mercoledì 25 agosto 2010

Rescuing Italy

In these days, italian politics are touching incredible levels of shame and paradoxical behaviours. Large public is attending a show made of struggle for power and total control over italian society.

In this bagarre public interests (jobs, unemplyment, health, welfare, education, research and university,...) lag completely behind.

For this reason the political magazine MicroMega has launched a campaign for a public mobilization against the complete degradation of italian politics. A group of intellectuals have prepared a declaration for a mass mobilization on next October in Rome.

Surely these efforts are useful and I personally agree with the spirit inspiring them. But I wonder how useful they can be: the problem is "the day after". I mean without a permanent involvement of the "free italians" the day after a public manifestation, everything surely will turn the same as usual...

Salviamo l'Italia

L'appello apparso su MicroMega è indubbiamente condivisibile e richiede certamente l'adesione e la partecipazione di tutti gli italiani liberi.

L'appello è visualizzabile qui

Altrettanto condivisibili sono le parole di Flores D'Arcais su una mobilitazione generale. Penso però che una giornata in piazza a manifestare oggi come oggi potrebbe servire veramente a poco.
Da quello che si vede in giro, il fondo non è stato ancora toccato: si può andare molto peggio di così...


Credo che bisogna contestare un'intera classe politica e non solo quella che è attualmente al Governo. Si tratta di politici-segretari di partito-parlamentari che, a causa di una legge elettorale ingiusta ed antidemocratica (votata a suo tempo da tutti questi signori), non sono legittimati a rappresentare alcuno.

Bisogna evitare che i signori della politica facciano sbraitare le persone in piazza per 24 ore per poi riprendere tutto come se niente fosse il giorno dopo. Probabilmente sarebbe necessaria una mobilitazione permanente...

venerdì 13 agosto 2010

Questioni di caparra...

Le vicissitudini di queste settimane che sconvolgono la politica italiana dovrebbero rappresentare un pesante monito per tutti noi.
In una società eticamente marcia fin nel più profondo, questi avvenimenti hanno portato miseramente a galla un aspetto sicuramente arcinoto a gran parte dei cittadini italiani. Tuttavia per i meno informati o per gli ingenui è opportuno ricordare che le carriere politiche o quelle che si svolgono all'interno di piccoli e grandi enti pubblici comunque sottoposti al controllo e alla lottizzazione dei partiti non avvengono per caso e tanto meno per merito.
In una realtà dove vige la regola del "do ut des" e del clientelismo più becero, ciascuno di questi signori (financo i parlamentari) depositano, più o meno consapevolmente, una sorta di "caparra politica" fatta di favori, assensi, consensi, omissioni, chiusure di occhi, scambi reciproci.
Si crea alla fine un tesoretto oscuro che costringe tutti questi signori a rimanere nei ranghi e a rispettare le regole dei superiori perchè altrimenti questa caparra potrebbe essere tirata fuori per fare danno e per ricattare.
Non si entra in Parlamento, nè dalla porta di destra nè da quella di sinistra, per meriti, per bravura, per rettitudine, per impegno politico, ma anche grazie all'entità di questo tesoretto: "io ti ho fatto questo e quest'altro, mò nun me puoi dire di no alla mia candidatura!".
Anche per questa ragione una persona fondamentalmente onesta non riesce ad assumere un ruolo di rilievo nei partiti perchè non possiede questa caparra e, non potendo essere ricattata, non si riesce a controllarla. Quindi il risultato è che le forze intellettuali e politiche migliori che la società italiana potrebbe esprimere riamngono sistematicamente escluse dall'attività politica di rilievo.
In questi giorni si è attivata una frenetica resa dei conti fatta proprio di sputtanamenti: tutti sbugiardano tutti rinfacciandosi l'uno con l'altro fatti e misfatti del passato. Veramente un bello spettacolo: mancano solo Pulcinella ed Arlecchino ed il gioco è fatto. Ci sarebbe da ridere se non fosse che stiamo parlando della classe dirigente di questo sfortunato Paese.
Tra un senso di pena e di disgusto, i fatti e gli sputtanamenti di questi giorni (e quelli che verranno nelle prossime settimane) stanno ad evidenziare che questo Paese è gestito da un sistema "a domino" fatto di mutui ricatti: se qualcuno sgarra. sbattono sul tavolo tutta la monnezza di caparra accumulata nel tempo. E di monnezza i nostri politici se ne intendono.
E' un sistema estremamente fragile ma che possiede un parallelo potente sistema immunitario: nessuno mi può toccare perchè nessuno è alla fine nelle condizioni di poterlo fare.
Come possiamo permettere a questa gente di decidere il nostro futuro?

mercoledì 11 agosto 2010

Ma guarda! Alla fine qualcuno se ne è accorto!

Che la politica italiana sia costellata da personaggi molto particolari è cosa arcinota. Qualcuno però è decisamente più particolare di altri. E' il caso di Daniele Capezzone la cui inversione a "U" è pari o superiore a quella di un tal Saulo di Tarso con il quale condivide sicuramente il fanatismo, l'intolleranza ed il massimalismo estremo.

Incredibile dictu, se ne è accorto il Web magazine di Fare futuro che pubblica sul suo sito questo piccolo ma delizioso pezzo. Da leggere e condividere nelle calde serate agostane...

Attenzione però! Perchè il Capezzonismo è un male estremamente diffuso nella politica nostrana, grande o piccola che sia. Teniamolo bene a mente!

venerdì 6 agosto 2010

Il Conflitto del Disinteresse

In questi giorni di corto-circuiti politici sia a destra che a sinistra, il sentimento che mi sembra maggiormente condiviso dalla gente comune, almeno nella mia visione di povero osservatore estratto dalla medesima gente comune, è quella dello spaesamento, del dubbio, della confusione.

Non si riesce a capire dove il cosiddetto Paese Legale (perdonate l'ironia) intenda andare e trascinare con sè il povero Paese Reale: probabilmente nel mondo dell'irrealtà e dell'irresponsabilità in cui sguazza da decenni il Paese Legale.

In autunno riapriranno le scuole (in quali condizioni non è dato saperlo) e passata la pausa estiva le emergenze della sanità, del lavoro, della ricerca tornanno a bussare alla nostra porta. I casini (con la "c" minuscola) non vanno in vacanza.

Intanto i "signori" litigano: molti si preparano a dire il più italianissimo degli "io non c'ero e se c'ero dormivo". Una storia già drammaticamente vista...

Ed ecco che allora la gente comune, stanca di tutto questo, si sposta nelle lande desolate del disinteresse: "non ci capisco niente, si scannano fra di loro, non sono affari miei". Purtroppo non è così. Qui si sta giocando con la pelle di milioni di famiglie e di persone ed è in un momento come questo che appare indispensabile riappropriarsi del proprio impegno civile.

E' indispensabile in primo luogo che ci sia la massima consapevolezza e mobilitazione per l'immediata "rettifica" di questa legge elettorale: nessun partito politico è oggi intenzionato a sostenere, per ovvi motivi di sopravvivenza, un cambiamento simile. Bisogna per lo meno ripartire da qui.

Non è solo una questione elettorale infatti: siamo veramente ridotti molto male ma abbiamo il diritto-dovere di riappropriarci dei partiti come strumento di amplificazione dell'impegno civile dei cittadini. E' una questione etica, prima che politica anche per disinfettare la nostra società da questi decenni di profondo degrado e di "dittatura della corruzione".

A tale proposito suggerisco la lettura di questo articolo apparso su Micromega.