martedì 23 novembre 2010

Ricerca e truffe

La notizia della maxi truffa su attività di ricerca mai realizzate in Calabria è il classico "colpo di mannaia". Si tratta di attività lautamente finanziate ma mai svolte o sono fatte in altre sedi. Ammonta infatti a 31 milioni e 227mila euro il contributo ottenuto dagli otto arrestati (imprenditori, commercialisti, consulenti del lavoro e docenti universitari) di cui 20 milioni e 670mila euro già effettivamente erogati.

La ricerca non ha risorse e spesso potrebbe rappresentare un'importantissima opportunità di crescita per molti giovani qualificati ed intere aree del nostro Paese. Vedere milioni di Euro sprecati e rubati in questo modo sono un'offesa mortale che non ha alcuna giustificazione. Il danno che queste persone provocano non è però solo economico perchè infatti speculano sulle possibilità di sviluppo future: in questo caso sono stati scoperti, ma quanti casi del genere rimangono ancora coperti dal silenzio? Quante persone si arricchiscono e si sono arricchite con corsi di formazione fantasma finanziati dall'Unione Europea? Quante organizzazioni si sono arricchite solo compilando moduli e formulari per attività mai realizzate? Dove sono i controllori che dovrebbero verificare la regolarità, non solo formale, ma sostanziale, di questi interventi? Perchè ad alcuni vengono controllate anche le virgole ed altri procedono sempre su corsie preferenziali?

C'è un complesso universo dietro tutto questo: e questa notizia probabilmente porta alla luce solo una piccola punta di un iceberg enorme.

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