mercoledì 7 gennaio 2009

Pesce Avariato!

Riporto di seguito questa interessante notizia (Fonte Agrapress)

Dal 12 al 29 dicembre - spiega un comunicato del mipaaf - 300 comandi della guardia costiera hanno portato a termine una delle più importanti operazioni in italia a protezione del consumatore che abbia mai coinvolto il mercato ittico. In grossi depositi della penisola sono state sequestrate circa 160 tonnellate di pesce, destinato anche alla grande distribuzione. il pesce arrivava nei porti italiani per poi finire anche nelle celle frigorifere di ristoranti e mercati. I prodotti sequestrati erano scaduti o in cattivo stato di conservazione per il 90% e senza tracciabilità per il restante 10%. Alcuni numeri: 54 tonnellate di prodotti ittici congelati scaduti o in cattivo stato di conservazione sequestrati a Bari; 42 tonnellate di pesce congelato scaduto e in cattivo stato di conservazione sequestrati a San Benedetto del Tronto (AP); 2 tonnellate di filetti di pollack d’alaska - una specie atlantica smerciata per merluzzo - sequestrati a Cetraro (CS) e Molfetta (BA); circa un quintale di datteri il cui commercio e consumo è proibito nonché 30 tonnellate di mitili allevati in zone proibite sequestrati a Napoli. L’operazione, che ha coinvolto quattordici comandi regionali, ha impegnato 2004 uomini e donne che hanno svolto 6677 controlli, sequestrato 160 tonnellate di prodotto ittico, scoperto 588 reati e illeciti amministrativi (tra cui 61 frodi in commercio, 25 casi di sottomisura, 70 casi di cattivo stato e di cattiva conservazione) e comminato 696.879,79 euro di sanzioni amministrative.


Questa notizia ci deve aiutare a riflettere ancora una volta sulla necessità di creare una “cultura” del consumo alimentare. Come ho già scritto altre volte spesso ci preoccupiamo delle caratteristiche del nostro telefonino di ultima generazione (che siamo disposti ad acquistare a qualsiasi prezzo) oppure siamo disposti a spendere cifre esorbitanti per inutili SUV e poi magari ci limitiamo a giudicare un prodotto alimentare solo dal suo prezzo senza curarci delle sue qualità e della sua tracciabilità. Dobbiamo imparare a spostare la nostra attenzione verso la professionalità delle imprese coinvolte nell’intera filiera e della rigorosità nella qualità delle materie prime, metodi di lavorazione, conservazione e imballaggio e tutela ambientale. Dobbiamo quindi trasformarci in consumatori più consapevoli e informati, esigere etichette chiare e univoche, preferire prodotti “tracciati” e non trascurare le produzioni locali.

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