venerdì 10 dicembre 2010

Le parole per dirlo

In questi giorni sono rimasto un po' fuori da questo diario. Molti impegni. Poca voglia di stare davanti al monitor oltre il necessario. C'è però anche il problema che l'attuale situazione politica nostrana è talmente paradossale che mi sono mancate le parole per esprimermi. Rimango sempre più ammutolito di fronte alla televisione o leggendo i quotidiani che trattano di politica italiana. Le parole, e che vengono ripetute in continuazione da destra e sinistra, che mi tolgono quasi il respiro sono: "aprire una nuova stagione politica".

Che cosa significhi questa frase è il più grande mistero della nostra epoca. Molto probabilmente non significa proprio nulla perchè chi le esprime (chiunque esso sia) altro non è che il prodotto della più grigia e stravecchia stagione politica italiana. Questa machiavellica frase mi induce a fare però qualche rilflessione.

Innanzitutto per aprire una stagione politica, bisogna prima chiudere la precedente. Di certo non basta staccare la spina ad un governo e riattaccarla ad un altro che alla fine risulta essere lo stesso. Allo stesso modo, se la politica non si rinnova mai e i vassalli e valvassori vengono scelti dalle segreterie dei partiti, mi sembra impossibile chiudere qualsiasi cosa. Figuriamoci aprire una stagione.

E poi quale stagione vogliono aprire questi signori? Non mi sembra che ci prospettino una primavera o un'estate quanto semmai un inverno o, nella migliore delle ipotesi, un lungo, lunghissimo autunno. La stessa giostra dei passaggi e passaggini di fronte dei deputati e dei senatori - che hanno fondamentalmente paura di perdere il loro lauto stipendio - non mi sembra foriera di nuove stagioni (a proposito, qualcuno prima o poi si chiederà perchè queste cose capitano così spesso dentro IDV?)

Le nuove stagioni si possono immaginare solo e soltanto se innanzitutto si cominciano a spalancare le finestre e si fa cambiare aria agli ambienti. Aprite insomma queste benedette finestre della politica perchè qui si soffoca!

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