lunedì 21 marzo 2011

La solita politica italiana

L'11 marzo avevo scritto che il destino di Gheddafi era segnato. Quando c'è in ballo il petrolio è fin troppo facile fare previsioni.

Visto che le tanto declamate ragioni umanitarie non sussistono (altrimenti le Nazioni Unite o la Nato dovrebbero intervenire pressochè ovunque nel mondo), la prima cosa che mi viene in mente è: chi sono gli oppositori di Gheddafi che questi salvatori (tra cui ora anche l'Italia) si stanno impegnando ad aiutare? Francamente non lo so e i media non ne parlano mai. Di sicuro sono piuttosto ben armati e non del tutto improvvisati: quindi mi sembra difficile riconoscervi un movimento semplicemente popolare. Allora chi sono? Visto che Gheddafi dovrà levare le tende (nel suo caso è proprio opportuno dire così), quale sarà il futuro della Libia?

Inoltre tutta la faccenda fa molto riflettere sull'inconsistenza e pressapochismo della politica italiana, in questo caso la politica estera. Come si fa nello spazio di settimane ad accogliere un dittatore con tutti gli onori (con tanto di signorine e festicciole burine) e poi inviargli i tornado? Insomma ritorna alla ribalta il solito modo di fare all'italiana: l'opportunismo italico colpisce ancora.

Dove è stato fatto l'errore? Prima, quando è stato accolto Gheddafi con tanto di baciamano, o ora che è diventato un nemico da abbattere? Ovviamente l'errore è stato fatto prima, ma adesso sono sicuro, che nei palazzi del potere, stanno già preparando una via d'uscita arlecchinesca nel caso in cui Gheddafi rimanesse la potere:
"I tornado Italiani? Ma no, cosa hai capito? Caro amico Gheddafi, erano voli di Stato per portarti a Porto Cervo a farti visitare un nuovo locale dove ci sono delle bellissime ragazze che ti vorrei presentare..."

Sono dei buffoni. Semplicemente dei buffoni.

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