giovedì 24 marzo 2011

L' "Osservato Romano"

Il "caso Romano", nuovo ministro per l'Agricoltura, pone una serie di interrogativi abbastanza rilevanti. Innanzitutto consiglio la lettura di questo articolo per comprenderne i contorni.

Non voglio entrare nel merito delle indagini che interessano il neo ministro. Quello che può far discutere è l'opportunità politica di una simile scelta. Un personaggio che comunque è oggetto di indagini e critiche (oltretutto su questioni molto pesanti come la Mafia) dovrebbe essere messo in una condizione di "stand by" in attesa che anche il benchè minimo sospetto sulla sua integrità venga fugato. Invece no. Si procede con la segnalazione e la nomina. Siamo in Italia: chi vuoi che si indigni?

Pensare male si fa peccato, ma, talvolta , ci si azzecca. Non credo che sia un caso che la nomina di Romano avvenga nel bel mezzo di una gravissima crisi internazionale (guerra, immigrazione massiva) che, di fatto, distrae totalmente l'opinione pubblica. In più adesso c'è anche il terrore diffuso indotto dai media sulla nube nucleare sull'Italia: chi vuoi che si preoccupi del Ministero dell'Agricoltura? Insomma: tutti distratti da notizie che inducono paura ed ansia ed intanto, mentre nessuno ci fa caso, ti infilo un indagato sulla poltrona da Ministro...

Il Ministero dell'Agricoltura non è un ministero di serie B. Tutt'altro. L'agricoltura impegna più di metà dell'intero bilancio UE e questi soldi sono gestiti dal Ministero e dalle Regioni. Insomma il Ministero dell'Agricoltura è l'unico ministero italiano che non è mai a corto di soldi. E quando ci sono soldi in ballo, ci sono voti e potere, controllo del territorio, gestione di enti importanti (anche se silenziosi). L'agroalimentare è la più importante voce del Made in Italy: altro che Fiat. E' un settore che fa poco rumore e non fa notizia, ma è estremamente importante sia da un punto di vista economico che sociale. Per questo la Lega ha sempre cercato di controllare questo importante snodo, mentre gli altri partiti lo hanno sempre stupidamente snobbato.

C'è pure il precedente Cosentino. Ci sarebbe da riflettere a lungo su queste coincidenze. Non voglio pensare e parlare di infiltrazioni mafiose o camorristiche nei gangli primari della gestione dello Stato ovvero dove ci sono i quattrini e la relativa erogazione (sotto varie forme e modalità). Bisogna augurarsi caldamente che il Sig. Romano venga quanto prima scagionato da ogni accusa, perchè altrimenti sarebbe veramente la fine...

Possibile poi che, per un ministero così importante, la compagine governativa non è in grado di esprimere un personaggio autorevole e al di sopra di ogni sospetto e scevro da indagini e processi (di mafia)? Questo è tutto quello che riescono a fare?

Andiamo bene...

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