giovedì 25 giugno 2009

Occhio agli scandali...

Scandali, scandalini e scandalucci stanno funzionando come un pesante diversivo per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dalla reale natura e consistenza dei problemi che ci circondano. Il tutto rientra nella solita strategia di rendere sempre più fluido il confine fra politica e spettacolo; non si capisce più se stiamo assistendo ad un reality show, ad uno spettacolo televisivo con le ballerine e tutto il resto o a fatti di politica e di cronaca reali. Non si capisce più nemmeno la consistenza "politica" di questi fatti.

E' tutto finto o è tutto vero? E' una fiction? E' una candid camera? E' un cinepanettone o un cinecocomero? A questo livello è finita la politica italiana da cui sarà molto faticoso in futuro potersi riprendere...

Non è un caso che il mezzo con il quale si esprimono le opinioni ufficiali dei personaggi coinvolti da questi scandali siano riviste e trasmissioni TV di gossip...

Nel frattempo la politica economica, con le sue implicazioni in termini di interventi a tutela e supporto dei posti di lavoro o di sviluppo, la politica energetica, la politica rivolta all'innovazione e alla ricerca scientifica, la sanità, la scuola, il precariato ecc... hanno sempre meno spazio: sono temi che rimangono confinati in pochissime trasmissioni televisive spesso snobbate dal grande pubblico perchè "noiose" al confronto con il gossip creato dagli scandali.

Del tutto scomparse dallo scenario comunicativo sono le tematiche ambientali di cui (passate le elezioni di qualsiasi tipo si tratti) non importa fondamentalmente a nessun politico di professione. Scomparsa è la monnezza di Napoli che riaffiora a Palermo e che sparisce di nuovo. Scomparsa è la criminalità organizzata. Scomparso è l'abusivismo edilizio e lo scempio legalizzato del territorio che non conoscono soste.

Tutto questo clima di inebetimento collettivo in particolare mette sotto silenzio uno dei mali principali del nostro Paese: la corruzione. Tanto per riportarci un po' con i piedi per terra segnalo il sito di Transparency International dedicato interamente a questo tema.

Ovviamente consiglio di esaminare la posizione italiana nelle classifiche internazionali sulla diffusione della corruzione (in continuo cale detto per inciso) tanto per non dimenticare cosa si nasconde, più o meno furtivamente, sotto la punta dell'iceberg degli scandali di questi giorni.

Documenti interessanti:
2009 Global Corruption Barometer
2008 CORRUPTION PERCEPTIONS INDEX
Transparency Italia

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