lunedì 22 agosto 2011

Per cambiare non è mai troppo tardi...

Sembrerebbe (uso il condizionale per sottolineare un senso di grande prudenza) che frazioni sempre maggiori della società italiana si stiano finalmente rendendo conto di alcune questioni-chiave alle cui implicazioni negative è stata attribuita una colpevole scarsa importanza.

Si sta cominciando a comprendere che per decenni un'intera classe politica e dirigente non ha mai ed in nessun modo inteso perseguire il bene e l'interesse pubblico semmai concentrandosi sempre ed esclusivamente nella costruzione, difesa e rafforzamento di un sistema di potere di rapina e criminale di tipo feudale finalizzato solo all'autoperpetuazione e all'occupazione tumorale di ogni spazio della società e dell'economia. Oggi è divenuto palese come in questo triste show tutti abbiano recitato il ruolo di protagonisti, in un modo o nell'altro; anche coloro che sembravano recepire il disagio ed il malcontento sociale. Siamo stati sempre ingannati. Da tutti.

Abbiamo dovuto sopportare insomma i perversi effetti di un macabro marketing politico di basso profilo: trovata la nicchia-target, lì si impiantava l'offerta politica per drenare voti. Nient'altro. Nessun progetto reale, nessuna volontà di cambiamento: solo drenare consenso.

Questo significa che l'attuale quadro politico non può e non vuole offrire alternative reali all'attuale collasso politico italiano: c'è chi lo vuole arginare, chi lo vuole sfruttare per scalzare gli avversari, chi già prende le distanze da questo o da quello... E' la solita drammatica sceneggiata da 8 settembre... L'abbiamo già vista questa storia...

Basta con i trucchi. Basta con gli inganni. Per quanto tempo ancora possiamo permettere a questa gente di prenderci in giro in questo modo?

Si potrebbe quindi concludere che il cambiamento non potrà mai provenire da questo cadaverico panorama politico. Nessuna delle forze presenti in parlamento oggi può anche lontanamente dare voce ad un futuro: esse sono semmai espressione di un presente-passato che provoca solo disgusto. Chiunque abbia avuto, con la sua povera buona fede, un minimo di militanza in una forza politica capisce perfettamente di cosa parlo: i partiti selezionano sempre il peggio, gli "adattati", i portatori di "pacchetti di voti". Nient'altro.

Se all'interno di questo moribondo sistema politico ci fosse un minimo barlume di saggezza, ebbene questi signori dovrebbero sperare nell'eutanasia per ridurre questa agonia che sta sgretolando la società italiana in termini sociali, economici ed etici. Invece nulla accade e il prossimo autunno non potrà che essere foriero di pessime notizie per gran parte di quella società italiana che non gode di "protezione" alcuna e le cui dimensioni si allargano di giorno in giorno.

Dato che il numero degli indifesi comincia ad ingrossarsi, bisogna cominciare a rendersi conto che il tanto auspicabile cambiamento può essere attivato solo dal di "fuori", dall'esterno dell'attuale classe politica. Oggi quindi non siamo in grado di percepire chiaramente, chi e come e con quali forze attiverà il processo di cambiamento: non sappiamo nemmeno se il cambiamento apporterà poi un "meglio" o un "peggio" vista la generale deriva politica e democratica che questo governo sta lasciando all'intera società.

Si sta poi lentamente cominciando a capire che la corruzione, il clientelismo, l'evasione fiscale (tutte propaggini di questa cultura politica) possono magari dare benefici nel breve periodo, ma generano catastrofi nel medio lungo periodo. Ecco, oggi siamo finiti nella coda del medio-lungo periodo e la storia ci presenta il conto di decenni di furbizie ed inganni. A furia di fregare il prossimo siamo stati capaci di costruire un sistema economico talmente vulnerabile da essere incapace di competere correttamente sui mercati: insomma un sistema drogato che senza protezioni e appoggi non sa camminare con le proprie gambe. Abbiamo tollerato decenni di selezione avversa ed ora, grazie al clientelismo ed al nepotismo, abbiamo una classe dirigente ed imprenditoriale spesso incapace ed inetta, dotata solo di cognomi e relazioni personali che contano. Ma ora, in tempi di crisi, in cui servono capacità e professionalità in tutti i livelli ci accorgiamo di essere circondati dalle persone sbagliate messe nel posto sbagliato.

Gli sciacalli dell'evasione che brindano a champagne nei loro yacht mentre la gente non sa più che pesci pigliare devono essere considerati alla stregua di criminali e come tali dovrebbero essere trattati. Troppo facile in questo Paese evadere e farla franca... Troppo facile aggirare la legge...

Intanto le scuole cadono a pezzi, gli ospedali operano in condizioni impossibili, le forze dell'ordine devono garantire la sicurezza senza avere mezzi adeguati a disposizione...

Siamo certamente messi molto male, ma non è mai troppo tardi per cambiare rotta: cominciando magari a rivedere certi rapporti con il Vaticano, le missioni militari all'estero, una vera lotta all'evasione fiscale, la fine dei privilegi delle tante caste e finalmente il rispetto della legge.

venerdì 5 agosto 2011

Sognando un'Altra Italia

Sono giorni terribili questi: l'inettitudine (colposa e dolosa) di un'intera classe dirigente si materializza con il collasso dei mercati finanziari che, pur producendo aria fritta, trascina con sè l'economia reale ovvero quella che produce qualcosa (beni e servizi reali).

Come si può pensare e sperare che anni e decenni di speculazioni, truffe, corruzione, imbrogli, clientelismo e nepotismo possano avere una qualsiasi forma di "sostenibilità" economica e sociale nel medio-lungo periodo? Quanti italiani onesti (legalmente ed intellettualmente) possono credere ancora che la furbizia possa essere una valida e praticabile forma di Governo?

Come ho più volte ripetuto su questo blog, le categorie sociali che sono sempre state bistrattate da un ben determinato tipo di politica economica durante questi anni saranno quelle che pagheranno TUTTO il conto di questa follia collettiva: famiglie, pensionati, precari, lavoratori dipendenti, gli imprenditori onesti... Gli evasori, i manager, gli speculatori o i politikanten non pagheranno un centesimo: hanno già messo al sicuro il loro tesoretto.

Il problema italiano non è quindi economico. Quello che vediamo accadere oggi è solo un sintomo di un male più profondo e più complesso. Abbiamo infatti una cappa plumbea che impedisce a tutti i livelli l'emersione dei talenti e delle capacità migliori: questa "selezione avversa" affligge tutti i settori.

La politica allontana le persone oneste, volenterose e capaci, ma lo stesso avviene nell'università, nella pubblica amministrazione, nei settori produttivi, nel giornalismo, nella cultura: ovunque. Siamo capaci di promuovere solo il peggio, perchè il "meglio" fa paura.

Il risultato è una società indecente e profondamente ingiusta: finchè non ritroveremo la dignità, la decenza ed un senso minimale di giustizia saremo circondati sempre e solo dal peggio. E questo peggio, quando si traduce in una classe politica, può diventare un'arma di distruzione di massa: stanno distruggendo la società nel suo complesso e questa distruzione ha, fra i suoi segnali, il tracollo economico di questi giorni. E chi vorrebbe mai investire o scommettere un centesimo su questa gente?

Immaginiamo allora un'Altra Italia. Non possiamo quindi non raccogliere e rilanciare l'appello che sta circolando in proposito in questi giorni. Vi segnalo questo link per avere qualche info in più.

Forse è venuto il momento per molti italiani/italiane di ritirarsi su i pantaloni.

lunedì 1 agosto 2011

Via I ministeri da Roma? Magari!

Sono un grande appassionato di arte, storia e cultura classica in particolare quella Romana. Cerco di approfondire come posso i tanti aspetti della cultura tradizionale romana, con i suoi simboli, i suoi valori, le sue liturgie e le sue rappresentazioni. Ho sempre osservato con stupore ed ammirazione i resti e le vestigia di questa cultura che ancora, nonostante la furia distruttrice italica, si riescono a percepire in Roma.

Le notizie e le pressioni per portare via da Roma alcuni ministeri pertanto non possono che essere accolte da me con grande apprezzamento. Liberare Roma dagli edifici "politici" che la opprimono con i loro sciami di personaggi, politici, dirigenti, impiegati, lobbymen, maneggioni, speculatori, intrallazzoni credo che sarebbe un grande sollievo. Niente figurini in abito scuro, niente signore in tailleur, niente scorte, niente autoblu che scorrazzano ovunque senza mai rispettare le regole. Niente più arroganza dei potenti e la bava dei loro servitori.

Niente più funerali di Stato, niente più manifestazioni, cortei, banchetti per le firme.

Ovviamente non basta portare via uno o due ministeri: bisogna togliere tutto. La Presidenza della Repubblica, la sede del Governo, il Senato, la Camera dei Deputati, la Consob, la Banca d'Italia, ecc... ecc... Tutto.

Anche il Papa se si trovasse un'altra sistemazione non sarebbe male...

Insomma si tratterebbe di restituire Roma alla sua più vera vocazione: polo assoluto della cultura, dell'arte, dei musei, della musica, delle esposizioni, dell'archeologia, dell'architettura. Un grande centro culturale cosmopolita ed ecumenico, come è nella tradizione di questo unico e vero centro del Mondo. Sempre aperto verso tutte le culture, le religioni, le lingue...

Roma innanzitutto sarebbe certamente più vivibile, tornerebbe ad essere più bella ed una vera Capitale, nel senso più autentico del termine.

Provocazione per provocazione. Sarebbe anche bello poter immaginare che l'Urbe potesse essere sottratta alla "giurisdizione" ed al controllo dello Stato Italiano. Roma non è stata mai e poi mai concepita per essere la capitale italiana data la sua vocazione super-nazionale. Roma è esistita per essere la Capitale di tre continenti non di una "nazione".

Gli "italiani", dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente fino ad oggi, non hanno fatto altro che saccheggiare, mutilare e violentare questo peculiare spazio. E questa devastazione procede ancora. Sarebbe quindi altrettanto bello poter immaginare Roma come spazio internazionale (sotto l'egida dell'EU o delle Nazioni Unite o  qualsiasi altro organismo internazionale) come vero ed unico patrimonio di tutta l'umanità.

Volete qualche ministero?. Prego allora. Prendetevi tutto. Ma liberate Roma finalmente della vostra presenza