Viviamo in un periodo particolare, direi quasi strano. Tutti sembrano ormai concentrati su sè stessi, chiusi nel proprio piccolo io. Niente sembra più suscitare emozioni o reazioni. Le recenti gravissime notizie di fatti di corruzione politica non hanno suscitato reazione o interesse alcuno. Ormai sono vissuti dai più come un fatto fisiologico, normale, inevitabile.
Come si fa a fare finta di niente quando la disoccupazione, giovanile e non, maschile e femminile, ha raggiunto livelli socialmente insostenibili ed intanto la politica continua a divorare fiumi di denaro pubblico senza produrre benefici per la società oppure si espone alla corruzione contribuendo pesantemente a distorcere il contesto economico delle imprese (se non paghi non lavori...)?
I carburanti hanno raggiunto livelli di prezzi elevatissimi tali da rendere l'uso del mezzo privato quasi un privilegio: esiste un programma di viabilità e trasporti pubblici adeguato a questa situazione? Direi di no. Si tira a campare come sempre finchè ci si riesce.
Al di là dei casi contingenti, quello che mi impressiona è l'apatia generale, la mancanza di reazione, di senso critico, la voglia di reagire. C'è bisogno di un grandissimo cambiamento in economia, nella società, nella politica; assistiamo all'agonia di strutture vecchie senza fare nulla per preparare il nuovo. Non è pensabile credere che i partiti (anche a livello locale) si mettano all'opera perchè, nonostante la situazione paradossale in cui la politica italiana si trova oggi, continuano ad essere impegnati a rosicchiare tutti gli ossi che restano da rosicchiare della collettività. La parola "nuovo" è sparita dal vocabolario sociale e politico di questo Paese. Tutto è terribilmente vecchio, obsoleto, superato.
In Europa ci sono piste ciclabili, auto elettriche, quartieri verdi, e noi ancora con gli ingorghi, le macchine in terza fila, i SUV per fare la spesa, città orribili da vedere e da viverci. Abbiamo ancora dei politici che si fanno corrompere per pochi spicci e nascondono i soldi nelle mutande. Ancora questa roba! Basta perdinci: cambiamo registro!
La novità fa paura da queste parti; mi dispiace, ma non si cambia.
E allora bisognerebbe reagire "in proprio": ma come si fa? Se alzi un tantino la voce o se ti arrabbi (bisognerebbe anche capire il perchè certa gente è così arrabbiata) subito uno viene bollato di inciviltà o di incapacità di un dialogo politicamente corretto e civile. E se qualche politico può permettersi il lusso di minacciare questo e quello, la gente comune deve restare composta al posto suo senza fiatare, senza fare confusione, educatamente e garbatamente. Solo i politici possono offendere ed insultare, la gente deve comprtarsi bene. Anche questo è un privilegio della politica.
Al di là delle valutazioni di opportunità politica, ci sono due movimenti che devono essere considerati, nel bene come nel male, come l'unico segno di esistenza in vita di qualche frazione di questa società assopita: i No-Tav ed i Forconi. Uno a nord e l'altro al sud, sono, comunque li si possa considerare, sono l'unico sintomo di una attività partecipativa diretta delle persone. Si può essere d'accordo o meno con quanto sostengono questi movimenti (e le modalità con cui essi agiscono), ma bisogna riconoscere che oggi sono l'unica espressione di reazione collettiva contro una classe politica indecente.
2 commenti:
La disgregazione sociale e culturale è inarrestabile ... non resta che dare vita a reti solidali, conviviali e vivere con dignità questo tempo.
Io penso che ci sia una voglia tacita di "appartenenza", ma che non riesce ad essere espressa e tradotta in pratica in qualche modo.
Più che la disgregazione sociale noto allora l'assoluta incapacità dei partiti politici e delle altre organizzazioni "convenzionali" di convogliare e tradurre questo desiderio inespresso.
Superare le logiche dei partiti tradizionali (che stanno affogando nella melma pestilenziale della corruzione)e dei mascalzoni che ancora vi trovano rifugio penso che sia la maggiore sfida del nostro tempo.
Trasformare le reti solidali e conviviali in agenti politici reali...
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