giovedì 31 maggio 2012

La perdita del "buon senso"

Torno a scrivere su questo blog dopo una lunga pausa forzata a causa dell'ennesimo lungo e complicato ricovero in ospedale per gravi motivi di salute. In tutti questi giorni ho staccato la spina da tutto (del resto ero di fatto impossibilitato a fare qualsiasi cosa) e ora tornato a casa per smaltire una lunga comvalescenza riprendo il contatto con il mondo. Sentire le notizie del terremoto sono state per me motivo di meditazione profonda: sempre gli stessi discorsi, sempre le stesse spiegazioni, le stesse discussioni, gli stessi disgraziati che ci lasciano le penne. 

Questo terremoto alla fine è però il pretesto per fare l'ennesima auto-critica...

Quella italiana è una società che ha totalmente perso l'idea del "buon senso": non si vede il buon senso in alcuna condizione e situazione. Non c'è buon senso quando si fanno le cose, non c'è buon senso quando si gestiscono gli effetti nefasti di ciò che si fa senza buon senso...   E' vero che ci troviamo di fronte a catastrofi naturali, ma come sempre, anche in questo caso, si paga il prezzo della mancanza di buon senso.

Ma cosa è questo "buon senso"? Credo che il "buon senso" altro non sia che la capcità di imparare dall'esperienza personale e da quella altrui, la capacità di ascoltare gli altri ed intuire gli equilibri della realtà che ci circonda. Il "Buon Senso" si basa sulla "memoria", sulla disponibilità di informazione e sulla conoscenza e dipende della capacità di mettere da parte ogni fattore che può interferire con l'elaborazione di questa memoria in vista del conseguimento del bene comune. L'avidità è la maggiore nemica del buon senso perchè ottenebra la capacità individuale e collettiva di decidere in modo equilibrato.  

In una terra che ha innalzato l'oblio a stile di vita e di governo non ci può essere buon senso. 
In una terra dove i decisori politici fanno dell'avidità il principio cardine di ogni scelta politica non ci può essere buon senso. 
In una terra dove l'ambiente è considerato lo spazio dove perpretrare qualsiasi scempio impunemente, non ci può essere buon senso. 
In una terra dove il patrimonio culturale è gettato al vento, non ci può essere buon senso
In una terra dove i milgliori talenti vengono frustrati e derisi a vantaggio degli stupidi, dei giullari e dei servi, non può essere buon senso.
In una terra senza coraggio, dignità e senza vergogna non ci può essere buon senso

venerdì 11 maggio 2012

When political myopia kills

The recent municipal elections in Italy have provided some critical directions. Many Italians have decided to vote protest candidates above all from the 5 Star Movement, founded by Beppe Grillo, a political satirist and blogger. Italian political parties have thus lost remarkable support in many cities but they still seem unable to understand such changes. They have no intention to change, non intention to understand, no intention to renounce to their privileges.

Even the highest State insitutions seem to share the same myopia confirming that italian politicians are unavoidably far away from the reality: they are unable to see and manage the change. This is an extremely serious negligence.

Some days ago I have seen on TV a press conference of a greek right wing party. I've been very impressed by it. We in Italy are channelling protests and dissent through a rational, democratic and peaceful movement which is only requring more direct civil participation.


Italian parties and politics are rebuffing such civil political expressions even more frustrating those Italians no longer available to stand sacrifices essentially to finance a parasitical political class. This political myopia could cause even more exasperation and irritation directing such pushes towards more extreme political groups: this is the worst hypotesis I can imagine.


The stupidity, greed, arrogance of the Italian political leaders have not only political, economic, social or ethic implications because they are destroying also the democratic spirit and the public institutions in this unlucky country, We have the responsibility to prevent such fate to be materialized. 

Quando la miopia uccide

Tra una piccola tirata di capelli e una solenne bastonata ce ne corre. Certo è che le recenti elezioni amministrative una piccola lezioncina l'hanno fornita. Non ci facciamo illusioni però: i partiti e la politica cosiddetta "seria" non hanno capito assolutamente nulla. Non c'è alcuna intenzione di cambiare, di recepire le istanze che provengono dai territori, di rincunciare al benchè minimo privilegio. 

La cosa più triste è vedere la stessa miopia sempre dimostrata dai leader, e dai burocrati piccoli e grandi di tutti i partiti italiani, anche nei rappresentanti delle più alte cariche dello Stato. Questa scialba, grigia e trista umanità appare in ritardo con la storia: appare incapace come sempre di prevedere e gestire il cambiamento. E questo è un segno di irresponsabilità molto grave.

Ho visto giorni fa a Ballarò le immagini di una conferenza stampa di un gruppo di estrema destra greco. Sono immagini che fanno pensare. Fanno pensare al fatto che in Italia esiste un movimento che sta canalizzando, condivisibilmente o meno, il disagio di settori sempre più ampi della nostra società. Ma lo sta facendo in modo pacifico, razionale e ragionevole, legittimo ed esigendo maggiore partecipazione democratica dei cittadini e non la devastazione delle istituzioni.

Snobbare in modo arrogante queste forme di espressione politica e partecipativa dei cittadini comunque pacifiche vuol dire da una parte frustrare ancora di più quella parte di società italiana che magari non tollera più angherie, sacrifici e soprusi solo per permettere a pochi privilegiati di vivere alle spalle di tutti. D'altra parte questo atteggiamento miope si potrebbe tradurre in un'esasperazione continua dei toni che potrebbe consegnare questa indignazione a gruppi estremistici: e questa sarebbe l'ipotesi più sciagurata possibile immaginabile.

La stupidità, l'arroganza e la miopia dei leader politici italiani non solo ha quindi pesanti conseguenze di natura politica, etica, economica e sociale ma potrebbe anche portare alla devastazione completa delle istituzioni pubbliche e del senso stesso dello spirito democratico di questo sfortunatissimo Paese. Sta a noi, in quanto elettori e cittadini liberi e consapevoli, impedire che ciò avvenga...

mercoledì 2 maggio 2012

Stupidità Indifferenziata

Da oggi nel mio ridente (si fa per dire: non c'è niente da ridere in realtà) paesello è iniziata la raccolta differenziata del rifiuti con il sistema porta a porta. 

Devo dire che in queste situazioni ognuno mette in mostra il meglio di sè e il grado di intelligenza individuale e collettivo di una comunità viene messo a dura prova. Tanto per evitare i giri di parole, bisogna riconoscere che è caos totale... Le cose si erano messe male sin dalle fasi preparatorie e già da lì si sarebbe dovuto capire quale genio e buona volontà avrebbe ispirato l'intera manovra.  

Tralasciamo il "casino preparatorio": dopo decenni di cassonnetti, abbiamo fatto tutti un po' di pasticci con questi secchi e secchielli colorati, me compreso. Ma, con un po' di pazienza, ci si riesce ad organizzare. Quindi un tantino di confusione iniziale è giustificabile.

Meno giustificabili sono altri atteggiamenti ispirati all'italianissimo "io me ne frego!". Nella fase preparatoria molte persone non sono nemmeno andate a ritirare i secchielli e i bustoni.

Segue elenco dei commenti più gettonati:
  • "A me non me ne frega niente"
  • "Io vado a buttare la monnezza nel paese vicino!"
  • "Ce devono solo provà a farmi una multa!"
  • "Ci mancava pure questa ennesima rottura di coglioni"
  • "Io la monnezza la butto come e dove me pare!"
  • "Io faccio una bella buca in giardino..."
  • "Io butto tutto nell'indifferenzato: come ho fatto sempre..."

Oggi è iniziato il ritiro dei secchielli di carta e cartone e francamente ne ho visti esposti fuori dalle case poco più di una decina. Il comune poi mi è sembrato francamente poco deciso: si è data forse l'impressione di pressappochismo. I cassonetti stradali avrebbero dovuto essere eliminati, invece sono ancora lì e la gente continua a buttarci le buste di spazzatura come se niente fosse: "che te dicevo? E' tutta una fregnaccia!" ha detto un tipo scaricando direttamente dal secchio (senza alcuna busta) il suo pattume domestico. 

Il meglio l'ho visto fare da un mio vicino di casa che non brilla mai per senso civico: ha semplicemente scaricato tutta la sua robaccia per terra, direttamente dalla macchina. Pacchetti di sigarette, bottiglie di plastica, lattine, una busta di spazzatura, mozziconi del posacenere della macchina, un tubo vuoto di Pringles, una scatoletta vuota di mentine: tutto per terra. Uno di questi giorni lo aspetto per coglierlo in flagrante, magari gli mollo pure due schiaffi (metaforici) e, dopo aver filmato i suoi scaricamenti con il telefonino, conto di sputtanarlo sul web: e che cavolo!!!!

Essendo un illuso ed un ingenuo (cose che hanno totalmente penalizzato il mio impegno in politica) conto sul fatto che con il tempo le cose forse si aggiusteranno. Il menefreghismo iniziale forse è fisiologico.

Mi disturba però il fatto che qui tutto quello che viene concepito per il bene della collettività sia visto come un "dispetto": il privato si vede sempre minacciato nei suoi piccoli interessi e il tentativo di vivere in un modo più decente viene considerato come una pesante seccatura: "l'ennesima rottura di coglioni". 

E poi ci meravigliamo che i partiti rubano a mani basse dalle casse pubbliche nell'indifferenza generale: non siamo capaci nemmeno di buttare la spazzatura in un modo intelligente e pretendiamo di cambiare il mondo!