mercoledì 15 dicembre 2010

L'Isola dei Scilipoti

L'italia è un'isola. Si dice che sia una penisola soltanto perchè è un'isola che fa pena. Siamo completamente tagliati fuori dal mondo e dall'Europa: e questo lembo di terra, visto da fuori fa veramente pena.

Che altro aggiungere? Ieri, comunque fossero andate le cose, la gente, la gente per bene intendo dire, avrebbe comunque perso. Perchè la fiducia, quella vera, quella della gente onesta, da un pezzo che non c'è più. Ma non tanto verso questo o quel governo, verso questa o quella formazione politica, verso un premier o un leader specifico. La sfiducia è totale nei confronti di noi stessi e delle nostre capacità e possibilità di cambiare le cose, di costruire un futuro qualsiasi (non siamo nemmeno capaci di costruire un futuro peggiore di questo, figuriamoci uno migliore), di aver una qualche minima influenza sul corso delle cose.

Vedere lo spettacolo della politica ieri in TV è stato tristissimo: una politica che per di più ha bisogno dell'aiuto della forza pubblica per essere difesa dalla rabbia popolare. Eh sì! Perchè la si può bollare come si vuole, ma rimane pur sempre un'espressione della rabbia popolare.

Riaffermo la mia contrarietà alla violenza. La disapprovo. Quando si fa a schiaffi non si ottiene niente. Ma disapprovo tutte le forme di violenza. Quella fisica, quella verbale e quella psicologica. In questa Isola degli Scilipoti, la violenza che dobbiamo subire tutti giorni, dovendo assistere quotidianamente alla prevaricazione continua della stupidità e dell'opportunismo, all'indecenza come metodo di gestione della cosa pubblica, è altrettanto insopportabile.

Non sopporto questo Paese, e soprattutto non sopporto gran parte delle formiche che lo abitano. Ma non me ne vado.

E allora la migliore analisi di questa situazione grottesca che dobbiamo violentemente subire resta questa in questo video di Crozza...


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