In questi giorni i media nazionali hanno dato risalto ad una serie di notizie su terribili episodi di violenza contro le donne. La gravità di questi fatti, la loro rapida successione, le proposte di intervento per contrastare tali episodi e la superficiale ironia con cui questi fatti sono stati commentati dal presidente del consiglio fanno veramente molto riflettere sulla decenza della società italiana. Non voglio commentare le parole ironiche del premier nè tantomento entrare nelle relative polemiche. Ritenere poi che con l'incremento della presenza di militari nelle strade si possa fronteggiare il problema è una pia illusione. Polizia e militari arriveranno sempre troppo tardi ovvero dopo che la violenza è stata prerpetrata.
Come ho già detto in altre occasioni, questi eventi sono effettivamente gravi e la loro gravità riesce ad attirare per un po' l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica. Purtroppo la violenza quotidiana contro le donne che avviene nel silenzio dentro le mura domestiche o sui luoghi di lavoro non arriva quasi mai alla nostra attenzione, anche se di questi fatti spesso ne siamo tutti a conoscenza. In questi contesti ovviamente i soldati non possono entrare...
Dobbiamo sempre affermare che la violenza contro le donne è e rimane una violazione di un diritto umano. Questa violenza può assumere le forme più varie (esclusione, mancanza di rispetto, incapacità di vedere la donna come un essere umano, denigrazione, ecc...): purtoppo la società italiana sotto questo profilo è particolarmente "indecente". Ancora in troppi contesti le donne subiscono forme pesanti di violenza e di esclusione (esclusione dalla politica, dal mondo del lavoro, ecc...) perchè in Italia sono ancora considerate di fatto delle "incapaci": siccome non sono capaci di fare politica ci devono pensare gli uomini, siccome non ne sono capaci non possono fare le dirigenti e ci devono pensare gli uomini. Questo avviene anche nella vita religiosa: nel cattolicesimo le donne hanno un ruolo totalmente passivo e subalterno perchè "non sono capaci". O sono delle super-sante-sadiche o sono delle nullità o (peggio) sono demonizzate ovvero incarnano il male assoluto.
Una cultura che ci sottrae costantemente la nostra natura di persone genererà sempre delle società indecenti ovvero società che umiliano i loro componenti, soprattutto quelli più deboli, rendendoli "statistiche", dei meri consumatori e degli utenti.
Lo stupro di cui parla la televisione non è altro quindi che l'evento più eclatante e terminale di una lunga serie di umiliazioni che le donne sono costrette a subire tutti i giorni in questa società indecente di cui tutti siamo in qualche modo colpevoli...
Un quadro del problema della violenza contro le donne in Italia è esposto nel rapporto Istat (in italiano ed in inglese) dove ovviamente si delinea uno scenario relativamente parziale della problematica sia perchè si tratta di un'indagine basata su un campione di donne sia perchè, come effetto collaterale di questi crimini, le donne molto spesso finiscono nella trappola della paura e del pregiudizio che impedisce di denunciare i criminali.
Come ho già detto in altre occasioni, questi eventi sono effettivamente gravi e la loro gravità riesce ad attirare per un po' l'attenzione dei media e dell'opinione pubblica. Purtroppo la violenza quotidiana contro le donne che avviene nel silenzio dentro le mura domestiche o sui luoghi di lavoro non arriva quasi mai alla nostra attenzione, anche se di questi fatti spesso ne siamo tutti a conoscenza. In questi contesti ovviamente i soldati non possono entrare...
Dobbiamo sempre affermare che la violenza contro le donne è e rimane una violazione di un diritto umano. Questa violenza può assumere le forme più varie (esclusione, mancanza di rispetto, incapacità di vedere la donna come un essere umano, denigrazione, ecc...): purtoppo la società italiana sotto questo profilo è particolarmente "indecente". Ancora in troppi contesti le donne subiscono forme pesanti di violenza e di esclusione (esclusione dalla politica, dal mondo del lavoro, ecc...) perchè in Italia sono ancora considerate di fatto delle "incapaci": siccome non sono capaci di fare politica ci devono pensare gli uomini, siccome non ne sono capaci non possono fare le dirigenti e ci devono pensare gli uomini. Questo avviene anche nella vita religiosa: nel cattolicesimo le donne hanno un ruolo totalmente passivo e subalterno perchè "non sono capaci". O sono delle super-sante-sadiche o sono delle nullità o (peggio) sono demonizzate ovvero incarnano il male assoluto.
Una cultura che ci sottrae costantemente la nostra natura di persone genererà sempre delle società indecenti ovvero società che umiliano i loro componenti, soprattutto quelli più deboli, rendendoli "statistiche", dei meri consumatori e degli utenti.
Lo stupro di cui parla la televisione non è altro quindi che l'evento più eclatante e terminale di una lunga serie di umiliazioni che le donne sono costrette a subire tutti i giorni in questa società indecente di cui tutti siamo in qualche modo colpevoli...
Un quadro del problema della violenza contro le donne in Italia è esposto nel rapporto Istat (in italiano ed in inglese) dove ovviamente si delinea uno scenario relativamente parziale della problematica sia perchè si tratta di un'indagine basata su un campione di donne sia perchè, come effetto collaterale di questi crimini, le donne molto spesso finiscono nella trappola della paura e del pregiudizio che impedisce di denunciare i criminali.
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