martedì 19 aprile 2011

Prove tecniche di guerra civile...

Diciamoci le cose in modo chiaro. Le recenti sventurate e disgraziate boutades di eminenti esponenti delle istituzioni dello Stato contro altri poteri dello Stato seguite da veri e propri colpi di testa da parte di alcuni zelantissimi seguaci del suddetto eminente esponente politico sono decisamente preoccupanti.

La preoccupazione deriva dal fatto che sembra che dietro tutto questo non ci sia più, o solamente, l'intento di minare i fondamenti costituzionali di questa repubblica nè tantomeno di spingere alla deriva più totale quello che resta di una democrazia fragile e di un'etica pubblica alla rovina più completa. "L'inaspirmento dei toni", come si dice oggi, sembra diretto a qualche cosa di decisamente più grave ovvero portare l'intera società italiana verso il caos totale, privandola di tutti i suoi punti di riferimento, snaturare completamente le istituzioni, le funzioni e i ruoli pubblici, immiserire fino alle fondamenta i principi della politica intesa come impegno verso la collettività, "privatizzare" la morale, umiliare la scuola e la ricerca scientifica pubblica in quanto uniche "riserve indiane" del pensiero indipendente.

I manifesti apparsi a Milano sono prima di tutto uno schiaffo all'intera società tutelata dall'integrità dell'ordine giudiziario: sono inoltre un'offesa all'intelligenza e alla dignità di tutti noi. Ancor più offensive sono le dichiarazioni deliranti dell'autore di questo capolavoro di idiozia: non si vuole ritirare e minaccia di vuotare il sacco. Quale sacco? Cosa nasconde questo individuo? Che razza di fognatura si nasconde dietro tutto questo?

La società italiana è ormai spaccata in due in modo insanabile ed incomunicabile: da una parte ci sono quelle componenti e settori della società che hanno beneficiato e beneficiano tuttora a piene mani di questo degradare continuo e che di fatto sono "stipendiati" e sussidiati dalla politica umiliante. Non ci sono solo gli evasori fiscali, ma anche gli evasori "morali": è l'Italia atavicamente incapace di pensare con la propria testa, incline al servilismo come forma di sopravvivenza, che fa della furbizia sistematica un vero e proprio stile di vita. Questa Italia ha un prezzo e valuta tutto secondo la misura del denaro: non c'è dignità, non c'è rispetto, non ci sono regole. Omnia Licet.

In fondo quando le ragazze venivano fatte spogliare e ballare nei festini del bunga-bunga di fatto si trattava di una metafora della prostituzione complessiva di questa Italia: non erano delle cene, ma delle vere e proprie liturgie metaforiche di questo asservimento umiliante al potere indecente.

C'è poi un'Italia che non ha nulla a che vedere con tutto questo: non ha un prezzo, non si compra e non si vende, non si prostituisce per un cornetto e pochi spiccioli, non è claque di nessuno. E non si tratta di essere di destra o di sinistra: qui ormai è una questione morale ovvero di bene o di male. Ognuno di noi, non solo nel momento "elettorale", ma nella sua quotidianità e nelle sue scelte di tutti i giorni, deve decidere da che parte stare: se dalla parte del bene o da quella del male.

E non ci sono più mezzi termini: non ci sono più aree grigie, del "forse" o dei "ma...". O da una parte o dall'altra. Stop.

Insomma stiamo degradando verso forme di una guerra civile non più combattuta secondo le modalità convenzionali e tradizionali: è una guerra civile strisciante, isterica che non conosciamo e di cui parimenti non conosciamo le manifestazioni e le conseguenze.

Il perchè di tutto questo mi è francamente ignoto. Non è da sottovalutare forse l'effetto dell'età avanzata di chi sta mettendo in piedi questo psico-dramma ed in generale di tutta la classe politica italiana: l'Alzheimer politico rende incapaci di controllare le cose e di opporsi validamente a tutto questo. Stanno giocando con le vite di tutti noi come se fossimo dei burattini: e noi glielo permettiamo impunemente.

Purtroppo la società italiana, almeno per una fetta consistente, sembra non comprendere che non si tratta di uno show televisivo, un reality o di una fiction anche se il linguaggio e il basso profilo dell'umanità coinvolta potrebbero far pensare al contrario. La cosa è estremamente reale e seria: ognuno di noi deve cominciare a decidere da che parte stare e prepararsi a difendere con le unghie e con i denti la propria dignità, integrità e libertà.

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