giovedì 26 giugno 2008

Supermercati e Sviluppo Rurale

Spesso molti amministratori di piccoli centri rurali vedono l’apertura di un supermercato come un’opportunità per creare posti di lavoro e per dare un tocco di modernità e di efficienza al sistema distributivo e all’interno sistema agroalimentare locale. In realtà i cambiamenti che l’apertura di un supermercato può attivare sono molto più profondi dato che si creano delle modificazioni non solo nel sistema distributivo, ma (solo per rimanere per ora all’interno di una dimensione economica) anche in quello produttivo e del consumo agroalimentare locale. Molte ricerche hanno ampiamente dimostrato gli effetti devastanti per l’economia locale causati dalla presenza di un supermercato di piccole-medie dimensioni figuriamoci quelli di grandi-grandissime dimensioni: di solito vengono realizzati in aree poste nelle zone più esterne e periferiche dei borghi facendoli funzionare come calamite per i consumatori locali e non, i quali quindi vengono spinti lontano dal centro del paese. Cominciamo a sfatare alcuni miti dello sviluppo indotti dalla presenza di un supermercato.

1) L’apertura di un supermercato crea posti di lavoro – Poiché i supermercati sono di solito punti vendita di una più estesa rete commerciale, possono indubbiamente fare dei prezzi molto concorrenziali nei confronti dei quali però i commercianti locali non sono in grado di competere. A fronte quindi dell’assunzione di qualche unità di personale, un supermercato comporta la chiusura inesorabile dei piccoli negozi al dettaglio (spesso situati nei centri dei borghi) in particolare panetterie, fruttivendoli, pescherie, macellerie. Inoltre a fronte della chiusura delle panetterie di solito entrano in crisi anche i forni che le riforniscono oppure nel caso dei fruttivendoli i piccoli coltivatori che portano frutta e verdura fresca di giornata. Facendo un bilancio, solitamente il tasso di occupazione è negativo.

2) I supermercati sostengono lo sviluppo locale - L’assortimento dei prodotti nei supermercati è quasi sempre composto da prodotti alimentari “industriali”. Raramente i prodotti tipici locali trovano spazio sugli scaffali. Questo significa che i soldi spesi in un supermercato vengono indirizzati altrove e non vi è alcun beneficio per i produttori locali che, anzi, devono fronteggiare una concorrenza inattesa. Spesso le aziende agricole e zootecniche, pur di vendere, sono costrette a scendere a prezzi sotto il livello di costo e dopo breve tempo devono anche chiudere i battenti.

3) I supermercati non hanno impatto ambientale – Considerando l’aumento del numero di clienti (spesso provenienti da aree limitrofe) ed i flussi dei fornitori (che si muovono su grandi camion), deve essere registrato una forte impennata nel traffico con una parallela impennata nelle emissioni. Inoltre andate a vedere dietro un supermercato l’enorme quantità di materiale da scarto e di imballaggi usati che devono essere smaltiti.

4) Aumenta la qualità, l’offerta ed il servizio - Questo è vero per chi possiede una macchina, ma per i tanti anziani che vivono nelle parti più antiche dei nostri paesi (e sono tanti) la cosa rappresenta un serio problema anche aggravato dal fatto che, proprio per colpa dell’apertura del supermercato in un’area residenziale lontana, i negozietti nei borghi chiudono uno dopo l’altro. Indubbiamente i supermercati possono fare prezzi molto vantaggiosi, ma il rovescio della medaglia è costituito da un generale omologazione e standardizzazione nella qualità dei prodotti con perdita sensibile nella genuinità e tipicità dei prodotti che provengono quasi tutti da grandi industrie alimentari. Si ottiene quindi una perdita di colture, varietà vegetali ed animali, prodotti locali e tradizioni non indifferente.

Insomma quando un amministratore locale deve prendere in considerazione questa opzione, dovrebbe essere ben consapevole dell’azione di tutti questi fattori poiché a fronte di pochi posti di lavoro creati, si va incontro a forti speculazioni edilizie e sui terreni, al degrado ed abbandono dei borghi antichi (esclusi anche dai flussi turistici) ed ad un generale impoverimento economico e culturale del territorio. Vi sono poi una serie di implicazioni molto più subdole che deve essere tenuta ben presente…

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