martedì 17 giugno 2008

Iniziative Critiche

Prendo spunto per questo post da un articolo apparso sulla rivista “L’Espresso” su Chris Carlsson, scrittore ed attivitista americano noto per tantissime iniziative critiche nei confronti dei meccanismi economici contemporanei. Delle tante attività e visioni di Carlsson (ad esempio Critical Mass - movimento di riconquista dello spazio urbano con le bici) mi preme evidenziare l’interessante concetto secondo cui è possibile costruire una cultura diversa e libera che può svilupparsi parallelamente a quella convenzionale caratterizzata dall’accumulazione e dal lavoro. L’idea è quella di mettere in secondo piano i valori ed i principi di questa seconda cultura, che di fatto serve per “pagare le bollette”, e dare maggiore evidenza a coloro che invece trovano la loro espressione non nella carriera e nella caccia ai migliori stipendi, ma in quello che esiste fuori dalla politica e dal lavoro. Proprio queste persone che mirano alla ri-appropriazione del proprio tempo e delle proprie relazioni sociali non utilitaristiche sono alla base delle tante forme di organizzazione e sviluppo sociale-economico spontaneo: rifiutando le logiche del business, del management e del consumo acritico, queste persone rappresentano i presupposti ad esempio per forme evolute di sviluppo economico locale Il concetto chiave di Carlsson si esprime nell’idea secondo cui “non si salva il pianeta ‘consumando bene’. Il cambiamento è il risultato del produrre non del consumare… sottrarsi al consumo è un modo per cambiare il mondo com’è oggi”. In questa idea di “costruzione”, “produzione”, “realizzazione” vi è la chiave per attivare il cambiamento in contrapposizione al concetto di “consumo” che è essenzialmente distruttivo e pone le persone in una condizione di assoluta passività. Penso che le possibilità per definire e realizzare forme nuove ed alternative di sviluppo economico si possono fondare proprio su questo spostamento di prospettiva: dal "consumo" (che è una forma passiva) alla "costruzione" (che è una funzione attiva). Uscire dalla logica dell’utente-consumatore implica quindi l’acquisizione della consapevolezza del proprio ruolo attivo nei processi che ci circondano spezzando i vincoli dell’accumulazione isterica di beni inutili e della carriera come elemento focale di tutta un’esistenza. Sempre secondo Carlsson: “non bisogna avere paura di abbassare il proprio standard di vita. Si può vivere bene anche guadagnando meno, spendendo meno e lavorando meno”. Una bella sfida verso la cultura delle carriere, dell’ambizione, del profitto a qualunque costo, della strumentalizzazione delle relazioni umane.

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