martedì 5 maggio 2009

Milano Città Metropolitana/2

Pubblico di seguito la seconda parte del contributo di Umberto Lacchetti sul tema di Milano Città Metropolitana.

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Entrando nel merito della questione, l'obiettivo principale deve essere quello di utilizzare le risorse, limitate, per costruire le infrastrutture più utili per migliorare la mobilità. Bisogna realizzare una pianificazione partendo dai flussi di spostamento delle persone: ci sono delle aree caratterizzate da una buona offerta di posti di lavoro interni ed indici di mobilità meno elevati, come il Castanese ed il Legnanese, mentre altri ambiti vedono elevati flussi in uscita verso il capoluogo (come il Magentino). Questi movimenti vanno attentamente monitorati per valutare la domanda di trasporto.

Per quanto riguarda le principali infrastrutture da realizzare, la scelta va fatta sulla base all'analisi costi benefici. Anzitutto bisogna osservare quante risorse pubbliche occorrono per realizzare l'infrastruttura e se c'è l'apporto di capitale privato (project financing), poi bisogna valutare i benefici per la collettività che l'opera potrebbe portare. Va data la priorità a quelle opere che offrono un miglior risultato di costi benefici. Questo deve essere il criterio di scelta, non quello della visibilità, o altro. Proviamo allora ad indicare alcuni interventi la cui realizzazione è prioritaria, da fare quanto prima.

Anzitutto è necessario ampliare la rete ferroviaria metropolitana, sia eseguendo i prolungamenti delle linee M1, M2, M3, sia costruendo nuove linee. La metropolitana è un mezzo di trasporto veloce e molto utilizzato, un ottimo incentivo per ridurre l'utilizzo dei mezzi privati e quindi migliorare la transitabilità delle strade e la qualità dell'aria, diminuire i tempi di percorrenza. In vista di Expo 2015 è un'infrastruttura indispensabile per permettere spostamenti di masse ingenti di persone.

Per quanto riguarda le ferrovie, è necessario potenziare la linea Milano Gallarate e collegare il Malpensa Express con la Stazione Centrale di Milano. Bisogna rimettere in funzione alcune linee ferroviarie dismesse: si sta lavorando per ripristinare la Saronno Seregno per realizzare la gronda nord, non sarebbe male riprendere anche la Garbagnate Arese, che collegherebbe il Nord Groane con la zona dove sorgerà l'Expo. Vanno realizzate anche le tramvie extraurbane, come la Milano Parco Nord / Desio - Seregno. Bisogna però monitorare i parcheggi prossimi alle stazioni per verificare se siano sufficienti ad accogliere i veicoli privati e prevederne eventualmente un ampliamento. Le piste ciclabili che collegano i centri abitati con le stazioni ferroviarie possono risultare utili per diminuire l'ingorgo di veicoli.

Fra le strade da realizzare, è urgente riqualificare la strada provinciale 46 Rho - Monza con il completamento della tangenziale Nord: ciò consentirebbe di migliorare la viabilità sulla A4, perché una parte di traffico verrebbe traslata sulla nuova arteria; inoltre si realizzerebbe un indispensabile collegamento con l'area fieristica e dell'Expo.

Per ridurre il congestionamento da traffico, un rimedio efficace è incentivare i cittadini ad utilizzare il mezzo pubblico, e contemporaneamente potenziare il servizio. Spesso però il trasporto pubblico è costretto a muoversi nel traffico assieme ai mezzi privati e quindi deve subire i lunghi tempi di percorrenza. Per ovviare a questo inconveniente un rimedio efficace è quello di sviluppare un sistema di corsie preferenziali, oggi del tutto insufficienti, tanto in città che in provincia. Le corsie preferenziali permetterebbero di ridurre i tempi di percorrenza e renderebbero più conveniente il mezzo pubblico: i cittadini sarebbero invogliati a lasciare a casa le automobili o ad utilizzarle in modo integrato con il trasporto pubblico. Rammentiamo che la scelta sulle modalità di trasporto, in particolare in una società dinamica come quella milanese, è certamente funzione dei tempi di percorrenza.

Sono da evitare invece le soluzioni dispendiose che non diano garanzie di utilità diffusa. Mi riferisco in particolare al tunnel che si vorrebbe costruire sotto la città di Milano, per collegare l'area dell'Expo con la tangenziale Est -svincolo Forlanini - e l'aeroporto di Linate. Da principio sembrava che il progetto dovesse essere realizzato tutto in project financing. Poi, forse per l'incerto futuro dell'aeroporto di Linate, sono sorte difficoltà. Oggi il Comune ha ripreso in considerazione il progetto, ma si parla della necessità di un consistente investimento pubblico a fondo perduto, di circa 750-800 milioni di euro. L'impegno finanziario sarebbe notevole, mentre il progetto non sembra essere particolarmente utile per risolvere i problemi di traffico di Milano, perché si finirebbe per incentivare ulteriormente l'utilizzo del mezzo privato.

Il trasporto su gomma delle merci è un altro grosso problema a cui dare risposta. Milano infatti è attraversata continuamente da un intenso traffico di merci in direzione Est-Ovest e Nord-Sud, la stragrande maggioranza su gomma, spesso di puro transito, e non di rado con provenienza e destinazione estere. L'autostrada Torino Milano Venezia viene congestionata da questo traffico. Il problema però va affrontato a livello nazionale, e la migliore risposta è quella di cercare di far trasferire parte delle merci dal trasporto su gomma a quello su ferro. E' necessario anche realizzare, lungo le autostrade e le ferrovie, delle piattaforme logistiche, per consentire localmente la distribuzione delle merci con mezzi di trasporto gommati più leggeri. C'è bisogno insomma di politiche coordinate per la mobilità che sappiano proporre soluzioni complessive capaci di integrare le varie modalità di trasporto.

Un'ultima considerazione la riservo all'iniziativa sulla responsabilità sociale di impresa intrapresa dall'amministrazione provinciale, che potrebbe trovare nuova linfa in un ambito di Città metropolitana. Già da qualche anno la Provincia ha istituito un Albo fornitori, dove le imprese iscritte hanno accettato di sottoscrivere un codice etico improntato su trasparenza e correttezza. Ora alcune di queste imprese stanno ottenendo la certificazione di responsabilità sociale, a compimento di un percorso tracciato dal progetto "Vicini alle Imprese". L'iniziativa ha consentito alla Provincia di diffondere i temi della responsabilità sociale nel panorama imprenditoriale, mettendo in evidenza un modo nuovo di fare impresa, fondato sull'etica. Non solo. La Provincia di Milano sta cominciando ad inserire nei bandi di gara delle valutazioni che considerano, in sede di aggiudicazione, oltre a prezzo e qualità della prestazione, anche l'aspetto etico. La Provincia ha anche istituito un apposito Assessorato alla Responsabilità Sociale d'Impresa e Pubblica Amministrazione, retto prima da Giuliana Carlino e poi da Vito Giannuzzi. Certamente in un un'ottica di competenze più vasta, quale scaturirebbe dall'ente Città metropolitana, il tema della responsabilità sociale di impresa avrebbe più occasioni per diffondersi.

In conclusione l'istituzione di Milano Città metropolitana consentirebbe di mettere in atto un nuovo modello di governance, capace di dare più efficaci risposte ai problemi: permetterebbe di superare gli attuali limiti strutturali, quali la disarticolazione delle competenze e dei poteri degli amministratori pubblici, la difficoltà di realizzare misure in modo integrato verso un obiettivo comune.

Umberto Lacchetti

1 commento:

marcella81 ha detto...

ragazzi bisogna cominciare a pensare alle provinciali del 6 e 7 giugno!!
Per chi votare, Penati o Podestà? Per adesso sono più propensa a dare il mio voto a penati, visto la lista civica che ha creato, fatta tutta da gente lontana dalla solita vecchia politica. Voi cosa ne pensate?
Per quanto riguarda la città metropolitana penati è molto attivo, assieme a philippe daverio, suo candidato nella lista, www.listapenati.it.