giovedì 3 settembre 2009

Dove è finita la politica italiana?


Durante l'estate avevo deciso di prendermi una vacanza, soprattutto da questo computer. Per un bel pò di tempo non ho scritto niente, non ho guardato blogs, siti, news, ecc... Mi sono in pratica disintossicato un po'.

Mi ero anche riproposto di non parlare di politica alla ripresa delle mie varie attività, ma francamente, considerato quello che vedo in giro, non ci riesco.

L'estate si sta concludendo politicamente in Italia in modo grottesco: mentre centinaia di precari si arrampicano su edifici e palazzi per far sentire la loro voce altrimenti inascoltata, mentre gli omosessuali a Roma sono oggetto di episodi di persecuzione, mentre i casi di violenza sulle donne si moltiplicano a dismisura, mentre si sbraita tanto sulla questione immigrazione, mentre l'economia italiana va a rotoli e centinaia di imprese e migliaia di posti di lavoro sono a rischio, mentre l'informazione subisce pesanti pressioni, mentre la spesa pubblica appare del tutto fuori controllo con pesanti ripercussioni sul debito pubblico italiano, mentre si scoprono continuamente frodi, episodi di corruzione politica, malagestione, mentre le energie rinnovabili vengono penalizzate a vantaggio dei combustibili fossili, mentre si segnalano ovunque in Italia episodi gravi di degrado ambientale; mentre avviene tutto questo la politica italiana dov'è?

La politica è di fatto impegnata in ben altro; dibatti estivi, passerelle, querele contro questo e contro quello, gossip, boutade, pacche sulle spalle per alcuni e facce dure con l'Europa, i dialetti nelle scuole, l'urgentissimo problema dell'inno nazionale.

La politica di fatto è assente e quando è presente lo è in modo "bagaglinesco".

Il sospetto è che, in mancanza di un'idea o di un progetto per fare fronte alle più immediate necessità e bisogni della nostra società, l'unica cosa che la politica italiana riesce a fare è spostare il tutto, come sempre da un po' di tempo a questa parte, sul piano dello spettacolo e dello show Giustificatelevisivo. Non potendo avanzare proposte politiche concrete, pur di fare notizia, farsi notare, occupare i notiziari ed i titoli dei giornali e far parlare di sè ci si inventa qualsiasi escamotage anche ridicolo e risibile. Si risponde al "reale" con "l'irreale". Si tratta in fondo di un processo di "distrazione di massa".

Quando si tornerà a fare finalmente politica in questo sfortunato Paese?

Nessun commento: