mercoledì 17 dicembre 2008

Corruzione, Corruzione, sempre Corruzione


Tutti i giorni ci si fa notare la profondità e gravità della crisi in corso e delle sue implicazioni future; crescono gli allarmi per il numero sempre crescente di posti di lavoro perduti e di quelli a rischio con intere famiglie spinte al di sotto del livello di povertà; ogni giorno per milioni di italiani diventa sempre più difficile gestire la quotidianità per le gravi difficoltà economiche.

Di fronte a questo scenario quotidiano riceviamo con disgusto e rabbia le notizie dei continui presunti casi di gravissima corruzione politica. Sono casi che se accertati dalla magistratura, offendono gravemente la dignità di tutti quei cittadini che in questo momento si fanno carico sulle loro spalle del peso maggiore di tutti quei sacrifici che la crisi sta imponendo alla società italiana.

1) Napoli. Conseguentemente alle indagini che hanno portato in carcere l'imprenditore Alfredo Romeo, sono finite agli arresti domiciliari altre 12 persone tra le quali due assessori della giunta comunale di Napoli, due ex assessori e un ex provveditore alle opere pubbliche. Inoltre anche due parlamentari in carica sarebbero coinvolti nelle indagini: uno di maggioranza e uno di opposizione.

2) Potenza. Le indagini sulle presunte tangenti sugli appalti relativi all'estrazione di petrolio in Basilicata hanno determinato l'arresto dell'amministratore delegato della Total Italia "Esplorazione e produzione", Lionel Levha ed al coinvolgimento del deputato del Pd Salvatore Margiotta, per il quale sono stati chiesti gli arresti domiciliari nel caso in cui la Camera darà l'autorizzazione. Agli arresti domiciliari anche il consigliere provinciale di Matera del Pd, Nicola Montesano. A seguito delle stesse inchieste è stato indagato anche il presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo (Pd) sospettato di favoreggiamento personale e rivelazione di segreto.

3) Pescara. L'ex sindaco di Pescara e segretario regionale Pd Luciano D'Alfonso è indagato per aver ricevuto una lunga serie di favori da parte di Carlo Toto e il figlio Alfonso (dirigenti di AirOne) sottoforma di viaggi gratutiti, cene, vacanze, auto con autista per tre anni, finanziamenti a pro loco, associazioni e contributi vari, anche elettorali. In cambio, secondo gli inquirenti, D'Alfonso avrebbe dato una promessa di una politica benevola per la Toto spa, soprattutto per quello che riguarda i progetti di ristrutturazione dell'ex stazione ferroviaria.

Quello che emerge da queste notizie è in primo luogo la diffusione capillare della corruzione politica in Italia, fatto di cui solo gli ingenui e le persone in malafede si possono ancora meravigliare. La capillarità dei questi fenomeni riguarda Sindaci ed amministratori locali che sembrano disposti a tutto (anche per somme modeste) pur di ottenere vantaggi personali dalle cariche pubbliche che occupano. Questo poi è aggravato dal fatto che un sindaco ed un amministratore locale vengono eletti per poter gestire le risorse locali a vantaggio e per il beneficio di quella comunità che vive in quel territorio: invece la corruzione politica strumentalizza la gestione di tali risorse a vantaggio di interessi personali e a danno di tutti.

La trasversalità del problema è poi evidenziata dal massiccio coinvolgimento di politici del Partito Democratico nelle inchieste: nessuna ideologia sembra fermare la corruzione in Italia. Ormai in Italia sta venendo a galla un unico grande partito di corrotti che abbraccia tutto lo spettro politico nazionale.

Insomma si conferma ulteriormente un'incapacità strutturale e patologica dei partiti politici italiani di selezionare adeguatamente una classe dirigente con un livello minimo e decente di onestà e di dignità.

La corruzione, come la Mafia, pesa come un macigno sopra tutta la società italiana; questa classe politica senza vergogna è un freno allo sviluppo economico e sociale che impedisce alle energie migliori di esprimersi e che ci trascina sempre più in basso...

In queste condizioni così miserabili, che cosa possiamo fare?

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