Solitamente, quando ascoltavo o leggevo le notizie di (passatemi il termine) politica italiana, il più delle volte rimanevo o indignato, o schifato, o estremamente preoccupato o spaventato. In questi giorni invece non riesco a trattenermi dal ridere. Voglio dire che veramente bisogna ridere di queste cose per non prendere a morsi la TV o ingoiare pagine intere di quotidiani o riviste.
Vedere il presidente del consiglio (presidente e consiglio: già questa associazione di parole suona ridicola addosso a questo genere di umanità) esporre un simile fiume in piena di sciocchezze, con quella espressione seria ma che tradisce il sorrisino (diga improbabile di un'esplosione di ilarità), con quella libreria alle spalle che è un insulto alla cultura, è uno spettacolo degno dei cinepanettoni. Ha pure una fidanzata?!?! Fantastico, semplicemente fantastico.
Ancora più ilare è l'ondata di serissima indignazione che è piovuta da più parti, anche questa sintomo di una cialtroneria italica che dilaga nei talk show e negli spettacolini televisivi tipo "Amici" et similia. E poi i vari portavoce di questo e di quello che riescono ad inventare delle teorie giustificatorie fantasmagoriche che nemmeno Isaac Asimov sarebbe riuscito ad escogitare: come fai a non scoppiare a ridere guardando la faccia di Capezzone in TV e sentendo le sciocchezze che dice? Ti viene pure il dubbio che magari si tratti di un imitatore o di uno spezzone di qualche gag di satira politica.
La vergogna o minacciare processi e manette non sono più argomenti sufficienti per tentare di smontare questo sistema di cose e questo modo di gestire (altra parola grossa) la cosa pubblica (Oddio che parola enorme). La rassegnazione generale e (peggio) l'apatica invidia per questo genere di personaggi da parte di una larghissima fetta dell'opinione pubblica sono un sintomo grave di una complicità collettiva che difficilmente potrà essere superata nel breve periodo. Non bisogna mai dimenticare che questa gente gode di un consenso molto ampio. Posso capire (ma non giustificare) lo sbavare degli uomini italici di fronte alle gesta erotiche di questa gente, ma le donne come fanno a sopportare tutto questo? E i cattolici? Questa è l'idea di politica che hanno in mente? Vogliamo tornare ai Borgia?
Quando si è detto che un imprenditore come si deve non può non essere un evasore fiscale, non avere l'amante (magari minorenne), non avere il macchinone e non può non vivere di inganni e truffe, gli imprenditori dovrebbero non dico indignarsi, ma infuriarsi: se non c'è reazione forse ti viene il dubbio che forse è vero o che, sotto sotto, si vorrebbe essere così.
Insomma adesso siamo nella fase del ridicolo profondo. Però mi chiedo: nella terra di Arlecchino e Pulcinella quand'è che costoro si tireranno su i pantaloni e si comincerà a fare sul serio?
Vedere il presidente del consiglio (presidente e consiglio: già questa associazione di parole suona ridicola addosso a questo genere di umanità) esporre un simile fiume in piena di sciocchezze, con quella espressione seria ma che tradisce il sorrisino (diga improbabile di un'esplosione di ilarità), con quella libreria alle spalle che è un insulto alla cultura, è uno spettacolo degno dei cinepanettoni. Ha pure una fidanzata?!?! Fantastico, semplicemente fantastico.
Ancora più ilare è l'ondata di serissima indignazione che è piovuta da più parti, anche questa sintomo di una cialtroneria italica che dilaga nei talk show e negli spettacolini televisivi tipo "Amici" et similia. E poi i vari portavoce di questo e di quello che riescono ad inventare delle teorie giustificatorie fantasmagoriche che nemmeno Isaac Asimov sarebbe riuscito ad escogitare: come fai a non scoppiare a ridere guardando la faccia di Capezzone in TV e sentendo le sciocchezze che dice? Ti viene pure il dubbio che magari si tratti di un imitatore o di uno spezzone di qualche gag di satira politica.
La vergogna o minacciare processi e manette non sono più argomenti sufficienti per tentare di smontare questo sistema di cose e questo modo di gestire (altra parola grossa) la cosa pubblica (Oddio che parola enorme). La rassegnazione generale e (peggio) l'apatica invidia per questo genere di personaggi da parte di una larghissima fetta dell'opinione pubblica sono un sintomo grave di una complicità collettiva che difficilmente potrà essere superata nel breve periodo. Non bisogna mai dimenticare che questa gente gode di un consenso molto ampio. Posso capire (ma non giustificare) lo sbavare degli uomini italici di fronte alle gesta erotiche di questa gente, ma le donne come fanno a sopportare tutto questo? E i cattolici? Questa è l'idea di politica che hanno in mente? Vogliamo tornare ai Borgia?
Quando si è detto che un imprenditore come si deve non può non essere un evasore fiscale, non avere l'amante (magari minorenne), non avere il macchinone e non può non vivere di inganni e truffe, gli imprenditori dovrebbero non dico indignarsi, ma infuriarsi: se non c'è reazione forse ti viene il dubbio che forse è vero o che, sotto sotto, si vorrebbe essere così.
Insomma adesso siamo nella fase del ridicolo profondo. Però mi chiedo: nella terra di Arlecchino e Pulcinella quand'è che costoro si tireranno su i pantaloni e si comincerà a fare sul serio?
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