Ho trovato questo interessante articolo sul "Foglietto" di Usi Rdb Ricerca che riporto integralmente.
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Enti di ricerca, briciole dal 5 per mille e maglia nera per l’Istat con 130 euro
di Biancamaria Gentili
Se il “5 per mille”, come molti ritengono, è una sorta di auditel per i tanti organismi pubblici e privati che ogni anno si candidano a ricevere elargizioni, grosse o piccole, da parte del popolo dei modelli 730, per gli enti pubblici di ricerca non c’è da stare molto allegri. Il 30 ottobre, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato, anche per gli enti di ricerca che hanno chiesto l’«obolo», i risultati delle dichiarazioni presentate dai contribuenti nel 2007, per i redditi dell’anno precedente. Chi può, si fa per dire, cantare vittoria è il Cnr che, a fronte di 3.875 «oboli» (meno della metà del personale) ha incassato 239.817 euro (con un + 43.000 rispetto all’anno precedente). Al secondo posto, largamente staccato, l’Istituto di fisica nucleare (Infn), con 1.053 erogazioni e 68.506 euro. Medaglia di bronzo per l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf): 43.093 euro, frutto di 672 donazioni. Al 4° posto, l’Istituto superiore di Sanità con 42.551 euro e 714 oblatori. Al 5°, l’Ogs di Sgonico (Trieste) con 26.670 euro versati da 478 contribuenti. Davvero deludenti i risultati conseguiti dagli altri enti di ricerca che si sono messi in vetrina. L’Agenzia spaziale italiana di euro ne ha totalizzati 8.922; l’Inrim di Torino, 7.491; l’Ingv di Enzo Boschi, 5.172 frutto di 85 contribuenti sensibili alla ricerca in campo sismico; la Stazione Zoologica di Napoli si è fermata a quota 4.580, con una flessone di circa il 25% rispetto all’anno precedente; analoga flessione per l’Apat (ora Ispra) che ha racimolato soltanto 4.497 euro rispetto ai 5.597 dello scorso anno; l’Istituto per la montagna (ora Eim) è sceso da 7.551 a 4.165. In discesa anche il Centro Fermi di Antonino Zichichi (da 3.414 a 2.348).
Molto atteso era il risultato dell’Istat che nel 2007, sotto la guida di Luigi Biggeri, si era cimentato nella competizione per la prima volta. Il risultato è stato disastroso, facendo conquistare all’istituto la maglia nera. Nelle casse dell’ente sono finiti appena 130 (dicasi: cento-trenta) euro, grazie a 3 ignoti quanto arditi contribuenti. “Ma come è possibile - si sono chiesti increduli alla segreteria di Usi/RdB - che l’Istat abbia ottenuto un simile risultato? Con un presidente, un direttore generale, 18 direttori centrali e 60 capi servizio, a sottoscrivere, per spirito di corpo, sarebbero dovuti essere almeno in 80. O ci sono stati brogli o la credibilità dell’ente, anche tra i vertici, è pari a zero”.
Per altri 7 enti di ricerca: Cra, Inea, Inran, Infs, Insean, Isfol e Invalsi, è scattata l’esclusione dalla competizione per problemi burocratici. Peccato per l’Invalsi, che dopo aver racimolato 85 euro lo scorso anno, questa volta aveva ottenuto un risultato boom: 1.082 euro!
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Enti di ricerca, briciole dal 5 per mille e maglia nera per l’Istat con 130 euro
di Biancamaria Gentili
Se il “5 per mille”, come molti ritengono, è una sorta di auditel per i tanti organismi pubblici e privati che ogni anno si candidano a ricevere elargizioni, grosse o piccole, da parte del popolo dei modelli 730, per gli enti pubblici di ricerca non c’è da stare molto allegri. Il 30 ottobre, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato, anche per gli enti di ricerca che hanno chiesto l’«obolo», i risultati delle dichiarazioni presentate dai contribuenti nel 2007, per i redditi dell’anno precedente. Chi può, si fa per dire, cantare vittoria è il Cnr che, a fronte di 3.875 «oboli» (meno della metà del personale) ha incassato 239.817 euro (con un + 43.000 rispetto all’anno precedente). Al secondo posto, largamente staccato, l’Istituto di fisica nucleare (Infn), con 1.053 erogazioni e 68.506 euro. Medaglia di bronzo per l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf): 43.093 euro, frutto di 672 donazioni. Al 4° posto, l’Istituto superiore di Sanità con 42.551 euro e 714 oblatori. Al 5°, l’Ogs di Sgonico (Trieste) con 26.670 euro versati da 478 contribuenti. Davvero deludenti i risultati conseguiti dagli altri enti di ricerca che si sono messi in vetrina. L’Agenzia spaziale italiana di euro ne ha totalizzati 8.922; l’Inrim di Torino, 7.491; l’Ingv di Enzo Boschi, 5.172 frutto di 85 contribuenti sensibili alla ricerca in campo sismico; la Stazione Zoologica di Napoli si è fermata a quota 4.580, con una flessone di circa il 25% rispetto all’anno precedente; analoga flessione per l’Apat (ora Ispra) che ha racimolato soltanto 4.497 euro rispetto ai 5.597 dello scorso anno; l’Istituto per la montagna (ora Eim) è sceso da 7.551 a 4.165. In discesa anche il Centro Fermi di Antonino Zichichi (da 3.414 a 2.348).
Molto atteso era il risultato dell’Istat che nel 2007, sotto la guida di Luigi Biggeri, si era cimentato nella competizione per la prima volta. Il risultato è stato disastroso, facendo conquistare all’istituto la maglia nera. Nelle casse dell’ente sono finiti appena 130 (dicasi: cento-trenta) euro, grazie a 3 ignoti quanto arditi contribuenti. “Ma come è possibile - si sono chiesti increduli alla segreteria di Usi/RdB - che l’Istat abbia ottenuto un simile risultato? Con un presidente, un direttore generale, 18 direttori centrali e 60 capi servizio, a sottoscrivere, per spirito di corpo, sarebbero dovuti essere almeno in 80. O ci sono stati brogli o la credibilità dell’ente, anche tra i vertici, è pari a zero”.
Per altri 7 enti di ricerca: Cra, Inea, Inran, Infs, Insean, Isfol e Invalsi, è scattata l’esclusione dalla competizione per problemi burocratici. Peccato per l’Invalsi, che dopo aver racimolato 85 euro lo scorso anno, questa volta aveva ottenuto un risultato boom: 1.082 euro!
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