La Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo accogliendo il ricorso presentato da una cittadina italiana, ha stabilito che la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce "una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni" e una violazione alla «libertà di religione degli alunni".
Immediate le reazioni del mondo cattolico italiano con in prima fila il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che ha annunciato che il governo ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo.
Il Vaticano ovviamente ha bocciato la sentenza mentre da più parti si è sostenuto che il crocefisso rappresenta un simbolo importante della nsotra identità culturale.
Personalmente ritengo che ci sia qualcosa di grottesco in tutto questo. Innanzitutto la scuola italiana, ridotta in macerie sia materialmente che immaterialmente, fa tristemente da sfondo a questa commedia: ci si ricorda dell'importanza formativa della scuola per il crocefisso per dimenticare questo ruolo critico all'interno della società quando si tratta di investire sostanzialmente in strutture, programmi, attività, ecc...
Inoltre penso che quando una fede religiosa si aggrappa solo a dei simboli, di cui spesso se ne ignora il significato, siano essi crocefissi, veli, turbanti, cibi, ecc... vuole dire sostanzialmente che si tratta di una religione decisamente debole.
Se qualcuno teme di vedere indebolita la propria identità culturale o la propria fede per la sparizione di un crocefisso in un'aula scolastica vuol dire che probabilmente la sua fede si è volatilizzata da un pezzo. La religione in questo modo rimane un fenomeno "esterno" fatto solo di divieti, condanne, immaginette, rituali e formule il cui significato è ignoto alla gran parte dei cosiddetti fedeli rimanendo soltanto degli strumenti di regolazione sociale.
Una cultura ed una religione che vedono la rimozione del crocifisso nelle scuole come una minaccia sono una cultura ed una religione immobili...
Allora le aule scolastiche ospitino una pluralità di simboli religiosi delle varie religioni (non solo quelle abramitiche), di cui si deve spiegare il senso, altrimenti questi importanti simboli della spiritualità dell'uomo diventano semplicemente degli elementi di arredo.
Altrimenti che non ce ne sia alcuno...
Con l'occasione, approfitto per ricordare Claude Lévi-Strauss che di queste cose se ne intendeva...
Immediate le reazioni del mondo cattolico italiano con in prima fila il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, che ha annunciato che il governo ha presentato ricorso contro la sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo.
Il Vaticano ovviamente ha bocciato la sentenza mentre da più parti si è sostenuto che il crocefisso rappresenta un simbolo importante della nsotra identità culturale.
Personalmente ritengo che ci sia qualcosa di grottesco in tutto questo. Innanzitutto la scuola italiana, ridotta in macerie sia materialmente che immaterialmente, fa tristemente da sfondo a questa commedia: ci si ricorda dell'importanza formativa della scuola per il crocefisso per dimenticare questo ruolo critico all'interno della società quando si tratta di investire sostanzialmente in strutture, programmi, attività, ecc...
Inoltre penso che quando una fede religiosa si aggrappa solo a dei simboli, di cui spesso se ne ignora il significato, siano essi crocefissi, veli, turbanti, cibi, ecc... vuole dire sostanzialmente che si tratta di una religione decisamente debole.
Se qualcuno teme di vedere indebolita la propria identità culturale o la propria fede per la sparizione di un crocefisso in un'aula scolastica vuol dire che probabilmente la sua fede si è volatilizzata da un pezzo. La religione in questo modo rimane un fenomeno "esterno" fatto solo di divieti, condanne, immaginette, rituali e formule il cui significato è ignoto alla gran parte dei cosiddetti fedeli rimanendo soltanto degli strumenti di regolazione sociale.
Una cultura ed una religione che vedono la rimozione del crocifisso nelle scuole come una minaccia sono una cultura ed una religione immobili...
Allora le aule scolastiche ospitino una pluralità di simboli religiosi delle varie religioni (non solo quelle abramitiche), di cui si deve spiegare il senso, altrimenti questi importanti simboli della spiritualità dell'uomo diventano semplicemente degli elementi di arredo.
Altrimenti che non ce ne sia alcuno...
Con l'occasione, approfitto per ricordare Claude Lévi-Strauss che di queste cose se ne intendeva...
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