martedì 22 febbraio 2011

Dove sta andando il mondo arabo?

Mentre il nostro sfortunatissimo Paese continua a rimanere imprigionato nelle paludi nebbiose dell'immobilismo e della staticità (con penosissimi acuti polemici sulle celebrazioni del 150° anniversario della "riunificazione italiana"), ci si interroga su dove stia andando la sponda sud del Mediterrano e, più in generale, l'intero mondo arabo.

E' più che evidente che in condizioni molto fluide come quelle attuali bisogna attendersi le più svariate possibilità di esito: certamente non si può pensare che dall'oggi al domani questi Paesi adottino sistemi definibili come "democratici di tipo occidentale" non per altro perchè non è detto che tali sistemi siano i migliori possibili e comunque adattabili a contesti e culture diverse. In breve non c'è un modello vincente ed ogni società deve rimanere libera di decidere quale sistema darsi.

Certo è che il mondo islamico sta scalpitando per entrare nel XXI secolo. Se si pensa alle potenzialità di questo universo c'è di che rimanere impressionati dal grandissimo bacino culturale, economico, politico e sociale che è stato tenuto sotto la cenere, per una molteplicità di cause, per secoli. Se si pensa già solo alle enormi potenzialità represse di un Paese come l'Iran che detiene un bacino e retaggio culturale da far impallidire... Oltretutto, pensando ancora all'Iran, ho notato dalle poche immagini che ho avuto la possibilità di vedere, che, salvo smentita, l'Iran è l'unico Paese islamico dove in piazza ho potuto notare la presenza delle donne.

Suggerisco inoltre la lettura di questo interessante articolo

Insomma se questa grande realtà dovesse finalmente alzare la testa e fare la sua apparizione in modo degno sullo scenario internazionale, allora il mondo non sarà più lo stesso. Bisogna attendersi dei cambiamenti molto profondi a livello internazionale e non solo all'interno di questi Paesi. Cina, India, Brasile e Mondo Islamico: tutto questo cambierà radicalmente l'orizzonte degli eventi di questo secolo.

Tra i vari possibili scenari bisogna poi immaginare anche l'impatto sulla nostra società. Se questi Paesi decidessero di innestare la prima e mettersi seriamente in movimento, liberandosi di integralismi vari e monocrazie medievali, allora l'Italia con il suo immobilismo cronico e la sua classe politica da operetta verrebbe ulteriormente sospinta indietro, mettendo ancora di più in evidenza la sua strutturale incapacità di progredire... Torneremo ad essere tristemente una "mera espressione geografica".

Finora c'era andata anche abbastanza bene e facevamo la nostra figura perchè avevamo i poveretti all'Est e i disgraziati a Sud. Adesso i poveretti dell'Est hanno smesso di essere poveretti ed i disgraziati del Sud si stanno agitando: e noi sempre lì, immobili con tutti i nostri limiti e difetti che diventano sempre più stridenti giorno dopo giorno...

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