giovedì 30 ottobre 2008

Tagli alle Scuole ed i Piccoli Borghi Rurali


Riporto il seguente comunicato

Coldiretti torino esprime preoccupazione per le conseguenze che potrebbero avere sui territori di montagna i piani di ridimensionamento delle istituzioni scolastiche previsti dall'articolo 3 del decreto legge 154 in materia di sanita' e finanza locale. Spiega Riccardo Chiabrando, presidente dell'organizzazione torinese: "isolamento, spopolamento, infrastrutture inadeguate rendono difficile gia' oggi l'istruzione nei contesti sociali degli oltre quattromila piccoli comuni montani e nelle decine di piccoli centri abbarbicati sulle alpi piemontesi. Come ripetutamente denunciato dall'uncem - unione nazionale comuni comunita' enti montani - la scuola rappresenta la garanzia del diritto all'istruzione e il principale presidio per assicurare la coesione sociale nei territori marginali che notoriamente presentano evidenti minacce di esclusione. Siamo ovviamente preoccupati per le annunciate conseguenze di questo provvedimento che rischia di scardinare l'intero sistema scolastico montano, in Italia come in Piemonte. Un taglio alle risorse delle scuole di montagna significa mettere in seria difficolta' uno dei servizi principali ai quali e' legata la permanenza delle famiglie in tali aree, gia' caratterizzate da una carente dotazione ed erogazione di questi ultimi. L'unione europea nel terzo asse del PSR ha inteso agire un'azione volta all'aumento della competitivita' sociale dei territori montani, investendo risorse significative: i provvedimenti previsti dal ddl 112 di anticipazione delle misure finanziarie 2009 vanno in direzione opposta", conclude Chiabrando. Secondo il direttore dell'organizzazione Emilio Fugazzi, "la minacciata riduzione dei plessi scolastici in montagna e' una contraddizione rispetto alle politiche dell'unione europea. ad esempio, il terzo asse del programma di sviluppo rurale 'qualita' della vita nelle zone rurali e diversificazione dell'economia rurale', con la misura 321 'servizi essenziali per l'economia e la popolazione rurale', intende aumentare l'attrattivita' di tali zone. La misura 322 'sviluppo e rinnovamento dei villaggi' promuove il miglioramento della qualita' della vita nelle borgate del territorio montano piemontese, favorendo la possibilita' di permanenza della popolazione locale e incentivando l'insediamento di nuove imprenditorialita' e nuclei familiari. Altro obiettivo e' la rivitalizzazione dei borghi montani piemontesi attraverso la realizzazione di interventi integrati miranti al sostegno delle attivita' - produttive, culturali, ambientali, di servizio - esercitate nell'ambito delle borgate oggetto di intervento, nonche' al recupero architettonico e funzionale delle strutture e delle infrastrutture singole e collettive presenti nelle stesse".
(fonte Agrapress)

Queste considerazioni appaiono valide anche per altre realtà montane sia delle Alpi che dell'Appennino, senza dimenticare la realtà di tanti piccoli centri rurali che rischiano di perdere le loro scuole costringendo i bambini ed i ragazzi a frequentare scuole sempre più lontane dalle loro case. Mi chiedo che ne pensa chi vive in un piccolo borgo di campagna di tutto questo?


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