giovedì 8 gennaio 2009

Il Progetto "Frutta Snack"



Riporto di seguito un'interessante notizia di fonte ANSA


Il progetto 'Frutta Snack', frutta e verdura in confezione monodose da rendere disponibile nelle scuole attraverso distributori automatici, e' una delle best practice accreditate dalla Commissione Europea. Lo annuncia la Centrale Sperimentazione e Servizi Agro-ambientali, in una nota, precisando che a Bruxelles, nel corso della conferenza di presentazione del programma europeo 'School Fruit Schemes', Frutta Snack e' stato indicato come ''esperienza consolidata in grado di contribuire (grazie anche al progetto pilota nazionale che ha coinvolto 43.500 studenti delle scuole di Roma, Bologna e Bari) all'elaborazione di un 'percorso tipo' a supporto dei Paesi Membri che, entro il 2009, devono avviare programmi di sviluppo dei consumi di frutta e verdura''. ''Combattere l'obesita' attraverso l'educazione al consumo di frutta e verdura - ha detto il direttore generale della Divisione Agricoltura e Sviluppo Rurale della Commissione Europea, Lars Hoelgaard - e' il cuore del nostro programma. E questa e' una iniziativa molto importante perche' coinvolge direttamente il sistema agricolo, e lo riconnette con il consumatore''. Il progetto Frutta Snack e' stato predisposto, con il coordinamento della Centrale Sperimentazioni e Servizi Agroambientali di Cesena, dai ministeri del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali e da quello dell'Istruzione, dell'Universita' e della Ricerca. Frutta Snack, sottolinea il presidente di Centrale Sperimentazione Romeo Lombardi, ''porta direttamente nelle scuole frutta di stagione, accuratamente scelta e confezionata per il consumo. Un'opportunita' per uno spuntino salutare''.

Questo tipo di iniziative sono molto importanti sia per promuovere una cultura alimentare adeguata sia per stimolare le economie locali.

1 commento:

Unknown ha detto...

Condivido il tuo commento alla notizia e aggiungo che andrebbero riviste le regole che portano alla stesura dei menu nelle refezioni scolastiche.
Fin troppo spesso accade che vengano stilati più sulla base delle preferenze dei bambini che su un principio di educazione alimentare.