martedì 10 aprile 2012

Pensando a Miriam

La morte di Miriam Mafai coincide con un momento di drammatico squallore della politica e della società italiana. Perdiamo di fatto un'intelligenza acuta ed una personalità onesta sotto tutti i punti di vista, prescindendo dalla condivisione o meno della sua visione politica. 

Sembra una coincidenza sciagurata questa: viene meno una grande personalità e noi rimaniamo in balìa di un esercito di scarafaggi onnivori pronti a saccheggiare di tutto. Perdiamo una voce critica ed un'osservatrice intelligente in un'epoca di apatia e di arrogante stupidità senza freni.

Rimaniamo in balìa di una politica di cui, continuo a crederlo fermamente non siamo degni. La nostra apatica pigrizia ci rende però complici di questo stato di cose che non ha riscontro in nessun Paese civile dove la politica ancora si ammanta di un briciolo di decenza. 

Da tempo i partiti politici sono diventati di fatto assimilabili a delle organizzazioni para-criminali dove ci si ingegna per occupare ogni spiraglio della cosa pubblica e dove un ingente fiume di denaro pubblico viene occultato, spartito e distribuito in modo del tutto opaco. Non credo che i bilanci di alcun partito siano poi alla fine così trasparenti: "l'occasione fa l'uomo ladro" diceva Totò ed i partiti italiani hanno avuto un mare di occasioni di prendere senza controlli. Pensare che ora, con i buoi sono scappati ed altrettanti che stanno sicuramente sul punto di scappare, le anime buone di qualche partito possano rimediare con una normativa ad hoc vuol dire prendere in giro l'intero Paese: è come dire che alla fine dobbiamo sperare che la Mafia si dia da sè una regolata... Follia. 

Il sistema partitico italiano ha creato intorno a sè però una vera e propria economia distorta e troppi beneficiano ancora di questo sistema perverso. Se esiste ancora una parte sana di questa assurda società, beh forse è arrivato il momento di prendersi qualche responsabilità e farsi avanti in prima fila delegittimando definitivamente un sistema che rappresenta solo sè stesso e la massa di farabutti che intorno ad esso ruota. 

Certo è che nel 2013 così non si può andare a votare e non solo a causa di un sistema elettorale allucinante (che tutti questi signori hanno voluto) o un sistema criminale di rimborsi elettorali (che tutti questi signori hanno parimenti voluto). Non è pensabile fornre alcun avallo, ammantato di democraticità, ad alcun figuro espresso da questo sistema. Se uno è una persona realmente onesta, non può immaginare di candidarsi in alcuno degli attuali partiti politici italiani. Per tornare all'esempio della criminalità organizzata, il fatto di far parte della Mafia è già di per sè uno "sbaglio", anche se magari uno dice di essere una persona onesta o di "voler cambiare le cose dall'interno"... O ci sei o non ci sei. Stop.

Cara Miriam, ci hai lasciati in un momento che più schifoso di così non si può. Per una Miriam che va, una folla fatta di migliaia di simil-Renzo, simil-Luigi o simil-Rosy spintona per mettersi in tasca i tramezzini, le fette di pane, le posate, i candelabri, i quadri, i tovaglioli... Chi ha bazzicato un minimo i partiti politici sa di certo di cosa parlo...

Bisogna azzerare tutto, ricomciare tutto daccapo, individuare uomini e donne capaci di agire nell'interesse generale, ricostruire dak nulla dei partiti che siano realmente strumenti di democrazia.

Non se ne può più nè della beffa nè del danno. Del resto, serve altro per dimostrare a che punto di paranoia siamo arrivati?

2 commenti:

Mauro Thuciàt ha detto...

Stavolta, diversamente da non so quante altre volte prima di adesso, me la sento di dire qualcosa. E' tutto uno schifo ciò che ci circonda, politicamente (partiticamente) parlando. Quelli che fanno la voce grossa (il più insopportabile per me è un noto sindacalista che ha, appunto, un vocione "trombonante") dovrebbero tacere per coerenza (da che pulpito...) La gente comune ha insieme piene le tasche, di questa situazione, e poca voglia, o energia, o tempo, da investire per fare qualcosa. Ma cosa si potrebbe realisticamente fare? Andare a manifestare per poi prendere le manganellate, come troppo spesso continua ad accadere? Aggregarsi in che modo, escludendo la via dei partiti (di questi partiti)? E come fare per non tornare a mettersi nelle mani di qualche imbroglione travestito da mago-risolutore-di -ogni-problema, come ciclicamente accade?
Sono interrogativi inestricabili, per me, questi.
Tu vedi qualche spiraglio di luce in fondo al tunnel o buio pesto?
Ciao Carmelo

Mauro Zambon

Carmelo Cannarella ha detto...

Io francamente non riesco a capire cosa possa frullare nella testa della cosiddetta "gente". Gran parte di quello che sta oggi succedendo avviene nell'indifferenza o nell'accettazione generale. Mai, come prima d'ora, sembra così facile ingannare la gente, l'opinione pubblica: c'è ancora qualcuno che va a sbraitare e sventolare bandieroni sotto la tribuna di questi gaglioffi. Questo "pecorismo" (mi scuso con le vere pecore e con tutto il mondo della pastorizia) mi impressiona sempre e mi spaventa.
Francamente non so cosa pensare e cosa suggerire: noin c'è coscienza critica condivisa, non c'è una cultura del rispetto di sè e degli altri, non c'è un'idea per il futuro, non c'è dignità, decenza, vergogna, coraggio.
E queste carenze le noto anche nel "piccolo": almeno dalle mie parti, ci si trova in mezzo ad un mare di "sradicati" senza passato, presente e futuro, senza idee, senza opinioni: un'umanità che chiede solamente di essere lasciata in pace e proseguire a fare solo e soltanto gli affaracci propri.
Su questo humus fatto di stallatico della peggior specie prospera la nostra sciagurata classe politica...