mercoledì 8 luglio 2009

L'utilità del G8


Nutro molti dubbi circa l'utilità di vertici dei "grandi" come il G8. Molte dichiarazioni di principio, molte espressioni di intenti, ma pochi fatti ed iniziative concrete.

All'orizzonte ci sono delle problematiche colossali le cui principali responsabilità si legano all'incapacità e alla non volontà degli stessi governi rappresentati nel vertice di modificare gli attuali modelli di sviluppo e di prevedere le crisi oggi in corso.

Senza una mobilitazione di ampio respiro di movimenti, associazioni, famiglie e singole persone, il G8 rimarrà solamente un evento mediatico, incapace di produrre alcun contributo utile al cambiamento...

A tale proposito inserisco di seguito il testo del comunicato stampa del Comitato "In marcia per il clima", come esempio propositivo di partecipazione. Il cambiamento può cominciare da tutti noi ogni giorno, nella nostra quotidianità: altro che G8.
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Comitato “In Marcia per il Clima”:
Appello ai Governi del G8 per la riduzione delle emissioni inquinanti

“Il clima sulla Terra sta cambiando. La crisi toglie lavoro e valore. Il petrolio è più caro. Siate tempestivi e saggi”.

E’ questo il primo punto dell’appello rivolto ai Governi del G8 dal Comitato “In Marcia per il Clima”, lo schieramento composto da 54 organizzazioni unite dalla comune convinzione che occorra attivarsi in fretta e in modo concreto per arginare la febbre del pianeta. Da Legambiente all’ACLI, dall’ARCI all’Aiab, ma anche Cia, Mdc, Isde, Aiab, Arciragazzi, Medici per L’ambiente, Slow Food Italia, Arci Caccia, UISP e tante altre associazioni ambientaliste, di consumatori, del mondo agricolo e sindacale che hanno riunito più di 10 milioni i cittadini intorno alle ragioni dell’appello.

Insieme al primo punto altre tre le richieste rivolte ai Grandi della Terra:

-Una nuova rivoluzione coinvolge le conoscenze, le tecnologie, i mercati, le norme, i soggetti sociali e i governi. Gli investimenti nella green economy e la nuova potenza energetica rinnovabile hanno superato per la prima volta quelli da energie fossili (petrolio e carbone). E il nucleare ha iniziato il suo declino. Il PIL non misura più il benessere dei popoli.

Guidate il cambiamento.

-Cambiano gli stili di vita. Costruiamo case e quartieri a zero emissioni: la prima voce d'investimento privato in efficienza è oggi l'abitazione. Cambia l'alimentazione, cambiano le macchine. Il consumo responsabile deve iniziare dagli acquisti pubblici, dal trasporto di uomini e merci. La cifra sarà il contributo evitato al cambiamento climatico, al consumo di risorse comuni della Terra.

Misurate le vostre decisioni di oggi.

-Cresce l'occupazione nelle rinnovabili, diminuisce nell'auto. Le risposte vere alla crisi stanno nelle scelte durature, sostenibili per l'uomo e l'ambiente. L'oggi è già domani, le decisioni immediate sono quelle di lunga lena. Come nei grandi cambiamenti della storia. Abbiamo bisogno di sicurezza e fiducia per l'avvenire. Per noi e i nostri figli. Non vogliamo spedire soldati per garantirci il petrolio e non vogliamo dover difendere alle frontiere un benessere di pochi.

Siate lungimiranti.

L’Ufficio stampa Legambiente 06.86268353-79-99-76


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