venerdì 9 gennaio 2009

La Lotta alle Frodi Alimentari

Recentemente il Mipaaf ha diffuso un comunicato sulle attività svolte dal Ministero nel corso dello scorso anno 2008. Fra i vari punti ritengo utile evidenziare il seguente paragrafo poichè presenta quanto è stato fatto nei mesi più recenti in materia di lotta alle frodi alimentari (relativamente alle quali ci sarebbe da auspicare l'individuazione in futuro di un vero e proprio codice specifico in materia di "reati alimentari"). Ritengo sia utile dare la massima diffusione a queste notizie perchè non sempre i media ne danno adeguata informazione: si tratta invece di una questione che interessa tutti i cittadini (dato che siamo tutti consumatori di prodotti alimentari).

Il 31 ottobre il Nucleo Antifrodi dei Carabinieri compie due operazioni rispettivamente a Livorno e a Palagiano, in provincia di Taranto.

Nella città toscana, nell’ambito delle indagini finalizzate al contrasto delle frodi alimentari nel settore della pesca, i militari del NAC di Roma sequestrano 5 quintali di pesce spada provenienti da Singapore e contenenti mercurio, così come accertato dalle analisi effettuate presso l’ASL n. 6 di Livorno.

In Puglia, a Palagiano (TA), i NAC di Salerno mettono invece sotto sigilli 9000 hl di pasta di mosto eccedenti le quantità previste dalla documentazione contabile, per un valore complessivo di 144 mila euro. Ai proprietari dell’opificio, che produce succhi d’uva, è contestata la violazione dell’art. 34 della Legge 82/2006.


Il 23 ottobre l’Ispettorato Controllo Qualità (ICQ) conclude, in Puglia, un’operazione di verifica nel settore vitivinicolo, condotta in collaborazione con gli altri Organismi di controllo presenti sul territorio (NAS Carabinieri, Comando Carabinieri Politiche Agricole e Alimentari, Corpo Forestale dello Stato, Polizia Stradale) e in raccordo con la Guardia di Finanza. Nel corso delle operazioni sono sequestrati 16.000 hl di mosto, 12.000 dei quali perché non giustificati dalla contabilità di cantina e 4.000 perchè non è possibile appurare la natura del prodotto.

Sono sequestrati anche 200 hl di vino, non giustificati dalla contabilità di cantina, 600 quintali di uve da tavola, illecitamente introdotte in cantina, ed un camion carico di uve da tavola, sprovvisto di qualsiasi documento di accompagnamento.

74 i fermi stradali di automezzi che trasportavano uve o prodotti vitivinicoli effettuati lungo le principali arterie di comunicazione.

I controlli interessano 112 fra stabilimenti vitivinicoli, centri di intermediazione uve, stabilimenti autorizzati alla lavorazione delle uve da tavola e aziende agricole. Sono rilevate numerose irregolarità. Di queste, 50 sono contestate immediatamente.


L’11 ottobre i Carabinieri del Nucleo Antifrodi di Salerno, insieme all’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei prodotti agroalimentari di Bari, sequestrano a Trinitapoli, in provincia di Foggia, cinque silos della capacità di 6000 hl, contenenti un non meglio specificato prodotto vitivinicolo.

Motivo del sequestro, infatti, sono proprio “le modalità di detenzione del prodotto in giacenza e la documentazione rinvenuta”, che non consentono di appurare la natura del prodotto, subito sottoposto ad analisi.

Sempre in Puglia, a Minervino Murge, in provincia di Bari, i militari dei NAC e gli ispettori dell’ICQ sequestrano 410 hl di pasta di mosto ottenuta dalla trasformazione di 426 quintali di uva bianca da tavola. La pasta è illegalmente destinata alla vinificazione.

Nelle due operazioni sono rilevate ben 650 violazioni amministrative, per un ammontare complessivo di 1 milione di euro.


Il 23 ottobre il Nucleo Antifrodi dei Carabinieri di Salerno sequestra, nell’ambito dei controlli finalizzati alla tutela dei “marchi di qualità”, della “filiera cerealicola” e “lattiero-casearia”, 1690 confezioni, per un totale di 676 kg, di pasta fresca ripiena “cappelletti crudo e grana”, prodotti e confezionati da un pastificio in provincia di Bari, in violazione del D. Lgs. 297/04 e del disciplinare di produzione del Grana Padano.

Il pastificio infatti utilizza la denominazione protetta senza la prevista autorizzazione del Consorzio per la tutela del formaggio Grana Padano

I militari del nucleo speciale dell’Arma dei Carabinieri sequestrano anche 120.000 etichette, recanti la denominazione protetta “Grana Padano DOP”.

Le confezioni di pasta sequestrata, del valore di € 10.000 circa, saranno sottoposte ad analisi di laboratorio per accertare la bontà degli ingredienti.


Il 29 ottobre il Corpo forestale dello Stato compie una vasta operazione di controllo nel quartiere Esquilino ed in diverse altre zone della periferia della capitale. Al centro dei controlli, negozi e magazzini gestiti da cinesi e asiatici, dove vengono trovati quintali di prodotti alimentari cinesi, in cattive condizioni igienico sanitarie e senza regolare etichettatura.

Tra questi: carne, pasta, farine e zampe di pollo, di cui è vietata l’importazione perché a rischio di influenza aviaria; e ancora: biscotti con burro e derivati del latte proveniente dalla Cina. Certamente di importazione illegale, verranno subito sottoposti ad analisi per verificare l’eventuale presenza di melammina.

Gli agenti della Forestale scoprono anche preparati della medicina tradizionale cinese prodotti con Saussurea, una pianta in via d’estinzione, e cerotti e medicamenti realizzati con ossa e parti di leopardo, tigri e altre specie protette.


Il 3 novembre la Guardia Costiera conclude l’operazione “pesce DOC”. Sotto il coordinamento del Centro Nazionale Controllo Pesca del Comando Generale, i nuclei ispettivi della Guardia Costiera presenti su tutto il territorio, verificano il rispetto delle normative nazionali ed europee in materia di cattura, produzione, commercializzazione e consumo dei prodotti della pesca. L’operazione mira a bloccare l’importazione e la commercializzazione di prodotti ittici sprovvisti di documentazione sulla loro provenienza o commercializzati illecitamente come prodotti tipici del Mediterraneo o come prodotti freschi. In cinque giorni, sono controllati 8488 fra pescherecci ed esercizi commerciali, per un totale di 2172 multe effettuate ed un milione di euro di sanzioni.


Il 26 novembre, in Puglia, la Guardia Costiera effettua un maxi sequestro di pesce avariato. Gli uomini della Capitaneria di Porto di Bari mettono sotto sigilli 5 tonnellate di pesce mal conservato in un deposito di Mola di Bari. Il pescato, privo di etichetta e pronto per essere messo sul mercato, si trova all’interno di celle frigorifere mal funzionanti, non rispettose delle più elementari norme igienico sanitarie, come accertano i medici del servizio veterinario.


Il 27 novembre il Corpo Forestale dello Stato e l’ICQ effettua un maxisequestro di formaggi e insaccati di provenienza tedesca in provincia di Vicenza.

In una cella frigorifera all’interno di un capannone, i militari trovano e mettono sotto sigilli 1100 quintali di mozzarella e prosciutto cotto tedeschi, destinati al mercato italiano ed in particolare al mondo della ristorazione.


Il 23 settembre, nel porto di Livorno gli ispettori di Conegliano e Firenze dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei Prodotti Agroalimentari e dal Corpo Forestale dello Stato sequestrano 30 mila bottiglie di vino rosso, di cui 15 mila già sotto sigillo, illegittimamente etichettato come “Amarone” e pronto per l’esportazione negli Stati Uniti, e un'altra partita di vino rosso costituita da vini piemontesi.

Il sequestro è deciso nel corso delle indagini disposte dalla Procura della Repubblica di Treviso sulla contraffazione di prodotti vitivinicoli. L’attenzione degli inquirenti è rivolta ora sia ai distributori/trasportatori del prodotto che alla ditta che ha proceduto all’imbottigliamento e che si trova in provincia di Treviso.


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