Cose che odio: le persone serie, le false bionde, lo storicismo, gli astemi, i furbi, i delitti per onore, il titolo di dottore... (D. Buzzati)
giovedì 30 ottobre 2008
Reforming Education System and the Small Rural Villages
Tagli alle Scuole ed i Piccoli Borghi Rurali
Coldiretti torino esprime preoccupazione per le conseguenze che potrebbero avere sui territori di montagna i piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche previsti dall'articolo 3 del decreto legge 154 in materia di sanita' e finanza locale. Spiega Riccardo Chiabrando, presidente dell'organizzazione torinese: "isolamento, spopolamento, infrastrutture inadeguate rendono difficile gia' oggi l'istruzione nei contesti sociali degli oltre quattromila piccoli comuni montani e nelle decine di piccoli centri abbarbicati sulle alpi piemontesi. Come ripetutamente denunciato dall'uncem - unione nazionale comuni comunita' enti montani - la scuola rappresenta la garanzia del diritto all'istruzione e il principale presidio per assicurare la coesione sociale nei territori marginali che notoriamente presentano evidenti minacce di esclusione. Siamo ovviamente preoccupati per le annunciate conseguenze di questo provvedimento che rischia di scardinare l'intero sistema scolastico montano, in Italia come in Piemonte. Un taglio alle risorse delle scuole di montagna significa mettere in seria difficolta' uno dei servizi principali ai quali e' legata la permanenza delle famiglie in tali aree, gia' caratterizzate da una carente dotazione ed erogazione di questi ultimi. L'unione europea nel terzo asse del PSR ha inteso agire un'azione volta all'aumento della competitivita' sociale dei territori montani, investendo risorse significative: i provvedimenti previsti dal ddl 112 di anticipazione delle misure finanziarie 2009 vanno in direzione opposta", conclude Chiabrando. Secondo il direttore dell'organizzazione Emilio Fugazzi, "la minacciata riduzione dei plessi scolastici in montagna e' una contraddizione rispetto alle politiche dell'unione europea. ad esempio, il terzo asse del programma di sviluppo rurale 'qualita' della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale', con la misura 321 'servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale', intende aumentare l'attrattivita' di tali zone. La misura 322 'sviluppo e rinnovamento dei villaggi' promuove il miglioramento della qualita' della vita nelle borgate del territorio montano piemontese, favorendo la possibilita' di permanenza della popolazione locale e incentivando l'insediamento di nuove imprenditorialita' e nuclei familiari. Altro obiettivo e' la rivitalizzazione dei borghi montani piemontesi attraverso la realizzazione di interventi integrati miranti al sostegno delle attivita' - produttive, culturali, ambientali, di servizio - esercitate nell'ambito delle borgate oggetto di intervento, nonche' al recupero architettonico e funzionale delle strutture e delle infrastrutture singole e collettive presenti nelle stesse". (fonte Agrapress)
Queste considerazioni appaiono valide anche per altre realtà montane sia delle Alpi che dell'Appennino, senza dimenticare la realtà di tanti piccoli centri rurali che rischiano di perdere le loro scuole costringendo i bambini ed i ragazzi a frequentare scuole sempre più lontane dalle loro case. Mi chiedo che ne pensa chi vive in un piccolo borgo di campagna di tutto questo?
martedì 28 ottobre 2008
Again about the emergency in the Italian Scientific Research
- Universities and Research are not for sale
(Rocco Tritto)
- Bologna: in the streets 1800 faces of temporary workers making research alive
(Biancamaria Gentili)
- An email to the Ministry of Public Administration and Innovation
Ancora sull'emergenza ricerca
- Università e ricerca non sono in vendita
- Bologna, in piazza 1800 volti di precari che vivono e fanno vivere la ricerca
Numerose sono le iniziative scaturite dall'Assemblea dei lavoratori dell'Area della Ricerca di Bologna, tenutasi il 3 ottobre. Molte le proposte avanzate dalla platea dei giovani precari che con gli ultimi provvedimenti governativi rischiano di trovarsi in mezzo a una strada il prossimo giugno. E da quell'assemblea è partita una mobilitazione tra tutto il personale, precario e non, con uno slancio partecipativo che non si vedeva da tempo. Lo stato di assemblea permanente è una di queste proposte divenute realtà assieme a presidi stabili nell'atrio della cittadella scientifica bolognese; comunicati stampa; magliette; opening di eventi scientifici approntati per denunciare la situazione nella quale si ritrova la Ricerca italiana dopo i recenti provvedimenti legislativi. La Ricerca scientifica, un settore di vitale importanza per la competitività e il progresso di un Paese, é stata irrimediabilmente affossata, nel giro di un'estate. E' approfittando della pausa estiva che il Governo, ricorrendo allo strumento del decreto legge, ha varato provvedimenti con i quali vorrebbe cambiare, in peggio, il futuro della Ricerca e quello del nostro Paese. Con il decreto Brunetta, per i lavoratori degli Enti di Ricerca oltre a decurtazioni sostanziali per chi avrà la sfortuna di ammalarsi, c'è la riduzione progressiva della pianta organica del personale e il limite temporale di tre anni al ricorso a lavoratori precari, indipendentemente dalla forma di contratto e dalla provenienza dei fondi utilizzati. A peggiorare la situazione si è aggiunto, poi, il famigerato emendamento che prevede la cancellazione del processo di stabilizzazione. L'obiettivo di non investire sui giovani e sul futuro del Paese é più che palese. In meno di un mese, però, la protesta partita da chi la Ricerca la vive e la fa quotidianamente, è arrivata a destinazione. "La ricerca calpestata" è il nome del progetto proposto da una giovane precaria nel corso della affollata assemblea bolognese che prevede di ricoprire la piazza centrale di Bologna, Piazza Maggiore, con le facce di 1800 lavoratori della Ricerca, precari e non. Un progetto simbolico importante e ambizioso alla cui realizzazione molti hanno già aderito. Ognuno con la propria faccia e con un piccolo contributo può aiutare a far conoscere la situazione di sofferenza della Ricerca. Con presidi e materiali divulgativi la piazza sarà per un giorno dedicata alla giovane e precaria anima scientifica del nostro paese, quella sopravissuta. Per non fare morire la Ricerca e per saperne di più www.laricercacalpestata.it.
(Biancamaria Gentili)
- Una email per Brunetta
I lavoratori precari degli enti di ricerca sono in stato di agitazione per difendere la ricerca pubblica e il loro posto di lavoro, che la politica del governo Berlusconi e del ministro della pubblica amministrazione e l’innovazione, Brunetta, mettono in pericolo.
Invia una mail all’indirizzo r.brunetta@governo.it per dire: “Io difendo la ricerca pubblica; assumere i precari della ricerca è un investimento per il Paese e per il bene della comunità”
lunedì 27 ottobre 2008
Local Politics and Environment: bad and good examples
(well done!)
Politica Locale ed Ambiente: cattivi e buoni esempi
venerdì 24 ottobre 2008
No Coke Mobilization
In a dramatic period of economic and financial crisis italian government is trying to stop UE environmental programmes. Insisting with fossil fuels, also proposing coke and adding to this also nuclear energy mean a return to the past and evidence the incapability to manage the present energy, environment and financial emergency. Sustainable energies and energy efficiency represent the real economy of the energy system. Investments in energy efficiency and sustainable resources are secure and safe factors for our country, its growth and job creation.
Once again we will be back saturday oct. 25th to Civitavecchia to bring our message against the coke plant: we will hold a press conference and our "penguins to stop the fever" will go to the city centre.
www.legambiente.lazio.it
Mobilitazione No Coke
Anche quest'anno Legambiente torna a Civitavecchia per sottolineare la contrarietà al carbone.
Come sempre il movimento no coke Alto Lazio sarà sul molo ad aspettarli.
Sabato mattina a Civitavecchia!!!!
In un drammatico periodo di crisi economica e finanziaria come quella di questi giorni il governo italiano ha tentato di far deragliare l’azione UE sul clima venendo per ora bloccato. Perseverare nei combustibili fossili, addirittura rilanciando il carbone, ed aggiungere al mix l’energia nucleare, è un ritorno al passato, e segnala l’incapacità di gestire l’emergenza energetica, ambientale e finanziaria di oggi. Le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, tanto più, costituiscono l’economia reale del sistema energetico. Gli investimenti nel risparmio energetico e fonti rinnovabili sono risorse sicure per il paese, per la sua crescita, per la bilancia dei pagamenti per la promozione dell’occupazione.
Per maggiori informazioni contattare Roberto Scacchi o Paola Vignale presso la nostra sede. Vi aspettiamo numerosi!
Legambiente Lazio ONLUS - Viale Regina Margherita 157 - 00198 Roma - Tel: 06/85358051-06/85358077 Fax: 06/85355495
www.legambiente.lazio.it
giovedì 23 ottobre 2008
Italian schools, universities and research centres under siege...
Last week, I have got the occasion to discuss this issue (see "Rescuing Italian Scientific Research") and for this reason I didn't want to write something about these topics again. Yet yesterday, watching TV I have noticed some statements of the italian prime minister and I have to say that I remained rather shocked and impressed. Those menacing tones against students and the school and univeristies' personnel (who are presently occupying many italian universities and are organizing protests in many italian cities often with clashes with police), and against the present journalists accused to diffuse false news, were extremely annoying essentially for the uselessness of such a behaviour which surely doesn't contribute to reduce tension. Instead of finding a dialogue ad opening a discussion to understand the reasons of such tension, the premier opts for "precise instructions" to the Interior Minister (treated as he was his personal employee...) to impose law and order: he recalls the term "laws" to his liking when in so many times he violated the law for frauds and corruption. It is extremely difficult to receive such lessons from similar persons...
Watching TV, I have also remembered the different style he recently used during his speech at the conference of the Italian Industrial Association where he used complicity tones and winks: "only we entrepreneurs really know what work really means!"
Putting these two events in direct relation, it is quite clear that this government is trying to satisfy its electoral base in any way (surely not composed of school and unversity temporary workers). Secondly these individuals cannot accept the idea that someone can refuse the model they are trying to impose to the whole italian society based on the relations between a "director general" and his employees.
Unfortunately for them, schools and universities will keep on contributing to build, even with scarce resources, a free and independent thought as clearly showed by the present protests...
Scuola, università, ricerca sotto assedio...
Ho avuto già modo di scrivere tempo fa su questa questione (cfr il post "Salviamo la ricerca scientifica italiana") e devo dire che non avevo intenzione di scrivere di nuovo su questo argomento. Ieri però ho visto in TV alcuni brani della conferenza stampa del premier e devo dire che sono rimasto molto perplesso ed impressionato. I toni minacciosi rivolti agli studenti ed al personale della scuola e della ricerca, nonchè ai giornalisti presenti, mi hanno dato veramente fastidio fondamentalmente per l'inutilità di un simile atteggiamento che non contribuisce di certo a smorzare i toni. Invece di ricercare un dialogo ed aprire una discussione per capire finalmente le ragioni di tanto sedimentato malessere, si opta per istruzioni precise da dare al ministro dell'interno (come se fosse un suo dipendente...) per mettere tutto a tacere e riportare l'ordine e la legalità: da che pulpito viene la predica! Ci si ricorda dello Stato a proprio piacimento, quando ci si fa beffe in ogni occasione della legge e della stessa costituzione. Difficile francamente accettare lezioni di diritto da certi personaggi... La minaccia poi di dover sopportare questo stato di cose per almeno altri quattro anni e mezzo aveva proprio dell'angosciante.
Mi viene poi da pensare al diverso stile che recentemente il premier aveva usato presenziando al consesso di Confindustria dove invece erano stati usati toni di complicità e strizzatine continue di occhi: "se non ci fossimo noi che ci alziamo presto e che sappiamo per davvero che vuole dire lavorare!". Se si mettono in relazione le due cose si comprende bene come questo governo stia cercando in tutti i modi di accontentare la propria base elettorale di riferimento che non è sicuramente costituita dal precariato della scuola. In secondo luogo a questi signori fondamentalmente non va giù che ci sia qualcuno che non accetta e tollera passivamente il modello che si sta cercando di imporre: non tanto quello fra "dittatore" e "suddito" quanto fra "direttore generale" e "dipendente". Purtoppo per loro la scuola e l'università continueranno a sfornare, nei limiti delle loro ormai scarse possibilità, pensiero "indipendente", come del resto dimostrano le contestazioni di questi giorni...
mercoledì 22 ottobre 2008
Roberto Saviano's Struggle is our Struggle
Surely who lives in a small rural village or in any civil country will consider all this as a remote and unintellegible event: nonetheless all free men and women are called to send a signal to defend a free man and the everyone's freedom against the strategy of "silence" which makes us "slaves".
The Italian newspaper "la Repubblica", where Mr Saviano currently writes, is collecting solidarity signs for Roberto Saviano. Give your sign at the following link:
http://www.repubblica.it/speciale/2008/appelli/saviano2/index.html
La Battaglia di Roberto Saviano è la nostra Battaglia
Sicuramente per chi vive in un piccolo paese di campagna o in un qualsiasi Paese civile tutto questo potrà apparire come un fatto remoto ed incomprensibile: tuttavia tutti gli uomini liberi sono chiamati a dare un segno per difendere un uomo libero e la libertà di tutto contro la strategia del "silenzio" che ci vuole tutti "schiavi".
Il quotidiano "la Repubblica", presso cui lo scrittore collabora, sta raccogliendo firme di solidarietà per Roberto Saviano. Firma anche tu al seguente link:
http://www.repubblica.it/speciale/2008/appelli/saviano2/index.html
martedì 21 ottobre 2008
Defending Firms or Defending Environment?
Those present cuts to research and education can be included within this obtuse strategy for which at the end, being unable to generate innovation, we are forced pollute if we want that our productive system can be alive!
The axiom "profit and growth at any cost" is no longer sustainable. It is not possible to find any pretext, the last one linked to the present financial crisis, to elude the dramatic problem of pollution whose costs are regularly shifted to the next generations and to developing countries.
These facts highlight therefore the myopia of larger parts of our productive and political system. We should rather support those development forms capable to generate incomes instead of profits in an environmental, economical and social sustainable way. This is not an environmental but rather an ethic issue, it is not a productive issue but a central theme of economic democracy.
Polluting firms must be penalized (thanks to real controls and heavy sanctions which at present completely lack) and provide a real support to innovative firms (instead of financing "friends", mafia and political supporters) above all young entrepreneurs more sensitive to innovation. In Italy we urgently need a National Plan for Energy adequate not only to energy needs but also to environmental needs.
We all are called to give our contribution thorugh our everyday choices, lifestyles and also renouncing to some no-use options: do not wait for the politicians' interventions because, as these facts clearly show, in Italy today (both right and left wing) we have a political class (which we have choosen democratically) rather incompetent...
Difendere le imprese o difendere l'ambiente?
I tagli alla ricerca ed alla formazione rientrano in questa strategia ottusa per cui alla fine, visto che non disponiamo di innovazione, possiamo solo inqunare per far stare a galla il nostro sistema produttivo.
L'assioma "profitto e crescita a tutti i costi" non è più tollerabile e praticabile. Non si può accampare ogni scusa, l'ultima delle quali quella della crisi finanziaria, per eludere questo drammatico problema il cui conto viene sempre scaricato sul futuro. Tutta questa vicenda denuncia pertanto la miopia di gran parte del nostro sistema imprenditoriale e di quello politico. Bisogna invece percorrere con decisione la strada di uno sviluppo che produca reddito (e non profitto) in modo ecologicamente, economicamente e socialmente sostenibile. Ormai non è più una questione "ambientale", ma "etica", non è più una questione produttiva, ma di democrazia economica.
Bisogna penalizzare pesantemente le imprese che inquinano (anche grazie a controlli reali e sanzioni certe e pesanti) e dare un vero sostegno, e non i soliti finanziamenti a pioggia agli "amici", alle imprese innovative e virtuose soprattutto quelle dei giovani che sono più sensibili all'innovazione. Abbiamo urgentemente biosgno poi di un piano energetico nazionale adeguato non solo ai bisogni di energia ma anche ai bisogni ambientali.
Tutti noi siamo chiamati a dare il nostro (apparentemente insignificante) contributo con le nostre scelte quotidiane ed i nostri stili di vita e magari facendo qualche rinuncia: non aspettiamo che siano i politici a fare qualcosa per noi perchè, come è del resto sotto gli occhi di tutti, in Italia oggi (nè a destra nè a sinistra) disponiamo di una classe politica (che abbiamo democraticamente scelto noi) all'altezza della situazione...
venerdì 17 ottobre 2008
"Right to Food": famine is not in Nature
- Oct 18th 2008 at 9.00 a.m. equal and solidalirity breakfast
- Oct 19th 2008 at 22.00 Film "The Price of Sugar" (USA 2007)
These two event will be the occasion to discuss about biodiversity, food secutirty, agrofoddo productions and food crises. These issues are also the focal points of a sensibilization campaign supported by different association in Italy during October.
INFO:
Lorena Balducci tel.0761.321860 3939096292
Delizia Del Bello tel.3281551519
"Diritto al cibo" - la fame non è nella natura
Questa iniziativa si terrà a Viterbo con il seguente programma:
Sabato 18 ottobre 2008 - ore 9.00 - Viterbo
- Colazione equa e solidale - GELART, Piazza delle Erbe
- Immagini dal Sud del Mondo - Domenica 19 ottobre 2008 - ore 22.00
Viterbo - CINEMA TRIESTE - proiezione del film: "The Price of Sugar" USA (2007) di Bill Haney, voce narrante di Paul Newman.
Nella Repubblica Dominicana i turisti si accalcano su spiagge immacolate senza immaginare che, a poche miglia di distanza, migliaia di Haitiani espropriati delle loro terre, scortati da guardie armate, stanno raccogliendo la canna da zucchero, molta della quale finisce nelle cucine americane. Lavorano con orari disumani e spesso senza una sistemazione decente, né acqua potabile, o elettricità, tanto meno senza assistenza sanitaria. La voce di Paul Newman racconta in The price of sugar il difficile lavoro di Padre Christopher Hartley, un carismatico prete spagnolo, per la difesa dei diritti fondamentali di alcune delle persone più povere dellemisfero. Qual è il costo umano dietro ai prodotti che consumiamo?
Due eventi per discutere di biodiversità, sicurezza alimentare, filiere agro-alimentari e crisi del cibo. Sono queste le tematiche al centro della nuova campagna di sensibilizzazione, informazione e mobilitazione che Altromercato lancerà a ottobre in tutta Italia in occasione della giornata mondiale dell'alimentazione.
La proiezione del film "The Price of Sugar" sarà seguita da "assaggi" del commercio equo e solidale.
Anteprima della Rassegna Cinematografica Immagini dal Sud del Mondo alla XIV edizione, il film The Price of Sugar apre il tour in Italia del progetto Ri-distribuzione - Milano Film Festival 2008.
In collaborazione con ARCI VITERBO Estasiarci_post
Ingresso gratuito
INFO:
Lorena Balducci tel.0761.321860 3939096292
Delizia Del Bello tel.3281551519
Anti-Mafia Caravan 2008
- 9.30 "Free Land": meeting with secondary school students and Davide Pati (Association "Libera Terra" for the land confiscated to Mafia)
- 16.30 "Free Discussion" meeting with Gabriella Stramaccioni (Association "Libera") and Salvatore Vecchio (mafia's victim)
- 21.30 Arci Association "Officina Belushi": "Free Expression" art performance about the freedom of expression
Carovana Antimafia 2008
Il 18 ottobre 2008 si terrà a Viterbo una giornata all’interno dell’iniziativa “Carovana Antimafia 2008” in viaggio per i diritti, la democrazia e la giustizia sociale, la principale manifestazione nazionale organizzata da Libera, Arci e Avviso Pubblico sui temi della legalità e della lotta alle mafie.
- ore 9.30 Sala Conferenze Provincia di Viterbo: “Libera Terra”
incontro tra gli studenti delle scuole superiori di Viterbo e DAVIDE PATI (“Libera Terra”, iniziativa sulle terre confiscate alle mafie).
- ore 16.30 Sala Conferenze Provincia di Viterbo: “Libera Discussione”
incontro aperto con Gabriella Stramaccioni (coordinamento nazionale LIBERA) e Salvatore Vecchio (parente di vittima della mafia).
- ore 21.30 Circolo ARCI “Officina Belushi”: “Libera Espressione”.
Performance artistica e spazio dedicato al tema della libertà di espressione.
mercoledì 15 ottobre 2008
Rural Networks
Reti Rurali
martedì 14 ottobre 2008
Prof. Krugman wins the Economics Nobel Prize
Il premio Nobel per l'economia a Paul Krugman
All’economista americano Paul Krugman è stato assegnato il Premio Nobel per l’economia per la sua “analisi dei modelli commerciali e l’allocazione dell’attività economica”. Al di là del contenuto teorico ed accademico dei suoi studi, ritengo sia importante sottolineare l’impegno del prof. Krugman contro l’ineguaglianza e la corruzione, come fattori critici di ostacolo alla realizzazione di uno sviluppo reale e alla costruzione di una società decente. L’assegnazione di questo premio cade in un in momento particolare di crisi dell’economia fittizia che ha invece prosperato grazie all’ineguaglianza e alla corruzione. Si aprono insomma degli spazi critici di riflessione sulle capacità auto-regolanti del mercato e sul ruolo delle misure di politica economica e sociale dirette al controllo e gestione del comportamento dei vari attori coinvolti. Dobbiamo pertanto mantenere un atteggiamento critico nei confronti di quei teorici e quei politici che vedono la soluzione automatica delle “perturbazioni” nelle sole forze del libero mercato. Non sarà mai sufficiente ripetere che questa è una pura “astrazione”, valida forse nei libri di testo, poiché esprime un concetto valido solamente in un contesto teorico ove tutte le condizioni per un equilibrio stabile vengono soddisfatte. La realtà invece ci insegna (e l’ultima crisi finanziaria lo dimostra chiaramente) che gli attori del sistema non sempre (e non completamente) “cooperano” e la distribuzione delle informazioni fra gli agenti coinvolti può essere squilibrata (c’è chi sa e chi sa poco e male). L’idea di una dimensione di mercato “stabile” ed efficiente fondato sul rapporto domanda/offerta e su operatori economici deve essere quindi integrata con un’idea di contesto istituzionale, legale, culturale e sociale il quale deve essere altrettanto stabile ed efficiente.
Se non si costruisce e si difende nel tempo un parallelo contesto istituzionale, legale e sociale (amministratori onesti e competenti, scuola e sanità efficiente, ecc…) il tessuto economico da solo non sarà mai in grado di gestire efficientemente (e risolvere) i problemi che la realtà economica solleva continuamente. Poiché in Italia non disponiamo di un siffatto contesto istituzionale, per la marcata incidenza della corruzione politica, ed anzi si sta facendo di tutto per erodere i fondamenti su cui si fonda una società decente (giustizia, scuola, sanità), la costruzione di meccanismi regolativi è legata ad una maggiore partecipazione attiva e volontaria della maggioranza della popolazione nei vari livelli della vita politica. Solo in questo modo lo sviluppo economico può diventare la sintesi dell’interazione fra giustizia economica, giustizia politica e democrazia politica.
lunedì 13 ottobre 2008
Who will bear the sacrifices?
In this moment of crisis and having to deal with its future social and economic implications, italian politicians must reduce their wages and expenditures before claiming for sacrifices for others otherwise the policy of cuts and sacrifices is no longer endurable. It is not possible to see fixed term workers in the streets protesting to defend their jobs while Italian politicians drive their luxury cars turning their heads aside.
About this issue, we must continously insist, , continuosly, continuosly, continuosly ...
Chi sopporterà i tagli e i sacrifici?
In questa fase di crisi e dovendo fronteggiarne le implicazioni economiche e sociali prossime venture, la classe politica, che non brilla di particolare produttività, deve mettere mano per prima al proprio portafoglio prima di chiedere soldi agli altri (imprese comprese) altrimenti la politica dei sacrifici e dei tagli non va più bene. Non si può sopportare la vista dei precari che chiedono di poter lavorare mentre sfilano le auto blu dei potenti che si voltano dall'altra parte per non vedere. Su questa questione dobbiamo insistere continuamente, continuamente, continuamente...
venerdì 10 ottobre 2008
Financial Crisis: how do we live it in a small rural village
In the same time, some diffidence can be reported: many people here think that what is happening in America is an American problem. They are not clearly informed that people's money in the banks have been thrown away, that nobody seems to be responsible for this and that people, after that their savings have been burnt in a criminal way, have to refill the budgets of a foolish bank system at their expenses. The mid/long term consequences of this crisis are not well understood and clearly seen, maybe also for the high incidence of elder farmers who do not understand these issues. In the meanwhile, here globalization appears as a distant phenomenon, whose events are passing over our heads, while the sense of "local" seems to gain force.
The bank system is losing trust in common people day after day and it will be very difficult to regain it in the next future and in the meanwhile the italian "art of surviving" is likely to turn useful: we will find out something once again...
Crisi Finanziaria: come viene vissuta in un piccolo borgo rurale
La fiducia nelle banche intanto si sta erodendo di giorno in giorno e sarà molto difficile recuperarla; e nel frattempo la mitica "arte dell'arrangiarsi" italiana sembra tornare utile: qualcosa ci inventeremo anche stavolta per cavarcela.
giovedì 9 ottobre 2008
Financial crisis: the show must go on...
If precise rules are not defined, if we have not the courage to remove these politicians (predicating a false liberism and a parody of economic development) together with their friends in management (who are interested only in their own business), it won't be possible to stop this perverse mechanism and, at the crisis' end, we will act as nothing has happened and we will give again our money and consciences to the same individuals. Hence the choice is in deciding if the show must go on or not...
Crisi Finanza: lo show deve continuare...
Se non si stabiliscono regole, se non abbiamo il coraggio di liberarci di questi politici falsi-liberisti ed ai loro compagni di merende del management (che pensano solo agli affari propri), non sarà possibile fermare questo assurdo meccanismo e, passata la crisi, faremo finta che nulla sia accaduto e riconsegneremo i nostri soldi e le nostre coscienze ai soliti personaggi...
Alla fine sta a noi decidere se lo show deve continuare o meno...
martedì 7 ottobre 2008
Rescuing Italian Scientific Research
It is true that in Italy the most serious problem is not linked to "how much" to invest, but rather "how" these scarce public resources are invested in research and development, considering that Italian Universities are affected by the same deseases and corruption methods affecting the entire "Italian way of Life". It is true that our research and innovation system often has shown very limited capabilities in rationally using such resources in order to generate benefits useful for the society as a whole (and not only for the Univeristy Mafia). It is true that financial resources are dispersed in thousands lanes in order to satisfy the respective "desiderata". It is true that Italy lacks a real research evaluation system capable to award the best scientists and hamper brilliant carreers for "friends" and "sons of..." with no merit. Maybe it could be necessary to have a political elite capable (and having the effective intentions) to really cope with these issues and, in the same time, some useful contributions could derive for example from the reductions of the Italian military missions abroad, converging the related resources to scientific research, or eliminating the 8/1000 income quota Italians are forced to pay to religious institutions (the greater part of which absorbed by the Vatican) to be eventually changed in a 8/1000 income quota to be directed to scientific research...
In the meantime, the fixed term workers of the National Research Council of Italy are fighting against the anti-stabilization norms. They have prepared a letter for the President of the Italian Republic, Mr. Giorgio Napolitano, to make him aware of the implications for the research institutions staff. You can sign this letter in the site:
and click on SOTTOSCRIZIONE.
Petition to the President
http://www.osservatorio-ricerca.it/nuovo/sondaggi/sondaggio-9/index.html
Salviamo la Ricerca Scientifica Italiana
Ci vuole allora il coraggio di mettere mano seriamente a questi problemi e magari ridurre gli interventi militari italiani all'estero, dirottando le risorse economiche risparmiate verso la ricerca, oppure sopprimendo l'8 per mille, che viene quasi tutto fagocitato dalla Chiesa Cattolica, e sostituirlo con un 8 per mille da destinare alla ricerca scientifica...
http://www.osservatorio-ricerca.it
rintracciabile cliccando sulla dicitura SOTTOSCRIZIONE.
appello al Presidente
http://www.osservatorio-ricerca.it/nuovo/sondaggi/sondaggio-9/index.html
lunedì 6 ottobre 2008
Mafia and Environment in Viterbo
Ecomafia a Viterbo
Si è svolta questa mattina, presso il tribunale di Viterbo, l’udienza per la costituzione delle parti civili nel processo a carico degli imputati coinvolti nel traffico illecito di rifiuti nelle cave di Cinelli (Vetralla), Capranica e Castel S. Elia. Una delle vicende più gravi e inquietanti degli ultimi decenni.
Tra questi ultimi i proprietari delle cave, gli intermediari e i tecnici che avrebbero falsificato le analisi consentendo la collocazione dei rifiuti tossici nelle cave viterbesi spacciandoli per normali residui di scavo. Un primo importante risultato è stato raggiunto questa mattina: infatti il magistrato ha rigettato la richiesta dei difensori degli imputati di respingere la costituzione di parte civile da parte di Legambiente e WWF. Le associazioni ambientaliste hanno quindi potuto costituirsi e rappresenteranno legittimamente l’interesse collettivo, al pari dell’Amministrazione provinciale di Viterbo, costituitasi anch’essa questa mattina. Legambiente, rappresentata dalla d.ssa Manganello del Centro di Azione giuridica dell’associazione, ha quindi chiesto ed ottenuto anche la citazione dei responsabili civili per il risarcimento del danno ambientale da parte delle società coinvolte. Un passaggio fondamentale per ottenere fondi ulteriori per rendere sicuri i siti e colpire ulteriormente i responsabili di questi illeciti.
I siti sono sotto controllo ma non tutte le analisi sembrano tranquillizzanti.