venerdì 13 agosto 2010

Questioni di caparra...

Le vicissitudini di queste settimane che sconvolgono la politica italiana dovrebbero rappresentare un pesante monito per tutti noi.
In una società eticamente marcia fin nel più profondo, questi avvenimenti hanno portato miseramente a galla un aspetto sicuramente arcinoto a gran parte dei cittadini italiani. Tuttavia per i meno informati o per gli ingenui è opportuno ricordare che le carriere politiche o quelle che si svolgono all'interno di piccoli e grandi enti pubblici comunque sottoposti al controllo e alla lottizzazione dei partiti non avvengono per caso e tanto meno per merito.
In una realtà dove vige la regola del "do ut des" e del clientelismo più becero, ciascuno di questi signori (financo i parlamentari) depositano, più o meno consapevolmente, una sorta di "caparra politica" fatta di favori, assensi, consensi, omissioni, chiusure di occhi, scambi reciproci.
Si crea alla fine un tesoretto oscuro che costringe tutti questi signori a rimanere nei ranghi e a rispettare le regole dei superiori perchè altrimenti questa caparra potrebbe essere tirata fuori per fare danno e per ricattare.
Non si entra in Parlamento, nè dalla porta di destra nè da quella di sinistra, per meriti, per bravura, per rettitudine, per impegno politico, ma anche grazie all'entità di questo tesoretto: "io ti ho fatto questo e quest'altro, mò nun me puoi dire di no alla mia candidatura!".
Anche per questa ragione una persona fondamentalmente onesta non riesce ad assumere un ruolo di rilievo nei partiti perchè non possiede questa caparra e, non potendo essere ricattata, non si riesce a controllarla. Quindi il risultato è che le forze intellettuali e politiche migliori che la società italiana potrebbe esprimere riamngono sistematicamente escluse dall'attività politica di rilievo.
In questi giorni si è attivata una frenetica resa dei conti fatta proprio di sputtanamenti: tutti sbugiardano tutti rinfacciandosi l'uno con l'altro fatti e misfatti del passato. Veramente un bello spettacolo: mancano solo Pulcinella ed Arlecchino ed il gioco è fatto. Ci sarebbe da ridere se non fosse che stiamo parlando della classe dirigente di questo sfortunato Paese.
Tra un senso di pena e di disgusto, i fatti e gli sputtanamenti di questi giorni (e quelli che verranno nelle prossime settimane) stanno ad evidenziare che questo Paese è gestito da un sistema "a domino" fatto di mutui ricatti: se qualcuno sgarra. sbattono sul tavolo tutta la monnezza di caparra accumulata nel tempo. E di monnezza i nostri politici se ne intendono.
E' un sistema estremamente fragile ma che possiede un parallelo potente sistema immunitario: nessuno mi può toccare perchè nessuno è alla fine nelle condizioni di poterlo fare.
Come possiamo permettere a questa gente di decidere il nostro futuro?

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