martedì 8 ottobre 2013

Tasse: il Principe Giovanni e lo Sceriffo di Nottingham

Non si parla d'altro. In Italia siamo sommersi dalle tasse: imposte dirette, imposte indirette, gabelle di ogni genere, tasse nascoste ed occulte.

Anche un bambino in età prescolare sa benissimo che se uno i soldi in tasca non ce li ha, difficilmente potrà spendere per comprare qualcosa. L'aumento dell'IVA è l'ennesima strategia del Principe Giovanni Senza Terra: strozzare i soliti per mandare avanti la corte...

Ed è proprio questo il problema nazionale. Abbiamo tanti debiti, bisogna fare sacrifici, Vabbè. C'è una spaventosa evasione fiscale e la criminalità organizzata che divorano tutto. Bisogna che qualcuno li cacci questi soldi. 

In tutto questo ci sono tante cose insopportabili. Più insopportabili del fatto stesso di pagare le tasse. Il problema è che poi l'umanità di sciacalli ed avvoltoi che occupa tutti i ruoli e ruolini dello Stato, dell'amministrazione pubblica, si impossessa di questi soldi e poi alla fin fine li "spreca". Li "spreca" solo in apparenza, perchè in realtà olia sè stessa. Gli scandali e le truffe che quotidianamente scandiscono la cronaca italiana stanno a lì a dimostrare proprio questo. E sono talmente tanti e noti a tutti questi benedetti scandali, che alla fine non ci fa più caso nessuno. Siamo abituati a farci fregare, anche perchè in Italia, tutti siamo allenati a fregare e ad essere fregati.

Insomma paghiamo un mare di tasse per non avere nulla in cambio. Se fossimo in Svezia, tanto per fare un esempio, pagheremo comunque molte tasse, ma almeno avremo dei servizi in cambio. Qui nulla. Gli ospedali sono allo sbando, le scuole sono pericolanti, le ferrovie inaffidabili: le nostre strade fanno pena, il territorio si sfalda sotto i nostri piedi, il degrado è ovunque. E allora: che fine fanno tutti questi soldi?

Servono per pagare l'enorme debito pubblico, mi si dirà. Ma poichè questo debito non si finisce mai di pagarlo, vuol dire che stiamo mettendo acqua in un secchio bucato. Effettivamente l'evasione fiscale è una tassa in più che si paga. La stessa corruzione deve essere considerata una tassa supplementare.

Qualsiasi opera pubblica in Italia costa molto, ma molto di più rispetto ad un qualsiasi altro Paese "decente" (altro che civiltà...). Questo perchè bisogna pagare tutti i gangli ed i tentacoli di questo enorme virus che è rappresentato dalla summenzionata umanità. Il problema non è la quantità della spesa pubblica, ma la sua effettiva qualità. L'Italia non spende più di altri Paesi, spende male, molto male. Ma su questo aspetto nessuno ha la minima intenzione di intervenire.

Ma di cosa ci lamentiamo poi? Li abbiamo votati noi questi signori e queste signore!

La dimensione dei problemi in ballo è tale che pensare di risolvere qualcosa con qualche tagliettino qui o là, con qualche tassa in più o in meno, significa essere sciocchi o in malafede. Servono azioni talmente complesse, profonde e sgradevoli che nessuno avrà mai l'intenzione di adottarle per paura di risultare impopolare. E allora temiamoci il principe Giovanni e la sua costosissima corte di vassalli ben sapendo che qui non c'è nessun Robin Hood ed  il Re Riccardo Cuor di Leone non arriverà mai dalla Terra Santa per salvarci dallo sceriffo di Nottingham.

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