Cose che odio: le persone serie, le false bionde, lo storicismo, gli astemi, i furbi, i delitti per onore, il titolo di dottore... (D. Buzzati)
giovedì 29 aprile 2010
A society adrift, even in the language
The prevailing of individualism, cinicism, greed and arrogance are surely important indicators: the inability to "work together" when competitive forces always prevail over the cooperative ones is one of the factors which often erode the possibility of a community even to effectively deal with its own basic needs. In this case everyone tries to rely on "someone else from above": the State Government, the regional or the local administration. These public institutions thus concentrate not only a political power but also a social and psychological ones exploiting these incapabilities and weakness of local communities to become more independent, to operate by themselves and to become active political subjects.
This passiveness is maybe one of the major weakness of italian society as a whole. I often see in my community too many discouraging experiences whose final message could be: it's better to forget it, there's nothing to do! Think for yourself. Nonetheless, maybe due to my innate ingenuity, I hope always to see, one of these days, a sort of miracle... In the meantime, meeting together a community in the name of conviviality has become harder and harder... This is maybe the price of the mere material wealth... We are too concentrated on what we have but we have forgotten what we have lost...
This social squalor is scaling up at any level including the language one as evidenced in this book by Antonio Pascale whose presentation (in italian) is described in this link.
Una società alla deriva, anche nel linguaggio
Il prevalere dell'individualismo sfrenato, del cinismo, dell'arroganza sono sicuramente degli indicatori importanti: l'incapacità di "operare insieme" con il prevalere delle forze della competizione su quelle della cooperazione è uno dei fattori che spesso erodono le capacità di una comunità di fare fronte in modo efficace anche alle sue esigenze più elementari. In questo caso ci si affida sempre ad un soggetto che "dall'alto" deve provvedere: lo Stato, la Regione, il Comune. Questi enti alla fine diventano dispensatori di servizi e di favori quando invece bisognerebbe imparare a "fare da sè" e diventare i politici di sè stessi.
Io stesso sono frequentemente testimone di un gran numero di esperienze scoraggianti il cui messaggio finale potrebbe essere: meglio lasciare perdere perchè non c'è nulla da fare. Eppure, grazie alla mia infinita ingenuità, confido sempre nel miracolo... Mettere insieme delle persone nell'ottica della "convivialità" (a meno che non si parli di calcio o di donne) è diventata comunque un'impresa al limite dell'impossibile...
Insomma ci troviamo di fronte a quella che nella letteratura scientifica si chiama "the Tragedy of the Commons" ovvero ognuno va per conto suo ottenendo un piccolo vantaggio personale a scapito di un maggiore vantaggio che si potrebbe ottenere per tutti con un'azione collettiva.
Questo squallore sociale si trasmette su tutti i livelli tra i quali anche quelo del linguaggio come evidenziato da un interessante libro di Antonio Pascale la cui presentazione può essere letta su questo link.
mercoledì 28 aprile 2010
PrimaveraBio 2010
Dal 16 aprile al 16 maggio è attiva la campagna (è proprio il caso di dirlo) PrimaveraBio 2010.
L'iniziativa prevede numerosissime attività che interessano tutte le regioni italiane per far conoscere l'agricoltura biologica e diffondere la cultura del biologico e della diversità naturale.
Per avere maggiori informazioni visitate questo link.
venerdì 23 aprile 2010
Agorà
This movie is focused on the dramatic story of Ipazia, a women scientist who lived in Alexandria in the V century killed by the christians. I have many times cited the figure of Ipazia as symbol of free thought and example of a victim of the intollerance and antifeminism typical of monoteism (in any expression and manifestation)
I will surely see this film hoping that in the meantime it won't be blocked by those in the past killed Ipazia and during these weeks have tried to stop this movie. Similarily I will diffuse all the possible information about the figure of Ipazia as symbol of freedom against intollerance.
Free, always.
Agorà
Certamente andò a vedere il film (se nel frattempo non verrà bloccato dagli stessi fanatici violenti che trucidarono Ipazia a suo tempo e che hanno cercato in tutti i modi di impedire che in Italia si potesse vedere questo film) e farò tutto il possibile per sostenere la figura di questa grandissima donna: spero anche che qualcuno riesca a ricevere un po' di luce nella propria testa ottenebrata anche grazie alla visione di un semplice film.
Invito tutti a far circolare il maggior numero di notizie possibili su Ipazia.
Liberi, sempre.
Da leggere
Agorà: un Kolossal per Ipazia
Agorà: un film contro l'intolleranza religiosa
Agorà su Facebook
giovedì 22 aprile 2010
Earth Day 2010
Anyway. My thoughts go to those orienting their entire lives to the respect to Earth with many everyday choices, decisions and their lifestyles. There are still so many people who are a sort of protection against the economy of wastes, excess, obesisty and strokes... They are the real hope for the future.
Earth Day Network
Earth Day 2010
Numerose le iniziative organizzate in tutto il mondo dall'Eath Day 2010 network. Per quanto concerne l'Italia l'evento di maggiore spicco è il concerto di questa sera al Circo Massimo in Roma.
Sicuramente una bella iniziativa, ma mi sembra poco incisiva in termini di sostegno al futuro del nostro pianeta. Del resto credo che tutti i giorni dell'anno dovrebbero essere dedicati alla Terra, riconoscendole un'identità precisa come essere vivente globale: in considerazione delle catastrofe ambientale che stiamo vivendo in questi anni, il fatto che sia necessario "urlare" almeno per un giorno all'anno un Earth Day per far sentire delle istanze così importanti sembrerebbe quasi follia.
Il mio pensiero va allora tutti coloro che orientano l'intera loro esistenza al rispetto per la Terra anche con i piccoli gesti quotidiani e con le loro scelte di vita. Sono tante persone che silenziosamente rappresentano un argine di buon senso contro l'economia dello spreco, dello sfruttamento delle risorse, dell'eccesso, dell'obesità e degli infarti...
Qualche link utile:
Earth Day 2010: buon compleanno Terra!
I 12 gesti per festeggiare l'Earth Day ogni giorno
Earth Day Network
martedì 20 aprile 2010
I precari degli Istituti di ricerca agricola
______________________________
Domani, mercoledì 21 aprile, scenderanno in piazza i precari del Consiglio per la Ricerca e Sperimentazione in Agricoltura (CRA), dell’Istituto Nazionale per l’Economia Agricola (INEA) e dell’Istituto Nazionale per la Ricerca nell’Alimentazione e Nutrizione (INRAN), organizzati da USI/RdB Ricerca, con un presidio davanti al Ministero dell’Agricoltura di via XX Settembre a Roma.
“Con il Ministero dell’Agricoltura era iniziata una trattativa per la stabilizzazione dei precari, interrotta dalle elezioni e dal cambio di Ministro anche a causa delle interferenze di CGIL CISL e UIL, le quali hanno contribuito, per completo disinteresse verso i precari, a rallentare il processo”, dichiara Claudio Argentini della segreteria nazionale dell’USI RdB Ricerca.
“A differenza della vertenza ISPRA – precisa Argentini - il Ministero dell’Agricoltura aveva aperto un canale di comunicazione con i precari e la nostra organizzazione sindacale che li rappresenta. Domani ´inaugureremo` il Ministro Galan e vedremo se sarà sensibile a questa tematica o preferirà avviare relazioni conflittuali. Noi ci attendiamo che il nuovo Ministero riparta convintamente, altrimenti non esiteremo ad alzare il livello di mobilitazione”.
“Dopo il tetto dell’ISPRA - continua il sindacalista Usi/RdB - la collettività è ben conscia di come il settore della ricerca pubblica, altamente precarizzato, ci fornisca quotidianamente benefici. A nostro avviso la ricerca pubblica deve essere il volano della ripresa e bisogna dirigervi in maniera esclusiva i finanziamenti statali. Nel caso della ricerca in agricoltura, solo attraverso CRA, INEA ed INRAN gli agricoltori italiani possono sperare di controbattere le multinazionali, solo attraverso i risultati prodotti da quei precari che domani saranno in piazza”.
Conclude Argentini: “Noi chiediamo di aumentare le piante organiche per INEA ed INRAN per una spesa di pochi milioni di euro, un piano di conversione dei Co.co.co ed assegni di ricerca ´anziani` a tempo determinato, anche attraverso specifici investimenti del Ministero; un piano di assunzioni che porti a termine le stabilizzazioni ancora aperte nei 3 enti ed avvii quella dei centinaia di precari che da anni assicurano qualità nella ricerca pur essendo pagati con salari da fame”.
lunedì 19 aprile 2010
Organic food is something of the political "left wing"?!?!
I actually remained quite surprised for this and, after a while, I made some questions to myself.
If this inclination is confirmed, I think we should have many worries about the intellectual capabilities of so many people: I can't believe that cinisism in Italy can reach such levels.
Organic is something of the left? So what about environment protection? The promotion of rural traditions, local typical products, biodiversity, water, landascapes? Do these things belong to the right or to the left?
I think that all this should belong to all of us with no consideration for the party one can vote at the elections.
I can't believe that someone can imagine to decide to eat pesticides or fertilizers just to be in line for a presumed political affiliation. I can't belive that someone may choose to pollute air just for a pseudo-political choice. I can imagine that in someone mind's greed may prevail, determining any choice. But opting for environmental degradation or low quality food just to accomplish a pseudo-political credo is out of my reach.
If so, it could be pure madness.
I'm thus wondering if in Italy, even about these issues, a sort of iper-polarization (as in other domains such as justice, institutional reforms, fiscal policies, etc.) is taking place: it means that a well defined type of mind is occupying any space of the italians' existence. In brief a political polarization can be expressed also in the lifestyles and above all in the consumption models.
So we are living in Italy within a peculiar experiment where, not only the Constitution and the balance of powers will be modified, not only political elections will be changed into opinion polls, but people will be completely eradicated from the essence of their own existences.
This is a process of modernization. A process of modernization of stupidity...
In the meanwhile, organic productions in Italy are suffering a dangerous indifference phenomenon which could be seen as a symptom of these trends rather than of mere economic, marketing or production dynamics: organic is something of the left, it is out of date, I don't care...
I enclose this article (in italian) released by Green Planet : it seems to me a critical red alert.
Il Biologico è una "cosa di sinistra"?!?
Lì per lì, pur essendomi meravigliato di questa constatazione, non ci ho riflettuto più di tanto: poi però ripensandoci per bene ho cominciato a preoccuparmi.
Se così fosse, effettivamente ci sarebbe da preoccuparsi seriamente soprattutto per le capacità intellettive dei nostri concittadini circa alcune tematiche chiave dell'esistenza di tutti: posso comprendere che il cinismo in Italia sia arrivato alle stelle, ma fino a questo punto non pensavo che si potesse arrivare.
Il Biologico è di sinistra? E la tutela dell'ambiente? E la valorizzazione delle tradizioni contadine? E i prodotti tipici locali? E l'architettura rurale, la biodiversità, le risorse idriche, il paesaggio?
Insomma, alcune persone ritengono che ci si debba rimpinzare di fitofarmaci o pesticidi per non tradire il proprio credo politico? Oppure che si possa scaricare nell'aria enormi quantità di CO2 con dei giganteschi SUV perchè ritentuta coerente con una pseudo-scelta politica? Siamo arrivati a questo punto? Essere simpatizzante di un partito politico o di un altro rendebbe quindi variabile la nostra responsabilità nei confronti dell'ambiente che ci circonda. Se così fosse, questa sarebbe pura follia.
Viene da pensare quindi che anche su questi temi si stia creando una polarizzazione estremizzata, un bipolarismo legato ai modelli di consumo e stili di vita. Insomma stiamo vivendo all'interno di un'interessante fase in cui non solo si mira a trasformare l'impalcatura istituzionale di questo miserevole Paese, non solo a trasformare i cittadini in consumatori, non solo a trasmutare le elezioni politiche in sondaggi commerciali, ma anche a sradicare completamente le persone dall'essenza stessa delle loro esistenze. In breve questo è certamente un processo di modernizzazione, ma di modernizzazione della stupidità umana.
Nel frattempo però il biologico italiano soffre di una pericolosa indifferenza che potrebbe confermare questo trend e rappresentare pertanto un segnale di tutto questo: il biologico non è di moda, non è trendy, è di sinistra, è perdente, è sfigato. Non interessa...
A tale proposito riporto questo articolo apparso su Green Planet su cui bisognerebbe riflettere.
Francamente mi sembra una specie di pericoloso segnale d'allarme.
Lasciamo quindi perdere queste acrobazie neuroniche e ogni volta che è possibile sosteniamo il biologico italiano con le nostre scelte alimentari e con la massima diffusione possibile di informazioni, eventi, esperienze e notizie.
venerdì 16 aprile 2010
The State of the Environment in Italy: the ISPRA report 2009
In brief, this is a clear farce whose final costs are paid by italian society as a whole in terms of lack of development and energy policies, proposals for an economic and social restructuring, support to the spirit of initiative, innovation, new development trajectories. In this vacuum, of course organized crime is very grateful: politicians have no ideas, while these gentlemen's ideas are always very clear.
The only economic measure recently adopted is connected to some incentives to stimulate private conventional consumptions: it means supporting something old instead of something new. Well, that's the way it is...
As usual in Italy, the phylosophy of "do it yourself" or "do what you want and how you want" always prevails: but italian environment suffers the main burden of this indifference.
Without proper consideration, investments and totaly left to the hands of speculators or local incompetent administrators, environment becomes the victim of the "not in my backyard" phylosophy becoming in the same time a barometer of the ethical erosion of local and national communities.
The recent report on the environment recently released by Ispra, thus evidences the quality of our relations with environment as indicator of a peculiar public dimension's consideration into people mind. The very negative data presented in this report first of all highlights this indifference of italian politics which seems not to have the proper skills and intellectual tools to manage such issues and to understand the critical role of environment as prerequisite for a decent social, economic and health development.
This report (in italian) may be seen here.
In this way, the systematic destruction of italian ecosystems is a shadow accompanying the destruction of the corresponding social and ethical systems: in both cases we all have a co-shared responsibility.
Indifference and lack of information are a powerful weapons for speculators and criminal politicians because, after having cancelled environment as public good, they will try to sell silence, clear air, forests, landascapes as "supermarket products" transforming us into environmental customers: after all they are beginning with public water.
We are so stupid...
Stato dell'Ambiente in Italia: il rapporto Ispra 2009
In questa farsa a pagare il conto è la società nel suo complesso sotto forma di assenza di politiche per lo sviluppo, proposte di rinnovamento economico e sociale, rilancio dello spirito di iniziativa magari legato all'innovazione e nuove traiettorie di sviluppo sociale ed economico. L'unica idea è stata quella degli incentivi al consumo. Si tratta di risorse destinate a stimolare il consumo di prodotti concettualmente vecchi, non a stimolare l'emersione del nuovo.
Insomma, come al solito in Italia, la filosofia dominante è "arrangiatevi" e "ognuno faccia quello che crede e come crede": e a sopportare il carico maggiore di questa indifferenza è appunto l'ambiente italiano.
Senza considerazione, investimenti, lasciato in balia del primo che capita (speculatori, amministratori incompetenti o peggio, comunità sradicate senza legami con i territori dove poggiano i piedi), l'ambiente diventa la vittima sacrificale del "chissenefrega" generale e sintomo dell'erosione etica e della sfera pubblica nazionale.
Leggendo il recente rapporto Ispra, mi è venuto da pensare proprio questo: l'ambiente che ci circonda è alla fine il barometro dei nostri rapporti con la dimensione "pubblica", del "non mio, ma di tutti". I dati sconfortanti che emergono da questo rapporto sembrano infatti lanciare una pesante accusa in primo luogo nei confronti della politica (nazionale e locale) che ancora non dispone di un'adeguata alfabetizzazione su queste tematiche e che non comprende la crucialità etica, sociale, sanitaria ed economica della dimensione eco-ambientale.
Il rapporto può essere visualizzato qui.
Il comunicato stampa può essere visualizzato qui.
Personalmente interpreto la distruzione sistematica degli ecosistemi italiani come elemento che, come un'ombra minacciosa, accompagna la distruzione sistematica dei sistemi etici e sociali nazionali di cui siamo, in entrambi i casi, tutti responsabili.
L'indifferenza e la disinformazione sono un'arma potentissima nelle mani dei palazzinari e degli speculatori perchè una volta cancellato l'ambiente come bene pubblico tenteranno di venderci il silenzio, l'aria pulita, i boschi, le aree verdi o i paesaggi come un "prodotto da supermercato" trasformandoci in "consumatori-utenti-clienti di beni ambientali": del resto hanno già iniziato con l'acqua pubblica...
Si può essere più imbecilli di così?
martedì 13 aprile 2010
Omaggio ad Edmondo Berselli
Purtroppo con la sua scomparsa, l'Italia perde un'espressione vivace della cultura e del pensiero critico: in considerazione della mediocrità circolante, ritengo che sarà molto difficile in tempi brevi immaginare un degno sostituto.
lunedì 12 aprile 2010
Mr Roberto Saviano's Message
The Mr Saviano's message is clear and strong because it is directed to those italians who still know the concept of dignity and respect for themselves and for their country. In these years during which only the liars seem to rule in Italy, someone speaking about "truth" is something quite impressing...
Il Messaggio di Roberto Saviano
Il messaggio di Roberto Saviano è forte e chiaro perchè si rivolge a quegli italiani che ancora conoscono il concetto di "dignità" e di "rispetto" in primo luogo per sè stessi e per la loro terra.
In questi tempi dove predominano i bugiardi, un uomo che parla di verità fa sempre una certa impressione.
mercoledì 7 aprile 2010
Interviewing Al Gore
In brief, Mr. Al Gore with this interview has confirmed to be a particularly committed politician: this kind of political figure unfortunately completely lacks in Italy...
This interview (in italian) can be seen here.
Un'Intervista ad Al Gore
Insomma Al Gore rimane l'esempio di una figura politica di spessore: una figura politica totalmente assente nel panorama italiano.
L'intervista può essere visualizzata qui.
venerdì 2 aprile 2010
Ancora sugli OGM
_________________________________________________________
Agrapress