Un arcinoto adagio recita che ogni popolo ha il governo che si merita ovvero ha i politici che si merita. In questi giorni di sconfortante confronto (che qualcuno ha ancora il coraggio di definire "politico", ma che in realtà non ha alcun contenuto politico reale), un'umanità a dir poco agghiacciante sta facendo veramente di tutto per mostrare il peggio di sè.
Quello che si riesce faticosamente a distinguere tra banalità varie, chiacchiere inconcludenti e generiche, promesse da fenomeni da baraccone, gaffe demenziali, sparate da ubriaconi, e via dicendo è alla fine la sconvolgente modestia di questa umanità scarafaggesca, il triste spettacolo di persone di bassissimo profilo umano dalle evidenti limitate capacità mentali, umane e talvolta anche morali. In alcuni casi sembra di stare ad ascoltare dei deficienti: nel senso letterale del termine, delle persone cui manca qualcosa per essere definite "Normali". Queste persone sembrano avere veramente qualcosa che non va anche in senso clinico. E questi dovrebbero gestire la cosa pubblica?!?!
La cosa più grave è che questi "deficienti al potere" (ripeto: nel senso patologico e letterale del termine) si rivolgono a noi (i senza-potere) come se fossimo degli altrettanti deficienti: quasi dei sub-normali incapaci di intendere e di volere, dei bambini stupidi, degli ingenui primitivi che possono essere ingannati con specchietti e vetrini colorati.
Ma è veramente così? Possibile che siamo tutti così deficienti da esprimere una classe politica e dirigente composta da altrettanti deficienti che si rivolge a noi in questo modo proprio come se fossimo dei poveri scemi e deficienti? Meritiamo proprio di essere quotidianamente trattati così?
Poichè tutto sommato siamo in democrazia, la riposta potrebbe essere ahimè positiva: sì, avviene questo perchè scegliamo noi chi ci debba rappresentare, tolleriamo noi la selezione avversa della classe dirigente e delle imprese colluse con la politica e la criminalità, la regola dei peggiori sempre al posto sbagliato, la frustrazione dei talenti e della creatività e delle realtà imprenditoriali migliori, i privilegi intollerabili, le ingiustizie e i soprusi continui, ecc... Se buttiamo la monnezza fuori dal finestrino della nostra auto poi non ci possiamo lamentare che ci sono i rifiuti in giro. Se piscio nella minestra poi non mi posso lamentare che abbia un sapore strano.
Se pensi quindi che un deficiente possa essere abilitato ad agire, parlare e (peggio del peggio) a decidere a tuo nome vuol dire che allora un po' deficiente sei anche tu.
Siamo complici di questo meccanismo perverso che non cade dal cielo. Non stiamo parlando di una catastrofe naturale: se in Italia si vive così male, considerato che si potrebbe vivere tutti molto meglio di così, è solo colpa delle nostre scelte, è solo responsabilità della nostra ottusità, inerzia e miopia.