lunedì 7 marzo 2011

OGM: serve altro?

In questo blog ho più volte sostenuto l'idea che, al di là della validazione scientifica - tutta ancora da dimostrare, il grosso handicap degli OGM consiste nella loro funzione di strumento di controllo politico-economico sui produttori agricoli.

Il problema dei brevetti, la loro sterilità, il fatto di provocare una dipendenza degli agricoltori dall'industria, la loro fondamentale inutilità, il fatto che richiedano comunque dei pesticidi, rendono gli OGM l'ennesimo trucco di un sistema economico che considera il profitto portato all'estremo come l'unica ragione e considerazione.

Ovviamente quella parte della ricerca che dipende dal finanziamento dell'industria ha sempre sostenuto la necessità di ricorrere agli OGM per giustificare se stessa. Quante carriere accedemiche sono proliferate su queste questioni! Sono stati anche capaci di sostenere che gli GMO servono anche per combattere la fame nel mondo. Una sciocchezza simile farebbe ridere, se non parlassimo di cose serie. Anche un bambino dell'asilo infantile sa perfettamente che la fame non è mai un problema economico, ma politico: è il risultato dell'ingiustizia e della disuguaglianza. Pensare di risolvere i problemi della fame con uno strumento che aumenta l'ingiustiza è un controsenso. Figuriamoci se le multinazionali ragionano in termini di giustizia economica e sociale.

Per comprendere quanto forti siano le pressioni per farci "digerire" gli OGM con la forza, è interessante allora vedere gli sforzi messi in campo da queste stesse multinazionali per direzionare le scelte politiche a riguardo nel nostro Paese. Wikileaks ha portato alla luce alcune interessanti informazioni a riguardo.

Leggere ad esempio questo articolo tratto da L'Espresso.

Allora ai signori ed alle signore (anche del mondo della ricerca) che si ostinano a difendere gli OGM chiedo: di cosa altro avete bisogno per cominciare a pensare con la vostra testa?

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