard for our public schools which has been lasting for decades.

We perfectly know that schools, universities and research institutions are not a priority for italian politicians. Similarily, we are aware about the attemps to push public education system to a definitive death. Yet the attempt to estinguish public schools by killing students is completely out of our imagination.

I'll always repeat that the public schools' conditions, as well as other public goods, represent the indicator of the link between the quality of politics and the possibilities to achieve a decent social and economic development that is based on people's respect. The degrade of public schools, even in a material sense, is the materialization of the ethic degrade of an entire political class which always direct public economic resources to grant favours to particular interests, to increase its electoral base, damaging the entire collectivity (in this case even its physical security)

We have had a similar tragedy some years ago also in San Giuliano, a town in Puglia region where 27 children of an elementary schools died after a criminal school re-structuring.

How much are these lives worth for our politicians? Not so much...

While our public schools are collapsing, italian politicians do not renounce to 1€ of their handsome wages and to their no-use privileges

While our public schools are collapsing, these sirs have created a development model in which increases in private incomes are never translated into widespread impovements in the quality of life standards: private richness is going in the opposite direction to social and economic progress.

While our public schools are collapsing, the ethos of "doing my own business" is enhancing and we all know that after the present tragedy moment everything will be as usual waiting for the next tragedy.

In the meantime, some families in Turin, as already happened for many families in Puglia region, are paying the bill of having the wrong politicians...


Il Crollo di una Scuola Pubblica


Sabato mattina è crollato il soffitto di una scuola di Torino provocando la morte di uno studente ed il ferimento di altri venti ragazzi di cui quattro in gravi condizioni. Siamo in attesa che si accertino cause e responsabilità; intanto chiunque abbia frequentato in tempi più o meno recenti una scuola pubblica in Italia sa perfettamente in quali condizioni versino da sempre gran parte gli edifici che ospitano le nostre scuole.

Le scuole italiane fanno schifo.

Il problema della drammatica fatiscenza dell' edilizia scolastica in Italia (che altro non è che l'aspetto materiale e tangibile della fatiscenza dell'intero sistema formativo in termini di contenuti e programmi) è di vecchia data e certamente non può essere imputato esclusivamente al governo in carica.

Quello che si vuole rimproverare ad un'intera classe politica (di destra e di sinistra) che da decenni si sussegue nel panorama politico nazionale è una criminale e colpevole disattenzione. Che la scuola, l'università e la ricerca in Italia non siano delle priorità per questi signori lo sapevamo. Sapevamo anche dei vari tenativi di far morire la scuola pubblica in tutti i modi; ma che addirittura si arrivi a far morire gli studenti è fuori da ogni possibile immaginazione.

Non sarà mai sufficiente ripetere che lo stato della scuola pubblica, così come avviene per tutti gli altri beni pubblici, rappresenta il barometro del nesso fra qualità della politica e possibilità di avere uno sviluppo sociale ed economico "decente" ovvero fondato sul rispetto delle persone. Il degrado della scuola pubblica, anche in senso materiale, è la materializzazione del degrado etico di un'intera classe politica che indirizza risorse economiche pubbliche per garantire favori ad interessi particolari, per alimentare il proprio bacino di voti, a danno della collettiività (in questo caso addirittura della sua incolumità fisica).

Non dimentichiamo quanto avvenuto a San Giuliano di Puglia dove sono morti 27 bambini di una scuola elementare.

Mentre le nostre scuole cadono a pezzi, questi signori non rinunciano ad un Euro di loro lauti stipendi e ai loro inutili privilegi.

Mentre le nostre scuole cadono a pezzi, questi signori hanno creato un modello di sviluppo in cui aumenti dei redditi (privati) non si traducono mai in miglioramenti generalizzati (pubblici) nei livelli della qualità della vita: la ricchezza privata procede in senso opposto al progresso sociale ed economico.

Mentre le nostre scuole cadono a pezzi, si rafforza la filosofia di "farsi solo gli affari propri" e passato lo sdegno del momento tutto tornerà come prima in attesa della prossima tragedia.

Nel frattempo alcune famiglie torinesi, come già avvenuto per tante famiglie pugliesi pagano lo scotto di avere dei politici sbagliati.

venerdì 21 novembre 2008

When the words have a weight


In Italy a tax evader is called "sly" or "astute". Similarily, the no-scruples builder who makes money speculating against the public good is called "sly". The broker or the banker selling bogus shares or funds is called sly. The politician making only his own interests, the tax evader plumber who drives a 70.000€ Mercedes, the fellow who becomes full professor in the same university department where his father works as professor, who bypasses a long waiting list for a health check thanks to some powerful "good words", who builds an abusive villa within a protected natural area, who throws toxic wastes in rivers and in the fields, who sets fires in a forest in summer, who destroys an entire forest in the space of a night... All this in Italy is "sly"

Cunning doesn't imply shame but only astuteness

Using this term, we are inclined to accept the dramatic status quo in which we are living; instead of completely rejecting and condemning these behaviours we finally bear all this even with a sense of admiration (He's a really smart fellow!!).
A sly, thanks to his arrogance and despise for the collectivity, deprives us of something: usually a right.

Then, let's call these individuals with their real name. Considering that these individuals deprive us of something, they are "thieves". Consequently the previous list should be re-written as follows:

  • a tax evader is a thief
  • the no-scruples builder who makes money speculating against the public good is a thief
  • the broker or the banker selling bogus shares or funds is a thief
  • the politician making only his own interests is a thief
  • the tax evader plumber who drives a 70.000€ Mercedes is a thief
  • the fellow who becomes full professor in the same university department where his father works as professor is a thief
  • who bypasses a long waiting list for a health check thanks to some powerful "good words" is a thief
  • who builds an abusive villa within a protected natural area is a thief
  • who throws toxic wastes in rivers and in the fields is a thief
  • who sets fires in forests in summer is a thief
  • who destroys an entire forest in the space of a night is a thief
If we want to change something in Italy, it is important to teach people at least the lost feeling of shame...

L'importanza delle Parole


In Italia l'evasore fiscale viene chiamato "furbo". Allo stesso modo il palazzinaro senza scrupoli che si arricchisce speculando a danno della collettività viene chiamato "furbo". Il promotore finanziario che ti rifila bond, fondi o obbligazioni taroccate viene chiamato "furbo". Il politico che fa solo i suoi interessi e quelli dei suoi amici, l'artigiano che non ti rilascia la fattura e gira con una Mercedes da 70mila euro, il figlio del professore che vince inesorabilmente il posto da ordinario, chi scavalca la lista di attesa per una visita specialistica grazie alle raccomandazioni, chi costruisce la villa abusiva all'interno di un'area protetta, chi scarica rifiuti tossici nei fiumi o nei campi, chi appicca gli incendi d'estate, chi fa sparire in una sola notte un bosco intero... Tutti questi in Italia li chiamiamo "furbi".

Bisogna fare molta attenzione: le parole hanno un peso. Il termine "furbo" sottointende alla fine una connotazione quasi positiva e talvolta anche di ammirazione.

La furbizia non implica vergogna, ma astuzia.

Usando questo termine si finisce con l'accettare uno stato di cose che invece deve essere totalmente rifiutato e condannato. I furbi, grazie alla loro arroganza e al loro disprezzo per la collettività, ci privano sempre di qualcosa; solitamente un nostro diritto

Cominciamo allora a chiamare questi individui per quello che sono. Poichè queste persone ci privano di qualcosa, essi sono dei "ladri". Di conseguenza la lista precedente deve essere corretta come segue:
  • l'evasore fiscale è un ladro
  • il palazzinaro senza scrupoli che si arricchisce speculando a danno della collettività è un ladro
  • il promotore finanziario che ti rifila bond, fondi o obbligazioni taroccate è un ladro
  • il politico che fa solo i suoi interessi e quelli dei suoi amici è un ladro
  • l'artigiano che non ti rilascia la fattura e gira con una Mercedes da 70mila euro è un ladro
  • il figlio del professore che vince inesorabilmente il posto da ordinario è un ladro
  • chi scavalca la lista di attesa per una visita specialistica grazie alle raccomandazioni è un ladro
  • chi costruisce la villa abusiva all'interno di un'area protetta è un ladro
  • chi scarica rifiuti tossici nei fiumi o nei campi è un ladro
  • chi appicca gli incendi d'estate è un ladro
  • chi fa sparire in una sola notte un bosco intero è un ladro
Se vogliamo cominciare a cambiare qualcosa in questo Paese, è necessario insegnare alle persone almeno il perduto senso della vergogna...

martedì 18 novembre 2008

Scientific Research and Firms: a Difficult Marriage in Italy


In Italy we are discussing about innovation for decades: everyone agrees that more innovation are necessary to increase firms' competitiveness and, for this reason, sound links between scientific research and firms are necessary as well. These are good ideas "on paper" but in the real world in Italy things are going quite differently. What I have seen (and I'm currently seeing every day) in my modest personal professional experience is: financial resources under or bad used, an irrational multiplication of agencies, task forces and offices, inefficient top-down techno trasfer processes (even when presented as bottom-up processes), attempts to create "by law" some nowhere Silicon Valleys, projects mainly focused on equipment and technologies and no real effort to influence and change mentality in individuals, to nourish a diffused innovative culture and to stimulate a spirit of initiative and creativity.

It is clear enough that cooperations between scientific reasearch and firms (above all small and medium enterprises - SMEs - which usually do not have research staff devoted to innovation and research) can provide positive contributions in promoting and divulgating innovation and consequently increasing firms' competitiveness. Yet in Italy these collaborations remain a very difficult issue: instead of being inspired by a collaborative spirit, these partnerships are likely to be inspired by a sense of confrontation between "rivals" who consider the other's needs as low profile issues.

Italian firms must finally understand that it is not possible to be competitive in the global context only trying to reduce costs: they must consider innovation as a central bias to turn competitive. Nonetheless, sometimes the entrepreneur's opposition to innovation does't result only from ignorance and lazyness. Let's make some self-criticism: researchers in universities and research centres sometimes seem not capable to activate positive links with firms due to scarce disposition "to make their hands dirty" with firms or for too academic approaches. Contacts with production world pushes scientific research to the risk of eventual criticism and observations by firms' owners and this is not always accepted by scientists.

Severe changes in mentality are thus necessary; it is essential also to learn from the frequently negative and discouraging experiences made in Italy on Scientific Parks. Too many times uncontrolled and bad managed know how and information flows have characterized technological transfer in Italy: these processes have confused and discouraged the agents involved. Without a real innovative culture, our Silicon Valleys will remain only some sand castles because the agglomeration phenomena are not supported by a real innovative environment. Similarily it is important to support any increase in innovation production made in research centres and universities with parallel actions directed to make these increases productive with stable networks between research and society, identifying the real innovative needs and creating new competencies.

We don't need congresses, meetings and brochures for this purpose. A multiplication of development agencies is no use as well: innovation diffusion requires semplification in interventions and an efficient coordination among the existing bodies to indentify the more appropriate agents and those research products which better meet the firms' needs, stimulating contagion processes towards others firms, real training and extension schemes and a more transperent, efficient and effective use of public spending.

Ricerca-Impresa in Italia: una convivenza difficile


Sono anni che non si sente parlare altro: per aumentare il livello di competitività delle imprese italiane serve una maggiore penetrazione dell'innovazione e per questo è necessario rafforzare i legami fra ricerca ed imprese. Una buona idea a parole, ma i fatti in realtà parlano diversamente. Quello che ho visto, e vedo tuttora, nella mia modestissima esperienza professionale personale è denaro pubblico sotto e male impiegato una moltiplicazione sconsiderata di sportelli, task force ed agenzie, processi inefficienti di trasferimento tecnologico di tipo top-down (anche quando vengono spacciati per bottom-up), tentativi di creazione "per legge" di Silicon Valley nel nulla, grande attenzione principalmente per macchinari e tecnologie e nessun tentativo reale di influenzare le mentalità degli individui, alimentare una cultura innovativa diffusa e stimolare lo spirito di iniziativa e la creatività.


E' evidente che le collaborazioni fra ricerca pubblica e le imprese (soprattutto quelle piccole e medie che solitamente non dispongono di personale per la ricerca e l’innovazione) possono giocare un ruolo notevole, ma cooperare in questo campo resta però un percorso ancora poco agevole: invece di essere animate da spirito di collaborazione, queste partnership sembrano ispirate da un senso di confronto fra rivali che considerano le questioni dell’altro come problemi di basso profilo.


Le imprese devono finalmente capire che non si può essere competitivi solo agendo sulla leva dei costi ma bisogna tornare a guardare all’innovazione per essere competitive: non di rado però l’opposizione di un imprenditore all’innovazione non è frutto solo dell’ignoranza o della pigrizia. Facciamo anche un po' di autocritica: le università ed i centri di ricerca talvolta sembrano incapaci di attivare relazioni costruttive con l’imprenditoria, per scarsa disponibilità a sporcarsi le mani con le imprese o per approcci ancora troppo accademici. Il contatto con il mondo produttivo espone poi la ricerca a eventuali critiche e osservazioni da parte degli imprenditori e ciò non fa sempre piacere ai ricercatori.


Urge quindi cambiare mentalità e fare tesoro di esperienze poco entusiasmanti come quelle dei parchi scientifici e tecnologici. Troppi sono gli esempi di flussi di know how incontrollati e mal gestiti che hanno generato condizioni di eccesso di informazioni scorrette che hanno confuso e scoraggiato i soggetti coinvolti. Senza una cultura innovativa diffusa le nostre Silicon Valley diventano solo dei castelli di sabbia perché i fenomeni di agglomerazione non sono sostenuti da un ambiente innovativo. Oltre ad investire in ricerca e innovazione, bisogna fare in modo che aumenti nel volume di innovazione e ricerca possano essere sostenuti da interventi capaci di rendere le conoscenze produttive con reti stabili fra ricerca e società, identificando i reali bisogni di innovazione, creando nuove competenze.


Servono meno convegni e conferenze, meno depliant. Allo stesso modo non serve moltiplicare le agenzie per lo sviluppo ma semplificare gli interventi e coordinare gli enti attuali in modo efficace per individuare i soggetti appropriati da coinvolgere e i prodotti della ricerca più rispondenti ai bisogni delle imprese, stimolare fenomeni di contagio verso altre imprese, fare vera formazione in caso di riqualificazione produttiva e generare impatti positivi sul territorio con un uso più efficace e più efficiente del denaro pubblico.

lunedì 17 novembre 2008

Voices From the Past
















Some days ago, I have been invited (probably for the last time) to the Conference of the Industrial Association (Confindustria) of the Province of Viterbo (Central Italy) . I have attended this event with great attention also to understand the local entrepreneurs' point of view in this particularly sensitive period for our economy and society as a whole. The impression I had, in a broad sense, of this conference has not been particularly encouraging: a sort of a choir of voices from the past, obsolete perspectives and analyses and a general incapability in local politicians and entrepreneurs in understanding and coping with the current great and dramatic changes presently in progress at local, national and international level.

We are used enough to watch the politicians' parade with their no-use speeches: yet it is still defatigating to bear these forms of imitative retoric in local politicians from the national ones. "We have to find a co-shared moment...", "opening views...", "opening a wide discussion table...", "it should be necessary...", "it should be important...", etc. Just a heap of no-use bla bla copied from national politicians. Old stuff copied from other old stuff.

It has been sad to see the absolute lack of women in the speakers' table and in the front line among the authorities: I sadly conclude that we have no women in local politics and entrepreneurship and, if eventually they exist, it is better for them to stay at home or in the back lines. Young entrepreneurs were absent as well. Further old stuff.

Similarily, nothing about women and young entrepreneurship in the speakers' interventions as well as about environment, ethic firms, spin-offs, etc. Someone cited the construction sector as the paramount of the local industry! Even a kid perfectly knows that construction sector cannot generate local development but environmental and landscape degradation, speculations, overo exploitation of workforce in moonlighting conditions (above all illegal immigrants), richness for few individuals in the short run, heavy social cost in the long run and interferences from Mafia.

Furthermore, a lot of words about innovation (everyone wass talking about it without knowing what innovation exactly is...) in an area with scarce information about innovative processes which sistematically rejects innovation, and about the local (ghost) Technological and Scientific Park (I don't know actually what this park really is and where it is...). Many agreements between the industrial association and the local university have been cited but what exactly these agreements are producing still remains a mistery. Many (expansive) projects on paper, but nothing in the real world...

On the publications distributed I have found a lot of tables and data: it means a confusing quantitative analysis but no qualitative or impact analyses. No reflections in terms of development...

In brief, it seemed to me to attend to the usual wasted occasion: without young entrepreneurs, there is no change, creativity, spirit of initiative.It is true that Italy cannot change but maybe looking with more attention at what is going on outside our backyard could be helpful...

Voci del Passato















Alcuni giorni fa sono stato ospite (probabilmente per l'ultima volta) dell'assemblea provinciale di Confindustria Viterbo. Ho seguito con molto interesse i vari interventi, tra i quali quello di Luigi Abete, che si sono susseguiti anche perchè avevo deciso di seguire questa manifestazione per sentire la voce dell'imprenditoria locale in questo periodo particolarmente sensibile per la nostra economia e per la nostra società. Devo dire che l'impressione generale che ho avuto da questa manifestazione è stato quella di un coro di voci del passato, impostazioni e prospettive di analisi irrimediabilmente vecchie, un'incapacità generale dei politici locali, degli imprenditori e delle loro rappresentanze di cogliere e comprendere le grandi e drammatiche mutazioni in atto negli assetti generali del nostro Paese.

Alla solita passerella dei politici che espone i soliti luoghi comuni ormai siamo abituati; è però sempre più stancante subire queste forme di "scimmiottismo" della retorica politica locale fatta di "trovare un momento condiviso...", "ampliare le vedute...", "aprire un tavolo di confronto e discussione ampio...", "bisognerebbe...", "sarebbe necessario...", ecc... ecc... Insomma un fiume di bla bla copiato di sana pianta dai politici nazionali. Vecchiume inutile copiato da altro vecchiume.

Triste poi l'assoluta mancanza di donne sul tavolo dei relatori e nelle prime file dell'autorità: concludo tristemente che non ci sono donne nella nostra politica locale e nell'imprenditoria e che, se ci sono, è meglio che stiano a casa o nelle file indietro. Altrettanto assenti i giovani. Altro vecchiume quindi.

Allo stesso modo nelle relazioni nessun accenno all'imprenditoria femminile ed ai giovani imprenditori, non una parola sull'ambiente, sull'impresa etica, sugli spin-off: addirittura si è parlato dell'edilizia come settore di punta dell'industria viterbese! Anche un bambino sa benissimo che l'edilizia non genera sviluppo locale, ma devastazione del paesaggio e dell'ambiente, sfruttamento della manodopera a "nero", ricchezza per pochi nel breve periodo ed infiltrazioni mafiose.

E poi le solite parole vuote sull'innovazione (di cui tutti parlano, ma nessuno sa che cosa sia...) in un territorio che non conosce innovazione e che la rifiuta sistematicamente e sul parco scientifico e tecnologico della Tuscia (che francamente non so che cosa sia). Si tirano fuori delle convenzioni roboanti con l'università, ma cosa producano di fatto queste convenzioni rimane un mistero... Sulla carta c'è di tutto, ma in pratica il nulla.

Sulle pubblicazioni distribuite, molti numeri e tabelle: insomma molta analisi quantitativa e nessuna valutazione qualitativa e di impatto. Nessun ragionamento in termini di sviluppo...

In breve, mi è sembrato di assistere alla solita occasione persa: mancando i giovani, mancano gli stimoli, la creatività, il cambiamento.
E vero che questo Paese non cambia, però forse un po' più di attenzione a quello che accade fuori del nostro giardinetto non guasterebbe...

venerdì 14 novembre 2008

Music, Poetry, Street Theatre and Wine

A very interesting initiative will be held in Blera (Province of Viterbo - Central Italy) on Nov. 15th and 16th where, with street theatre, music, exhibitions and poetry, it will be possible to taste just ready wine and eat typical local food in the traditional cellars. This is a good occasion to discover a beautiful rural village and the autumn's tastes, sound and voices according to our rural traditions.

Musica, Poesia, Teatro di Strada e Vino Novello


Un'interessante iniziativa si svolgerà a Blera il 15 e 16 Novembre (Provincia di Viterbo) dal titolo "Per San Martino Ogni Mosto Diventa Vino" dove fra teatro di strada, musica, mostre e poesia sarà possibile assaggiare il vino novello e pranzare e cenare in cantina. Una bella minifestazione per conoscere uno splendido borgo della Tuscia e gustare i sapori, i suoni e le voci dell'autunno nel rispetto delle nostre tradizioni contadine.





giovedì 13 novembre 2008

Distance Learning and Local Development

I enclose the following information about a relevant initiative organized by the National Research Council of Italy. This is a very interesting event for its implications for e-learning and distance learning. The tool presented during this event could provide critical contributions for the organization of training and education initiatives to be held in "distant" contexts, for the creation of sound links between territories and research centres and for the diffusion of innovation for rural entrepreneurs, farmers and other local agents who usually are taken apart from the main information flows because operating in the so-called "marginal" areas. In brief I believe that this tool could be an interesting contribution to support local development.

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On Dec. 1st 2008 at 10.30 a.m. it will be held a seminar titled:

“Moodle: an opportunity for distant learning from Research Institutes"

Abstract

Moodle (acronym of Modular Object-Oriented Dynamic Learning Environment) is a web open source platform for e-learning, also named Course Management System, developed to support teachers and extensionists to create and manage on-line courses with wide possibilities of interactive links between teachers and students. Through this tool, it is possible to organize training courses, seminars, distribution of documents, etc. without the simultaneous presence, in the same place, of teachers and students. The software adopted has modular features and for this reason results extremely flexible for specific course organization needs.

The modules teachers may adopt are:

• lessons with multiple questions;
• participants' forum to discuss courses' topics;
• chat for an exchange of opinions and explanations between teachers and students ;
• examinations' modules to evaluate students' progresses;
• blogs;
• Glossary;
• videoconferences;
• Wiki to create new training documents resulting from the cooperation between teachers and students.

This kind of service is presented at the following web site: http://moodle.mlib.cnr.it.


Distance Learning e Sviluppo Locale


Riporto di seguito alcune informazioni relative ad un'iniziativa organizzata dal CNR, molto interessante per le sue applicazioni per l'insegnamento e la formazione a distanza. Questo strumento potrebbe fornire utili contributi per attività formative che si possono svolgere anche in realtà "distanti", per la creazione di contatti più stretti fra territori e centri di ricerca e per la diffusione di innovazione per imprenditori, agricoltori ed altri agenti locali che di solito rimangono tagliati fuori dai grandi flussi di informazione tecnica e professionale perchè situati in aree cosiddette "marginali". Insomma un interessante strumento di supporto per lo sviluppo locale.


In data 1 Dicembre 2008 alle ore 10:30, presso la sala conferenze dell'Area di Ricerca di Roma 1, si terrà un seminario dal titolo:
“Moodle: un occasione per la didattica a distanza a disposizione degli Istituti dell'Area di Ricerca”

Il seminario sarà tenuto dal dr. Guido Righini dell' ISM.

Riassunto:
Moodle (acronimo di Modular Object-Oriented Dynamic Learning Environment) è un piattaforma web open source per l'e-learning, chiamata anche Course Management System, progettata per aiutare gli insegnanti e gli educatori a creare e gestire corsi on-line con ampie possibilità di interazione tra studente e docente. Attraverso questo strumento informatico è possibile realizzare corsi di formazione, seminari, distribuzione materiale informativo e ecc. senza la contemporanea presenza, nello stesso luogo, dei docenti e degli studenti. Il software è di tipo modulare e quindi estremamente flessibile sulla struttura del corso.

I moduli a disposizione dei docenti sono i seguenti:
•lezioni con domande multiple;
•forum dei partecipanti per la discussione degli argomenti del corso;
•Chat per discussioni e spiegazioni in tempo reale tra docente e studente su singoli argomenti;
•quiz per la valutazione delle competenze acquisite dagli studenti;
•blog (diari);
•Glossario;
•videoconferenze;
•Wiki per la realizzazione di nuovo materiale didattico attraverso la collaborazione tra docenti e studenti

Questa offerta di servizio è presente al seguente indirizzo http://moodle.mlib.cnr.it. Durante il seminario saranno anche mostrati altri siti moodle attivi nel campo della didattica universitaria e degli istituti di ricerca italiani.



mercoledì 12 novembre 2008

Good News from Corchiano (Province of Viterbo)

I share with you this interesting new about a good initiative promoted by the Municipality of Corchiano (Province of Viterbo - Central Italy). Furthermore, I'm very interested in it because the village where I live (Vitorchiano) and Corchiano are linked by the fact to be two sites in the past both dedicated to the Etruscan Great Mother Orcla: both villages (together with the ancient site of Norchia in the same Province) were once site of a natural temple-space consacrated to this Female Earth God.

Natural Monument "Forre di Corchiano" (Corchiano Ravines)

Friday nov. 14th - Presentation of the Site

Saturday nov. 15th - Walking and story telling along the paths of the Ravines.


The Natural Monument "Forre di Corchiano" is finally a reality. This is an area placed near a small river characterized by many natural and historical resources: prehistoric sites, graves, ancient mines, a roman bridge, relics of the ancient roman road "Via Amerina", ancient mills and an old electric plant.

Particularly interesting is the walking-story telling event on sat. 15th: a local writer will tell ancient traditional local stories and fairies while walking through the forest and the archaeological sites. Participants will discuss also about history, literature, community's memories and environment with, at the end of the walk, a "rural meal" made of local traditional food products.

The creation of this park represents a critical moment for the local municipality after years of commonly shared efforts and exchange of opinions, ideas and proposals among local people about sustainable development models, modalities to promote and support local identity and to increase landascape and environment quality. This place thus acts as a key-tool to promote and stimulate the identity roots of the local community, its heritage of stories, traditional expertise becoming in the same time potential source of material and non-material common progress. This is thus a concrete positive contribution for a sustainable local development in the name of local vocation, promoting common welfare and creating opportunities for the future generations.




Buone Notizie da Corchiano (Prov. di Viterbo)


Riporto di seguito questa interessante notizia su una bella iniziativa intrapresa dall'amministrazione comunale di Corchiano (Prov. di Viterbo). Oltretutto il paese dove vivo (Vitorchiano) e Corchiano sono legati dal fatto di essere entrambi luoghi dedicati un tempo alla Grande Madre Etrusca Orcla: entrambi questi paesi (insieme all'antichissimo sito di Norchia) erano infatti sedi di un tempio-spazio "naturale" dedicato a questa Dea della Terra e luoghi per millenni di pellegrinaggi.




Monumento Naturale «Forre di Corchiano» -Anticipazioni sul Parco storico-archeologico-naturalistico


Venerdì 14 novembre, ore 17.30 - Palazzo San Valentino- Corchiano (VT)

(Piazza XX Settembre, centro storico)


Sabato 15 novembre, ore 10.00 - Passeggiata-racconto lungo i sentieri delle Forre


Il Monumento Naturale «Forre di Corchiano» è finalmente una realtà. Si tratta di una zona situata lungo il Rio Fratta, un affluente del Tevere, ricca di bellezze naturalistiche e di importanti testimonianze del passato, come cavernette preistoriche e protostoriche, tombe e vie cave falische, un ponte romano, un tratto della via Amerina, antiche mole, opere idrauliche falische, nonché una centrale idroelettrica che, in funzione fino ai primi anni Sessanta del Novecento, rappresenta un interessante esempio di archeologia industriale, degno di considerazione e di studio.

Dopo riflessioni, dibattiti e momenti di condivisione con la cittadinanza, il Comune, supportato dalla Amministrazione provinciale, avanzava circa un anno fa, ai sensi della Legge regionale 29/1997, la proposta di istituzione del Monumento Naturale.

Per cui, a seguito del parere favorevole da parte del Comitato Tecnico Scientifico della Regione, venerdì 14 novembre alle ore 17.30, presso la sala consiliare di Palazzo San Valentino sarà presentata una parte del progetto per il Monumento Naturale.

Per la mattina di sabato 15, è prevista una passeggiata-racconto lungo i sentieri delle Forre in compagnia dello scrittore Antonello Ricci. Parleranno di storia, letteratura, memoria comunitaria e ambiente. L'appuntamento è per le 9.45 nella piazza del Comune di Corchiano. Si consigliano scarpe comode (durata prevista 2h circa; al termine, "aperitivo rupestre" in località Sambuco, presso Sant'Egidio, offerto dall'Amministrazione).

Per l'Amministrazione di Corchiano l'istituzione Monumento Naturale rappresenterà un risultato importante, raggiunto dopo anni di impegno e riflessione condivisa intorno a modelli di sviluppo sostenibile, di sforzi per la valorizzazione del paesaggio locale come forma rigorosa di promozione dell'identità locale e del territorio anche in chiave turistica. Le Forre rappresentano il fondamento e le radici identitarie della comunità corchianese, sono uno scrigno di storie, di pedagogie, saperi e modi di produzione, fonte di potenziale progresso civile e materiale.

La comunità di Corchiano getta così un ponte verso uno sviluppo sostenibile, rispettando le vocazioni territoriali e promuovendo il bene comune.




lunedì 10 novembre 2008

The Freezed Society and the Complex Network Theory

Reading some posts in many blogs, I have noticed a sense of frustration for the widespread apathy and cynism around us investing all the levels of our society from politicians to our neighbour. Often we in Italy feel hopeless above all if looking at the positive experiences made abroad such as in the case of the American Presidential Election. In Italy "change" is an extremely difficult process and who tries to trigger a process of transformation, even if a small scale or local one in a small country village, has to cope with enormous difficulties and obstacles. Of course I don't want to state that a change process is always a right option and opposing to it is a wrong behaviour; what I want to say is that often, even at local level, in Italy also the necessary debate at the base of an exchange of ideas to activate a democratic process of change is a difficult task. In my everyday experience I see a lot of proposals abandoned, marginalized innovators, frustrated talents, etc. just because considered an expression of "daring" rather than after an analysis of their inner value. This fact regularly happens in universities, any work place, schools, politics, small local administrations, etc. What I see is a perverse combination between an incapability to change (due to adverse selection, difficulties in decision making process, incapability to consider the benefits from change) and unwillingness to change (cynism, ossified interests, ruotines, fear to change). Environmental degradation, corruption, speculations, erosion of public goods and public ethics, irrational choices made for the advantage of few elites, etc.) are the price we pay when a rigid system triggers its immune system. How resolve this problem?
The main question is how interrupt the replication of the self reinforcing cultural patterns at the base of these behaviours, mainly propagated by TV culture, at the base also of the processes of political choices.
I think that the main problem of our freezed society is its Small World (SW) behaviour. Who has studied the complex systems' theories surely will link this concept to its main features: shortest paths among agents, high clustering degree, the presence of hubs and power laws, etc. SWs change their status very slowly for the reduced number of links with external agents. Italian society works like a small country village where conformism hampers any change. We can find SW dynamics within universities or politics where any decision process has necessarily to pass through well defined path and well determined-well connected hubs.
Further reflections on the dynamics of these kind of networks may provide useful contributions in the attempt to properly understand many aspects of our society and, possibly, to identify some possible solutions towards a change of status. Any suggestion is thus welcome...

La Società Congelata e la Teoria dei Sistemi Complessi

Leggendo i post presenti su molti blog ho avuto modo di notare il frequente senso di frustrazione di fronte all'apatia e al cinismo che ci circondano e che investono tutti i livelli della nostra società dai politici di corte fino al nostro vicino di casa. Spesso ci sentiamo senza speranza, soprattutto se guardiamo alle esperienze che si fanno altrove come ad esempio le elezioni presidenziali USA. Da noi il cambiamento è un processo difficilissimo e chi prova ad attivare un processo di trasformazione anche di limitate dimensioni e a livello locale si scontra sempre contro un muro. E' evidente che qui non si tratta di stabilire che chi vuole cambiare abbia necessariamente ragione o chi vi si oppone abbia torto; quello che voglio evidenziare è che frequentemente, anche a livello locale, non si riesce nemmeno ad attivare quel necessario confronto di idee alla base di qualsiasi processo democratico di cambiamento. Nella mia prassi quotidiana vedo che le proposte (buone o cattive che siano) finiscono in un cassetto, gli innovatori marginalizzati sistematicamente, i talenti frustrati, ecc... non in base ad una valutazione dei contenuti, ma per il semplice fatto di aver "osato". Ogni fuga in avanti viene regolarmente impedita. Ciò avviene nelle università come in tutti i luoghi di lavoro, nella scuola, in politica, nelle piccole amministrazioni locali e via discorrendo. Quello che emerge costantemente è la combinazione perversa fra un'incapacità a cambiare (generata da selezione avversa, difficoltà nei processi decisionali, incapacità a vedere i benefici del cambiamento) e una non volontà di cambiare (cinismo, interessi consolidati, mentalità routinaria, paura di cambiare). Quando ci si trova di fronte a questa condizione è veramente difficile venirne fuori soprattutto quando l'irresponsabilità generale finisce con il farci credere che questa situazione è inevitabile e cade dal cielo. Il degrado ambientale, la corruzione, le speculazioni, la devastazione di tutto ciò che è pubblico, la perdita costante di etica pubblica, le scelte irrazionali fatte a vantaggio di pochi e a danno di tutti, sono il prezzo che paghiamo quando un sistema incapace di cambiare attiva le sue difese immunitarie e che oltretutto si replica in continuazione. Come risolvere questo problema?
La domanda principale è infatti come interrompere la replicazione di questi pattern culturali auto-rinforzanti che in parte sono propagati dalla cultura televisiva.
Io credo che il problema dlla nostra società congelata consista nel fatto che, nonostante sia di notevoli dimensioni, in realtà si comporta come un "Piccolo Mondo" ovvero come un piccolo paesino abbastanza chiuso all'esterno. Chi ha avuto modo di approfondire le teorie dei sistemi complessi, collegherà tale concetto a quello degli "Small Worlds" le cui caratteristiche principali sono la brevità delle connessioni, la capacità di agglomerarsi intorno a "nodi" di riferimento, lil ruolo cruciale (sia in termini quantitativi che qualitativi) di questi nodi che accaparrano una gran quantità di relazioni. Gli SW cambiano status con molta fatica perchè tendono a chiudersi in sè stessi. Come appunto in un piccolo paesino il conformismo impedisce ogni cambiamento, allo stesso modo funziona la società italiana: difficile negare che le università italiane o i partiti politici funzionino come un SW. Il clientelismo stesso rientra nella logica degli hubs che caratterizzano gli SW.
Approfondire quindi le logiche di questo tipo di network può fornire importanti contributi per tentare di definire alcune soluzioni per consentire un loro cambiamento di status. Tutti spunti per future ricerche: qualsiasi suggerimento è dunque il benvenuto...

giovedì 6 novembre 2008

Mines and Paper mills under impounding in Viterbo Province


The fight against environmental devastation in Viterbo Province (central Italy) never stops.

Some days ago, after a deep inquiry, a paper mill in the town of Tuscania (Viterbo Province) has been impounded because the factory is heaviliy polluting the river Marta. Many irregularities have been reported in the production cycle, in the draining systems and in the waste management. This paper mill was under investigation some years ago for environmental crimes.

Environment Police has closed two mines near the towns of Civita Castellana and Castel S. Elia (Viterbo Province) because these two firms were working without environmental permissions in area under environmental liabilities. Moreover these two mines were operating at an excessive depth capable to put at risk the hydro-geological stability and the water springs' system in the whole area.

Well done!

Cave e cartiere sotto sequestro a Viterbo


La lotta alla devastazione ambientale nella nostra Provincia non ha soste.

Alcuni giorni fa è stata posta sotto sequestro, dopo un'attenta ispezione, una cartiera a Tuscania (prov. di Viterbo). Il sequestro è stato motivato dal fatto che si ipotizza che la cartiera stia inquinando pesantemente il fiume Marta. Sono state accertate irregolarità connesse al ciclo produttivo, irregolarità in materia di scarichi, nonché in materia di gestione dei rifiuti risultanti dalle attività produttive dell’impianto. Già in passato la cartiera era stata oggetto di indagini, a seguito di fenomeni di inquinamento idrico.

La Forestale ha inoltre posto sotto sequestro due cave, che si estendono per cinquantamila metri quadrati, a a Civita Castellana e Castel Sant'Elia (prov. di Viterbo). Le indagini avrebbero messo in evidenza come le ditte lavoravano senza le autorizzazioni ambientali e in zone che sono sottoposte a vincolo paesaggistico.Inoltre, agivano a una profondità tale da mettere a rischio la stabilità idro geologica e le falde acquifere dei fossi.


mercoledì 5 novembre 2008

President Obama and The American Capability to Innovate

I hope that President Obama will be capable to cope with the great expectations which accompanied his election.

Americans have shown that change is possible while we italians are unable to do so.

America has demonstrated to be capable to generate and produce innovation not only at technological level but also in terms of those institutions which drive and regulate the production and technolgical systems and the legal, social and economic framework. America doesn't produce only Sylicon Valleys because it is capable to create those agents who, at different levels, are the result of such innovative ground being in the same time the supporters of innovation and change. It is a circular process.

Innovation is at the base of change and America clearly confirms this fact. Innovation doesn't influence only production processes, but creates new praxes, practices, cultures and mentalitites.

Italian politicians hate innovation because a cultural and social change may erode consolideated mentalities and praxes. This is what happened in America.

We haven't any Sylicon Valley and our politicians, for decades, have been engaged in destroying the education system, universities and research centres depriving these institutions of adequate financial resources, discouraging the best researchers and scientists and promoting and supporting the "academic mafia". Our political and cultural systems are obsolete as well as the economic, technological and productive ones. For this reason innovation is always hampered: we can allow only a superficial shift without changing anything.

Good Luck Mr President.

Il Presidente Obama e la Capacità di Innovazione dell'America

Io spero che questo nuovo Presidente sia all'altezza della grande aspettativa che lo sta accompagnando.

A differenza di noi italiani, gli Americani hanno saputo dimostrare che è possibile cambiare.

L'America ha saputo dimostrare di essere un Paese capace di generare e produrre innovazione non solo a livello tecnologico, ma anche a livello delle istituzioni che guidano e che regolano il sistema produttivo e tecnologico, il quadro legale, sociale ed economico. L'America non genera solo delle Sylicon Valley fini a sé stesse perchè è capace di produrre quei soggetti, che a vari livelli, sono il risultato di questo humus innovativo e possono a loro volta stimolare l'innovazione ed il cambiamento. E' un proceso circolare.

L'innovazione è la base del cambiamento ed il caso dell'America lo dimostra chiaramente. L'innovazione infatti non incide solo su processi produttivi, ma genera nuove prassi, culture e mentalità.

I nostri politici, al di là delle belle parole, temono l'innovazione perchè un cambiamento culturale e sociale può mettere in discussione mentalità e prassi consolidate. E' quello che è accaduto in America.

Noi non abbiamo Sylicon Valley e tutti i nostri politici da decenni si sono dati da fare per distruggere la scuola, la ricerca e l'università privando tali sistemi di adeguate risorse, scoraggiando i "talenti" e permettendo lo sviluppo della "mafia accademica". Il nostro sistema culturale e politico è obsoleto come quello economico e produttivo e quindi ostacola come può l'innovazione ed il cambiamento: si fanno rinnovamenti di facciata senza cambiare nulla.

Buona fortuna Signor Presidente.

lunedì 3 novembre 2008

The Courage to Change


I live in a small rural village in Central Italy.
America seems far away from here and the next Presidential Elections seem far as well.

Yet I have a small hope.

I hope that American People will be capable to change, to elect a President finally capable to adequately cope with the dramatic issues of the XXI century.

I hope that Americans will send a sign...
One can show the courage to change and abandone certain disastrous choices made in politics and in economics which, among others, have provoked dramatic environmental devastations, deep injustice and widespread poverty worldwide.

I hope that Americans will do it because we in Italy are not capable to do so.

I thus hope than Americans will send us a lesson of democracy above all for us Italians who are not provided with a similar courage being only capable to produce and support a political class showing uncapability and unwillingness to change anything.

I hope that a process of change will arise from America involving also the rest of the world.

I hope that we can finally breath some fresh air because we are choking here...


Il Coraggio di Cambiare


Io vivo in un piccolo paese del Centro-Italia.
Da qui l'America appare lontana e altrettanto lontana appare la questione delle elezioni presidenziali USA.
Eppure io personalmente una piccola speranza la nutro.

Spero che gli americani si dimostrino capaci di "cambiare", di eleggere un Presidente che sia finalmente all'altezza dei problemi colossali di questo XXI secolo.

Spero che gli americani diano un segnale...

Si può avere il coraggio di cambiare e si può avere il coraggio di abbandonare scelte fallimentari in economia ed in politica che, tra le altre cose, hanno provocato devastazioni ambientali gravissime, inguistizie profonde e povertà diffusa.

Spero che gli Americani si dimostrino all'altezza di questo compito perchè noi in Italia non ne siamo capaci.

Spero quindi che gli americani ci diano una bella lezione di democrazia soprattutto per noi che di questo coraggio ne abbiamo ben poco e che siamo solo capaci di esprimere una classe politica e dirigente che non ha la capacità e la volontà di cambiare alcunchè.

Spero quindi che dall'America parta un processo di cambiamento al quale anche noi non ci potremo sottrarre e che si cominci finalmente a respirare un po' di aria fresca perchè qui si soffoca...