martedì 20 settembre 2011

Che fare?

Ho letto questo articolo di Flores d'Arcais su MicroMega. Ovviamente non posso che concordare: soprattutto per quello che riguarda la ramificazione di questo virus di gestione della cosa pubblica a tutti i livelli delle istituzioni. Penso però che la propagazione di questo male si ben più profonda e diffusa di quanto creda l'autore.

Intendo dire che ampi strati della società italiana sono complici di questo sistema al pari dei sodali politici degli attuali ras di regime e dell'informazione. Piccoli e grandi evasori, la criminalità organizzata (che beneficierà notevolmente della catastrofe verso cui stiamo precipitando) e la chiesa cattolica (che è complice di questa immoralità diffusa), forniscono una sorta di lubrificante (mi sia consentito il termine in questi anni di pornopolitica) che agevolano notevolmente la penetrazione del marciume in tutti i gangli della nostra società.

Ci sono alcune condizioni aggravanti che non mi fanno essere per niente ottimista. Qualcuno sostiene che bisogna fermare questo governo. Bene, ma mi sembra che questo governo (governo: una parola molto grossa) sia già fermo da tempo. Non esiste, e forse non è mai esistita, una vera politica di governo per la scuola, la sanità, la sicurezza, l'energia, l'ambiente, la ricerca, l'assistenza sociale: come giustamente scrive Flores d'Arcais non si è nè governato nè mal-governato: hanno semplicemente munto le risorse pubbliche (che sono di tutti) in tutte le forme (risorse economiche, ambientali, umane, culturali, socieli, ecc...) di questo iellatissimo Paese e se le sono semplicemente portate via nell'indifferenza generale. Eh sì, perchè mentre questo avveniva, ed avviene tuttora, gran parte dell'opinione pubblica ha di fatto perso "la propria opinione" delegando l'atto del "pensare" ad altri preferendo l'ipnosi televisa ed il consumismo cretino dei centri commerciali, dei SUV, delle barche, delle settimane bianche e degli happy hour. In effetti sembra di essere dentro un classico film da cine-panettone: come da copione (governativo) siamo diventati tutti un colossale bluff. Grazie a questo lavaggio del cervello siamo diventati (quasi tutti) dei cirlatani e venditori di fumo: gli uomini che corrono dietro le baldracche del momento e le donne che eleggono il "finto biondo" ad etica assoluta...

Il dramma è che solo un illuso può credere che allontanato berlusconi e la sua corte di dipendenti si possa risolvere il quadro complessivo: siamo privi di un'alternativa credibile. L'Italia attualmente non dispone di forze politiche alternative credibili: e la cronaca recente non ha fatto altro che far emergere la punta di un iceberg. E tutti sappiamo che non c'è un solo partito politco presente nel parlamento italiano che sia del tutto immune da questo stile cancrenoso della gestione della cosa pubblica. Nessuno...

Il rinnovamento e la salvezza di questa scalognatissima penisola può quindi provenire solo dal "basso": da donne ed uomini, da famiglie e comunità che non hanno nulla a che vedere con questo "lurido presente". Serve. diciamo così, una specie di effetto "Zedda".

Tutto il resto è una pia, inutile e colpevole illusione....

Che fare allora?

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so se possa servire, ma quando stavo meditando di compiere un gesto eclatante, esplosivo, capace di far sobbalzare l'opinione pubblica, mi si è presentata l'occasione per scrivere un film-documentario-denuncia, ma ce ne vorrebbero, forse, tanti, perché, come dici tu, i mali sono dappertutto, insinuati in ogni piega della società.
E' necessario riconquistare la fiducia verso le istituzioni e l'unico modo per farlo è assumere innanzitutto la consapevolezza di cosa esse siano e poi dimostrare la fermezza nel pretendere i servizi e la loro efficienza. Possibile che nessuno, di fronte a Berlusconi e a quelli come lui, sia capace di dirgli, almeno, "vergognati!"? Questo non sarebbe un gesto offensivo di fronte all'istituzione "Presidente del Consiglio"; non sarebbe "vilipendio", ma sarebbe semplicemente un gesto di dovuta correttezza.
Io ho votato per il mutuo soccorso, come soluzione a questo sistema, nel senso di aiutarsi reciprocamente a riaffermarsi come cittadini.

Carmelo Cannarella ha detto...

Io francamente sono molto pessimista. Le cosiddette istituzioni sono completamente e quotidianamente denigrate dalla fauna che le intasa. Credo che l'origine di tutto sia stata la sistematica demolizione della scuola, dei servizi sociali e lo "sputtanamento" continuo dell'idea di famiglia (in tutte le sue espressioni. Questo ha determinato, e determina tuttora, uomini e donne di basso profilo, privi di dignità, onore e senso della vergogna.Bisognerebbe ricreare piccole comunità solidali dal nulla, ma le esperienze che ho maturato in questi anni sono state disastrose...
Guardo in TV le gesta di un'umanità superflua e quotidianamente mi sento circondato da un'umanità repellente... Che allegria!

Anonimo ha detto...

Quello che scrivi è dolorosissimo.
Quello che manca, purtroppo, è la dignità delle persone, cosa che tu rimarchi in continuazione. Nelle parole, molti possono essere d'accordo con te, ma nei fatti, poi, non si vedono persone disposte ad autodeterminarsi, perché temono sempre, in fondo, di perdere qualcosa. Ma quando uno perde la dignità, che cosa pensa di poter perdere, di più? Non so proprio cosa dire...

Carmelo Cannarella ha detto...

La nostra è ahimè una società fondata sull'idea di "peccato" cui in un modo o nell'altro si può rimediare (magari con qualche Avemaria). Dalle nostre parti, un tempo purtroppo molto lontano, viveva una società fondata sull'idea di "vergogna". La vergogna non può essere mediata. E' causata da un errore che richiede una inversione ad U interiore abbastanza complessa. E' difficile venir fuori da una condizione di vergogna. L'unica cosa da fare è evitarla.
La dignità e l'onore sono le uniche barriere per evitare la vergogna ed il rimorso.

Quando non c'è vergogna non ha senso quindi parlare di dignità: tutto diventa relativo...

Dentro la scuola e dentro la famiglia è indispensabile formare alla "dignità" ed al rispetto (della legge, degli altri, della Terra, delle culture, della conoscenza, ecc...) parallelamente ai fondamenti della cultura personale.

Tutto però è immiserito, tutto è svuotato del suo valore. La gente vuole solo riempirsi la pancia: non vuole pensare, non vuole vedere, non vuole sentire, non vuole essere coinvolta, non vuole decidere, non vuole agire.

I pochi che sono fuori da questa mentalità diffusa sono considerati dei "fessi" che non hanno capito, che vivono di illusioni, dei veri dis-adattati.

Stiamo correndo verso un futuro imprevedibile che non vogliamo: però questi liberti ci stanno trascinando con loro nel baratro.

Dovremmo sperare nell'arrivo dei barbari???

Anonimo ha detto...

Sai, alla fine dello scorso anno ho scritto al Presidente della Repubblica che, se non ho capito male, è un'istituzione dello Stato; forse, è anche la massima carica dello Stato, se non sono stata informata male.

Gli ho scritto che mi sento inutile come cittadina e che come professionista mi sento in colpa per il fatto che la stessa comunità che ha finanziato i miei studi, non riesce a usufruire del servizio che io, in cambio, sarei tenuta a dare.

Ho allora chiesto di indicarmi la via e fornirmi i mezzi per risolvere questa questione: mi riferivo, ovviamente, all'indicazione di una qualche isitituzione dello Stato, di cui magari poteva essermi sfuggito il ruolo o addirittura l'esistenza.

Ho anche concluso la mia lettera dicendo che se non avessi ottenuto una risposta pertinente, avrei chiesto asilo politico a un altro Stato.

Ho ricevuto ben due risposte: in entrambe, mi si invitava a "tener duro" ad ascoltare i discorsi ufficiali del Presidente della Repubblica.

Secondo te, se avessi scritto al Papa, avrei ottenuto una risposta diversa?

Fa veramente comodo a tutti, che la gente confonda lo Stato con la Chiesa (cattolica)...

Comunque, io l'ho presa come un invito a presentarmi alla frontiera di un altro Stato...

Carmelo Cannarella ha detto...

Beh, in effetti in momenti come quelli in cui stiamo vivendo il mero buonismo serve a poco...

Tutta una vita passata a tenere duro (sic). Dopo decenni di questa "stitichezza" politica si rischia la "sciolta" tutta insieme...