lunedì 3 gennaio 2011

Buon Anno

Il 2010 è finito ed inizia un nuovo anno. Dobbiamo essere ottimisti? Dobbiamo essere pessimisti? Difficile dirlo. Forse, quello che la politica italiana ci chiede, è che dobbiamo solo "essere". Dei fantasmi, degli spettatori, dei consumatori, degli utenti, degli elettori, delle vittime delle catastrofi (in)naturali, delle cavie, dei clienti, dei ruffiani, dei precari, dei servi, dei pulcinella, degli ebeti, dei tifosi, delle veline, dei calciatori, degli abbonati...

Forse, tra coloro che ancora usano un po' di senso critico e di coscienza, c'è una discreta dose di scoraggiamento. Non si vedono vie di uscita. Non si vedono all'orizzonte segni di reazione al degrado diffuso, alla monezza esistenziale che appesta le strade di tutta l'Italia.

Tanto per augurarci un futuro migliore e forse anche per spronarci a difendere, quasi come i soldati giapponesi dell'ultimo conflitto mondiale, il piccolo atollo della dignità e della responsabilità, accludo questo splendido recente video di Antonio Albanese. si tratta sicuramente di un'esibizione esilarante: per me rimane però una delle più profonde ed indovinate analisi della società italiana di questo tristissimo periodo. Non c'è accademico, sociologo, politologo, antropologo, esperto o professore che sia stato capace, come Antonio Albanese, di descrivere e dipingere l'homo italicus dell'era berlusconiana. E' un ritratto drammaticamente vero (quanti politichini e politiconi hanno scavalcato nella realtà Cetto Laqualunque, quanti omini e donnine in avanzato stato di putrefazione morale ci circondano...) ed impietoso.

E, come dice lo stesso Albanese: "non avete visto ancora niente..."

Buon anno a tutti.

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