Mentre tutti quelli che possono prendere l'Italia per gli "attributi" lo fanno semza pensarci su due volte con scioperi, blocchi, urla, strilli e ricatti di ogni genere, io approfitto di questo lunedì di grigiore assoluto per essere un po' cattivello. Eh sì, perchè in questo blog cerco sempre di essere corretto (oggi si direbbe "politically correct") e di non prendermela con nessuno: oggi però non ce la faccio proprio e ho deciso quindi di essere sgradevole.
Ovviamente non mi voglio mettere a polemizzare con le categorie sociali di cui sopra: c'è già tanto polverone in giro e ci manca solo che aggiungo del mio. No, preferisco essere più leggero e civettuolo.
Dunque, partiamo dall'inizio. Ieri, con mia moglie, abbiamo deciso di andare al cinema multisala visto che era una domenica di tempo bruttino. Il programma dei film non faceva proprio faville: una commedia italiana sul cretinello andante, un film d'animazione per bambini e bambocci, un film di pseudo-horror per adolescenti idioti, un film americano sulla discriminazione razziale in America negli anni '60 (non so se si è capito di che film si tratta...). Ebbene, optiamo per questo utlimo film che, pur non essendo un film "impegnato", sembrava meno cretino degli altri.
Lunghissime file alle casse: sembrava difficile trovare i posti. Ma, con una relativa meraviglia, ci accorgiamo che la gente si accalcava (anche persone adulte che non accompagnavano bambini) per le sale dove si proiettavano gli altri film. In breve mentre le altre sale erano pressochè esaurite, per il nostro film non c'erano più di venti persone.
Cosa si può concludere da questo? Tenendo conto che mi è capitata altre volte una situazione del genere (e non solo al cinema, ma anche alle mostre o alle rassegne o anche a Parigi dove non trovi un italiano a Louvre perchè sono tutti ad Eurodisney)), viene da pensare che il livello medio di qualità. diciamo così, "culturale" dell'italiano e dell'italiana medio/a è talmente basso che anche un film di livello medio viene considerato come "troppo serio", "intellettuale" o "difficile e noioso". Insomma l'infantilismo mentale è così diffuso che i film per bambini, o i cinepanettoni, o quelli di Aldo, Giovanni e Giacomo (con tutto il rispetto per il trio in questione), sono il massimo cui uno spettatore adulto può oggi arrivare.
Ogni tanto si dice che i genitori di oggi tendono ad assumere le mode o l'abbigliamento dei loro figli, soprattuto se adolescenti. Questo vale tuttavia anche per la mentalità: un adulto oggi tende ad avere non solo i comportamenti di un bambino, ma anche gli stessi schemi mentali. Addirittura direi che il livello culturale è diventato pressochè identico ovvero tutto livellato ad un ammasso confuso di nozioni scolastiche elementari, brandelli di informazioni tratte da Superquark o Focus, sentito dire da Internet. Il meglio del meglio si realizza quando la "Gazzetta dello Sport" diventa l'unica fonte di informazione (con tutto il rispetto per questo giornale).
C'è da dire quindi che siamo messi piuttosto male. Eppure un vantaggio da questa montante ondata di ignoranza c'è: almeno quando fanno un bel film al cinema sono pressochè sicuro che troverò posto...
Grazie quindi e, concittadini e concittadine degni solo di una Mirabilandia nazionale, continuate così...