Il fatto che ci siano persone indegne e impresentabili all'interno delle liste elettorali è già di per sè un sintomo inquietante. Al di là delle competizioni elettorali, tutti sappiamo che la politica non è un affare per persone oneste. Chiunque si sia accostato ai partiti, alla politica italiana e a tutto quello che gravita intorno alla gestione del potere (in tutte le sue declinazioni) sa benissimo quale razza di fauna popoli questo mondo.
Non ci si può scandalizzare più di tanto quindi se, in questo caso come in altri, si verifica la cronica incapacità della politica e dei partiti di selezionare una classe dirigente decente, di respingere persone indegne, impresentabili, sciacalli, corrotti o criminali senza scrupoli, di avvicinare alla politica uomini e donne che si dedicano alla cura degli interessi collettivi invece che dei propri o di ben individuati beneficiari a danno di tutti.
Questo limite spaventoso della politica e dei partiti appare pertanto come una patologia piuttosto grave della nostra società. Ma la cosa più grave, secondo me, è il fatto che un candidato indegno o condannato selezionato da un partito possa avere delle ottime probabilità di essere eletto e quindi votato dai cittadini.
Insomma posso anche al limite capire che un partito politico, volendo perseguire solo e soltanto i suoi loschi interessi in qualunque modo e con qualsiasi mezzo pur di piazzare gente fidata nei posti chiave, voglia candidare una persona che non dovrebbe essere candidata: il problema è che le persone lo voteranno ed egli sarà eletto democraticamente. In democrazia siamo anche liberi di votare anche delle persone indegne e non idonee a rivestire una carica pubblica. Eccellente!
Spesso sentiamo di personaggi dal curriculum vitae non proprio cristallino che si presentano alle elezioni con il loro "pacchetto" di qualche migliaio di voti. Da chi è composto questo "pacchetto"? Chi sono questi uomini e donne pronti a costituirsi in "pacchetto" e a determinare anche il corso etico della politica locale, regionale o nazionale?
Viene quindi da pensare che non solo bisognerebbe impedire alle persone indegne di candidarsi, agli impresentabili di presentarsi, ma anche alle persone indegne di votare. Il diritto di voto non può diventare paradossalmente uno strumento per contribuire alla degenerazione della politica e di conseguenza della società nel suo complesso. Noi tutti paghiamo il conto elevatissimo di questo meccanismo scellerato: corruzione a tutti i livelli, collusioni con la malavita, incapacità ed inefficienza della macchina politica ed amministrativa, degrado etico, spreco infinito di risorse economiche.
Dietro candidati impresentabili, ci sono quindi elettori altrettanto impresentabili. Gli impresentabili sono fra noi. Non basta quindi selezionare i candidati: bisogna cominciare a pensare anche a selezionare i votanti. Prima che sia troppo tardi.