giovedì 14 ottobre 2010

Emergenza Botte

E' arcinoto che la stampa e soprattutto la TV vivano di "filoni" di notizie eclatanti tali da attirare (o distrarre) l'attenzione dell'opinione pubblica su determinati argomenti e distoglierla da altri. Oggi è il momento dei pestaggi, aggressioni e grandinate di botte da orbi. Da qualche giorno a questa parte, l'Italia sembra in preda ad una frenesia di pestaggi senza precedenti: emergenza botte verrebbe da dire.

Indubbiamente, al di là delle speculazioni fatte dall'informazione, sembra che si navighi in pessime acque. Certamente, ferma restando comunque la drammaticità del fatto che alcune persone versino in gravissime condizioni a seguito di queste aggressioni violente, non mi sembra che si assista a qualcosa di nuovo o ad un peggiormento della situazione. Quante volte, soprattutto nelle grandi città, capita di essere testimoni o direttamente coinvolti in escalation di violenza fisica e verbale soprattutto per questioni legate al traffico? Una precendenza contestata, un parcheggio conteso, un colpo di clackson possono diventare motivo di reazioni spaventose. Se procedi in autostrada rispettando i limiti prima o poi ti arriva alle spalle un gigantesco SUV a velocità allucinante o una super auto dalle prestazioni di un missile terra-aria il cui conducente non si limita più a lampeggiarti ma a sventolare una pistola Di questo fatto, come di molti altri sono stato personalmente testimone.

Se ti azzardi a protestare per un angheria subita, se assisti ad un torto o ad un illecito rischi di essere picchiato a sangue.

Per non parlare del calcio dove, cosa che ho già detto in questa sede, si fa veramente di tutto per alimentare la violenza. E questo non solo negli stadi di serie A, ma anche nei campetti di periferia e nelle pseudo scuole di calcio dove si insegna sistematicamente a detestare avversari e compagni pur di primeggiare in qualche modo.

Qualcuno mi ha detto che a furia di vedere gente che strilla e litiga in TV per qualsiasi cosa (dalla politica ai cavoli propri, dalle beghe del condominio alle invidie fra aspiranti cantanti ecc...) la gente ha assunto questo modello fatto di invettive, parolacce, urla come unico riferimento culturale. Dalle parolacce-insulti alle botte e sprangate il passo sarà anche breve.

Voglio anche pensare che sia anche una questione di profonda, profondissima ingoranza: ormai quando le persone in una qualsivolgia discussione non riescono più ad articolare e mettere insieme gruppi di parole di senso compiuto e non hanno i mezzi e le facoltà intellettuali per spiegare i loro pensieri e le loro visioni, l'unica via che rimane è quella del ricorso o a dei suoni gutturali o alle parolacce, bestemmie o fonemi ma che comunque possano detenere un tono aggressivo. Dopo di che, si abbandona la dimensione orale e si passa ai fatti. Qui non conta chi ha ragione o chi ha torto ma solo chi mena più forte. anche di questo sono quotidianamente testimone.

Però faccio sempre molta fatica a credere che basti così poco per farci il lavaggio del cervello. Anzi forse in molte persone il cervello è talmente ridotto ai minimi termini che basta poco per lavarlo.

L'unica cosa che mi viene da pensare è che in realtà vivamo in una società intellettualmente debole, che non ha altri mezzi per esprimersi, ed infelice dove qualsiasi cosa può diventare motivo di scatenamento di rabbia e frustrazioni.

Tutti i sacrosanti giorni ho la conferma che siamo tutti contro tutti, in una gara disperata per affermare il nostro Ego a qualsiasi costo. In una gara però dove non ci possono essere vincitori, ma solo sconfitti...

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