martedì 26 aprile 2011

Avrei dovuto...

In questi giorni ci sono state un sacco di questioni e notizie da commentare e da valutare. Invece ho completamente staccato la spina: l'immigrazione, la faccenda della Libia, il nucleare e la privatizzazione dell'acqua, l'Earth Day...

Avrei dovuto fermarmi a riflettere e a considerare queste cose: invece no... Pausa. Questo non vuol dire che non mi importa niente, ma bisogna riprendere fiato ogni tanto. Anche perchè questa lotta donchisciottesca contro tutto e contro tutti alle lunghe stanca.

Anche perchè mi è bastato passare una mezzoretta nella sala di attesa del dentista e sentire i discorsi delle persone presenti per farmi cadere le braccia per terra: e non avevo più la forza di riprendere le mie braccia da terra. Sono discorsi allucinanti che ho già sentito mille volte, ma quel pomeriggio è stata come la goccia che fa traboccare il classico vaso.

Basta così. A che pro fare tutto questo casino? Per questa gente la cui unica preoccupazione è il tipo di tatuaggio da stamparsi sulle chiappe in previsione della prossima estate? Stiamo parlando di 40-50enni che fanno a gara con gli adolescenti a chi è più immaturo...

A furia di strillare ti viene meno la voce.

In questo sfortunatissimo paese siamo alla mercè del primo che passa. E tutto questo lo conferma. E allora bisogna rimettersi in forze soprattutto da un punto di vista mentale per continuare questa lotta apparentemente senza speranza...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Leggere questo tuo post mi ha richiamato alla mente quella mamma (la mia) che si vergogna della sua figlia (io), perché non corrisponde ai canoni che si aspetterebbe (quelli che richiami tu nel tuo post). Sempre la stessa mamma (la mia), ultimamente mi tiene il broncio (mettiamola così) perché ho offeso il suo idolo televisivo (di cui ti propongo un filmato: http://www.youtube.com/watch?v=4spVq9qCKa4).
Ma lui non è l'idolo solo della mia mamma: è la maggiore fonte di informazione di ben tre province (Pordenone, Udine, Venezia). C'è però qualcuno che guarda altro (sempre un "informatore" pordenonese), per cambiare ogni tanto; si tratta di questo: http://www.youtube.com/watch?v=SrJlqifu-v4.
Un mio amico usa una frase che secondo me è di effetto: «Far fare informazione a gente come questa, è come mettere un bazooka in mano a un bambino».

Carmelo Cannarella ha detto...

Carissima Sara,
il tuo commento dice tutto ed è difficile aggiungere qualcosa. Mi viene solo da riflettere sul fatto che siamo molto vulnerabili: penso che questa debolezza che affligge le singole persone così come intere comunità sia uno dei più grossi problemi del nostro tempo.

Uomini e donne così fragili come potranno aprire una qualsivoglia via alle generazioni future?