mercoledì 15 settembre 2010

Ci avrei giurato!

Ieri avevo accennato agli strani aumenti alle pompe di benzina occorsi all'approssimarsi del temutissimo sciopero di tre giorni dei benzinai. Ovviamente, visto che, chi più o chi meno, siamo tutti schiavi delle automobili, milioni di italiani si sono scapicollati a fare il pieno per tirare avanti durante i tre giorni di chiusura pagando anche il rincaro (ingiustificato). Sempre ieri ero stato tentato di scrivere che con una buona probabilità, lo sciopero sarebbe stato revocato, come avvenuto in altre occasioni: non l'ho fatto perchè mi era sembrato un pensiero maligno...

Ed invece... Eccola lì: la revoca puntuale dello sciopero!

Mi vengono alla mente allora alcune considerazioni.

In considerazione della strategicità del settore da cui, purtroppo dipende l'articolazione della vita soprattutto economica del Paese e della quotidianità di molti, sarebbe necessario che qualcuno non solo vigilasse, ma che anche impedisse gli strani aumenti alle pompe prima di questi annunci apocalittici di sciopero.

Inoltre questi signori minacciano sempre scioperi "a lunghezza strategica": mai uno sciopero di mezza giornata o di un giorno, ma di tre giorni ovvero una durata tale da obbligare i cittadini e le imprese a fare il pieno e solo il pieno. Chi lavora con l'auto o con un furgone non può mettere nel serbatoio 10€ di carburante e sperare di cavarsela per tre giorni (dico TRE): attenzione poi perchè con gli aumenti furbetti pre-sciopero servono anche più soldi.

Ora che lo sciopero è stato revocato, i giganteschi profitti di soli questi giorni che fine faranno? Serviranno magari per acquistare qualche calciatore megagalattico?

I cittadini che li risarcisce del danno? Chi tutela le famiglie e le imprese che hanno dovuto sborsare inutilmente tutti questi soldi per un annuncio minaccioso di uno sciopero mai avvenuto? Facciamo finta di niente come sempre? La prossima volta sarà lo stesso?

Datevi da voi la risposta a queste domande.

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