martedì 16 dicembre 2008

Politica per l'Energia e per l'Ambiente: l'esempio viene dagli USA


Il futuro presidente degli USA, Barack Obama, ha indicato i primi nominativi del prossimo team che si occuperà di energia e di ambiente. Al Ministero dell'Energia Steven Chu, premio Nobel per la Fisica e scienziato noto per le sue ricerche sulle fonti d'energia rinnovabili e la lotta al riscaldamento globale, Carol Browner, problematiche climatiche, Lisa Jackson, a dirigere l'Epa, l'agenzia federale per l'ambiente, e Nancy Sutley, nominata capo del consiglio sulla qualita' ambientale alla Casa Bianca.

Barack Obama ha accompagnato l'annuncio affermando che l'America intende "guidare il mondo con l'innovazione e le scoperte".

Viste da qui, non possiamo non ricevere queste notizie se con una nota di amara e triste invidia.

Quella che si sta delineando è infatti una futura amministrazione americana composta da Premi Nobel, con una forte componente femminile e di giovani, personalità altamente qualificate e competenti potenzialmente in grado di affrontare e (speriamo) risolvere i giganteschi problemi del nostro tempo; e questo non solo per le tematiche ambientali ed energetiche, certamente uno dei nodi critici che sottointendono questi giganteschi problemi, ma per tutti i fronti di intervento.

Certamente in Italia non possiamo vantare performance politiche di questo genere: gerontocrazia diffusa, discriminazione sistematica contro le donne ed i giovani in politica, corruzione diffusa a tutti i livelli, politici incompetenti selezionati solo sulla base dell'affiliazione politica e della fedeltà ai superiori, una classe politica cinica e senza scrupoli...

La dichiarazione poi secondo cui l'America intende "guidare il mondo con l'innovazione e le scoperte" provoca in me un'invidia ulteriore. Negli Usa innovazione e ricerca non solo una semplice priorità, ma diventeranno dei veri e propri strumenti di governo.

In Italia, la scuola pubblica e la formazione sono voci di costo superflue da tagliare (lo stesso non vale per la scuola cattolica che invece viene sostenuta generosamente per motivi politici).

L'università e la ricerca scientifica non solo solo inutili e costose ma sono luoghi da occupare politicamente dove la valutazione, la qualità ed il merito ( per quanto si dica il contrario) non devono entrare; e se proprio bisogna valutare qualcuno, i controlli si fanno solo sui perdenti di turno e sugli sfigati...

Che invidia...

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