Questo titolo potrebbe trarre in inganno: non intendo discutere di astrofisica e di missioni spaziali. Lo spazio di cui voglio parlare è quello pubblico fatto di piazze e strade soprattutto dei nostri piccoli centri di provincia. Per fare questo vorrei condividere una piccola e forse (per molti politici di professione) insignificante iniziativa che però, secondo me, vale più di tante chiacchiere. Venerdì 23 maggio 2008, l’associazione sportiva di cui faccio parte, ha organizzato, un pomeriggio dedicato al “Giocatletica” una manifestazione, riservata ai bambini/e, composta da 5 zone di gioco dove si sono svolte gare di marcia, velocità, lanci, gioco della campana e tiro della fune. Le gare hanno visto la partecipazione di un gran numero di bambini, accompagnati dalle loro famiglie, con un torneo fra 4 Paesi che si è svolto nella piazzetta del borgo antico del nostro piccolo paese e lungo le vie e vicoli circostanti. Anche se alla fine una sola squadra ha vinto il torneo, in realtà alla fine tutti i bambini sono stati premiati e tutti i presenti hanno potuto poi riprendere fiato grazie anche ad una buona merenda offerta dalla nostra associazione. Da questa manifestazione è possibile estrarre parecchie lezioni. In primo luogo, appunto, gli abitanti di questo piccolo paese del centro Italia, si sono potuti riappropriare di piazze e vie, liberandoli dalle automobili, restituendo a questi spazi la loro funzione originaria di area pubblica. Inoltre, il borgo vecchio del paese è sembrato rivivere e riacquistare una sua centralità, che tende sempre più a perdere a vantaggio delle nuove zone residenziali più moderne; basta pensare ai tanti anziani che vivono nella parte vecchia che, in un pomeriggio fuori dall’ordinario ed incuriositi dalla presenza dei bambini nelle vie impegnati nelle diverse prove, facevano il tifo potendo godere di un momento di svago e di emozione. Personalmente penso che le speranze per poter costruire qualcosa di nuovo possono essere riposte soprattutto nei bambini dando loro la possibilità, per esempio tramite piccole attività sportive, di stimolare la loro l'intelligenza, volontà, autodisciplina, emotività, spirito di squadra, capacità di sforzo e di sacrificio, e capacità di vivere con gli altri in modo costruttivo e non antagonistico. Tramite quindi i bambini è forse possibile raggiungere le loro famiglie (e quindi gli adulti): anche con queste piccole iniziative è possibile far vedere che esistono modi diversi di stare insieme (in contrapposizione alla cultura dei centri commerciali, della televisione e dei videogames) costruendo un passo alla volta una comunità critica che si può opporre in modo consapevole ai fanatismi, al divismo, alla violenza, all’affermazione a ogni costo, all’arroganza, alla mercificazione e monetizzazione di ogni aspetto della nostra vita. Credo quindi che alla fine conti più questa “politica delle tante piccole cose” piuttosto che i mega progetti e le tante chiacchiere degli esperti se si vuole fare del vero sviluppo rurale locale e valorizzare i nostri territori e le nostre comunità. Intanto domenica 8 giugno torneremo nella stessa piazza per un torneo di scacchi riservato ai ragazzi.
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