lunedì 3 maggio 2010

Vergogna!

In questi giorni siamo stati bombardati da molte notizie su (presunti/veri) fatti di malapolitica che spesso hanno stimolato solidarietà (invece che sdegno) da parte di molti esponenti politici e (in non poche persone cosiddette "qualunque") anche invidia (invece che rabbia). Oltretutto l'altra sera ho anche visto il film "Videocracy" che mi ha dato un'ulteriore tegolata sulla testa.

Quello che ho potuto mestamente concludere è che la nostra società ha totalmente dimenticato il significato della parola "vergogna": anzi spesso viene spiattellata in piazza come un mero slogan completamente svuotato del suo significato.

Più volte ho sostenuto in questo blog che il male primario di questa nostra sventurata società è di essere "cattolica" non in modo superficiale ma nel profondo ovvero nel modo più ipocrita possibile: essere cattolico nel profondo vuol dire rimozione del concetto di "vergogna", che invece connotava intimamente la società romana, per sostituirlo con quello di "peccato". Mentre la vergogna implica il giudizio "pubblico" quindi di una collettività nei confronti dei suoi membri sulla base della responsabilità civile e della dignità personale, il "peccato" prevede un rapporto privato con un soggetto terzo che ha il potere di eventualmente cancellarlo (a certe condizioni).

Se la vergogna ha una dimensione sociale e riguarda l'"hic et nunc" (qui ed ora), il peccato è un affare individuale e riguarda una sfera "oltre" (spaziale e temporale). In una società ispirata dalla vergogna si deve fare i conti con una responsabilità che si ha "ora" nei confronti degli altri: la vergogna si deve risolvere con un'azione concreta cioè "fisica". Nel peccato si può risolvere il tutto con un'azione astratta o meta-fisica ad esempio una conversazione nel confessionale e magari con tre avemarie: il peccatore sposta il tutto olre la propria vita ad esempio nella dimensione inferno-paradiso-purgatorio. All'ultimo momento ci si può pentire e tutto torna come prima... Poi me la vedrò con Dio (non con gli uomini)...

In questo si fonda la doppia morale della società italiana che non conosce la vergogna e si consola con il peccato. In questo modo "omnia licet" tanto alla fine si può sempre rimediare: questo spiega anche il ruolo notevole che ha il Vaticano nella società italiana che nonostante i continui scandali e lo svuotamento ormai quasi completo dell'idea stessa di cattolicesimo, mantiene un potere immenso nelle coscienze degli italiani. Il Vaticano promette una "garanzia illimitata" a sè stesso (i casi di pedofilia sono visti come peccati e non come reati spostati quindi nella dimensione metafisica) e soprattutto ad una classe politica senza principi, scrupoli e valori morali.

Ulteriori approfondimenti sul concetto di vergogna si possono trovare in questo interessante articolo.

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