lunedì 24 novembre 2008

Il Crollo di una Scuola Pubblica


Sabato mattina è crollato il soffitto di una scuola di Torino provocando la morte di uno studente ed il ferimento di altri venti ragazzi di cui quattro in gravi condizioni. Siamo in attesa che si accertino cause e responsabilità; intanto chiunque abbia frequentato in tempi più o meno recenti una scuola pubblica in Italia sa perfettamente in quali condizioni versino da sempre gran parte gli edifici che ospitano le nostre scuole.

Le scuole italiane fanno schifo.

Il problema della drammatica fatiscenza dell' edilizia scolastica in Italia (che altro non è che l'aspetto materiale e tangibile della fatiscenza dell'intero sistema formativo in termini di contenuti e programmi) è di vecchia data e certamente non può essere imputato esclusivamente al governo in carica.

Quello che si vuole rimproverare ad un'intera classe politica (di destra e di sinistra) che da decenni si sussegue nel panorama politico nazionale è una criminale e colpevole disattenzione. Che la scuola, l'università e la ricerca in Italia non siano delle priorità per questi signori lo sapevamo. Sapevamo anche dei vari tenativi di far morire la scuola pubblica in tutti i modi; ma che addirittura si arrivi a far morire gli studenti è fuori da ogni possibile immaginazione.

Non sarà mai sufficiente ripetere che lo stato della scuola pubblica, così come avviene per tutti gli altri beni pubblici, rappresenta il barometro del nesso fra qualità della politica e possibilità di avere uno sviluppo sociale ed economico "decente" ovvero fondato sul rispetto delle persone. Il degrado della scuola pubblica, anche in senso materiale, è la materializzazione del degrado etico di un'intera classe politica che indirizza risorse economiche pubbliche per garantire favori ad interessi particolari, per alimentare il proprio bacino di voti, a danno della collettiività (in questo caso addirittura della sua incolumità fisica).

Non dimentichiamo quanto avvenuto a San Giuliano di Puglia dove sono morti 27 bambini di una scuola elementare.

Mentre le nostre scuole cadono a pezzi, questi signori non rinunciano ad un Euro di loro lauti stipendi e ai loro inutili privilegi.

Mentre le nostre scuole cadono a pezzi, questi signori hanno creato un modello di sviluppo in cui aumenti dei redditi (privati) non si traducono mai in miglioramenti generalizzati (pubblici) nei livelli della qualità della vita: la ricchezza privata procede in senso opposto al progresso sociale ed economico.

Mentre le nostre scuole cadono a pezzi, si rafforza la filosofia di "farsi solo gli affari propri" e passato lo sdegno del momento tutto tornerà come prima in attesa della prossima tragedia.

Nel frattempo alcune famiglie torinesi, come già avvenuto per tante famiglie pugliesi pagano lo scotto di avere dei politici sbagliati.

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