venerdì 1 agosto 2008

Riporto la seguente nota-stampa

La gestione faunistica dell'Amministrazione provinciale di Viterbo è stata oggetto di una importante verifica nei giorni scorsi, a seguito dell'intervento delle associazioni ambientaliste, le quali hanno evidenziato lacune nell'istruttoria e sollevato dubbi di legittimità sul piano di abbattimenti di caprioli nell'Alta Tuscia. Avendo infatti sollecitato l'intervento - peraltro previsto per legge - dell'Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, è stato drasticamente ridotto del 50% (circa 150) il numero degli abbattimenti a fronte di censimenti - eseguiti peraltro dagli stessi cacciatori sotto l'egida dell'Assessorato all'Agricoltura caccia e pesca – eseguiti in modo improprio e con risultati incerti. Tre i distretti previsti, infatti, ma in uno di questi è stato completamente annullato l'intervento di caccia di selezione al capriolo per le evidenti inadempienze rilevate dall’INFS, mentre negli altri due il numero di capi da abbattere è stato dimezzato. Da sottolineare che questo intervento non viene proposto per ridurre il numero della popolazione a fronte di danni causati o di un eccessivo carico sul territorio, ma per sola attività sportiva. Caccia prevista per legge ma sottoposta a una rigida regolamentazione che, nel caso specifico, non è stata rispettata. Un intervento inadeguato rischierebbe infatti di danneggiare la struttura sociale della popolazione dei caprioli, che ricordiamo essere una affascinante e gradita presenza nei nostri boschi oltre che un patrimonio collettivo di grande valore naturalistico e economico. Una conferma della necessità di riconsiderare le prassi e le funzioni di un assessorato - quello provinciale alla caccia - che troppo spesso gestisce la politica faunistica e venatoria senza riconoscere il ruolo e le funzioni delle associazioni ambientaliste e concedendo scarsa attenzione alla salvaguardia della fauna non oggetto di prelievo venatorio e degli ambienti naturali della Tuscia.

I rappresentanti territoriali di

Italia Nostra

LAV

Legambiente

LIPU

WWF

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