Le recenti notizie sulla contaminazione da diossina nei prodotti alimentari tedeschi (carne, latte, uova, formaggio, ecc...) ripropongono ancora una volta la sensibilità del nesso fra agricoltura (zootecnia), cibo e salute. Le rassicurazioni che arrivano da più parti sulla sicurezza dei prodotti Made in Italy certamente fanno piacere, ma questo non deve impedire di riflettere su quello che è accaduto (anche se altrove). Al di là del comportamento criminale di certi individui, quello che emerge è nuovamente l'insostenibilità di un modello industriale applicato all'agricoltura. Un'insostenibilità che si manifesta a livello economico, ambientale, igienico ed etico.
Insomma è indispensabile un profondo cambiamento di rotta. Ho scritto più volte su questo blog che una delle cose che mi dà più sui nervi è vedere gente che spende 300€ per cambiare ogni anno il telefono cellulare e pretendere poi di spendere pochi centesimi per un pacco di pasta o un litro di latte. Questa miserrima idea che il cibo debba costare poco è fondamentalmente la leva principale su cui agisce il supersfruttamento industriale dei campi, delle piante, degli animali, degli ecosistemi e delle persone.
Bisogna avere la consapevolezza, una volta per tutte, di quali siano le reali priorità: non abbiamo bisogno di superflui gadget tecnologici di ultima generazione, abbiamo bisogno di recuperare un rapporto sano con quello che mangiamo, non tanto pagando poco, ma pagando il giusto. Non dico che bisogna boicottare la Grande Distribuzione Organizzata (che di fatto è l'interfaccia con cui i consumatori si confrontano direttamente con l'agro-industria), ma cominciare anche a conoscere che produce il cibo. Per chi vive in provincia è certamente più facile, ma anche chi vive in città può decisamente cambiare stile di vita. Invece di passare la domenica nei mega centri commerciali andate a visitare le fattorie dove potrete passare una giornata all'aria aperta e acquistare direttamente i prodotti da chi li ha coltivati. E' vero che si spende di più, ma si risparmia in cure mediche.
Vi suggerisco di costruire una consapevolezza alimentare soprattutto per mangiare meno e meglio (in particolare i bambini che sono grassi da scoppiare...): chi può si faccia un orticello familiare (fa bene alla pancia e alla mente), fate escursioni agro-gastronomiche alla scoperta di tradizioni, sapori e di luoghi e leggete molto. sia le etichette di quello che si acquista sia molti libri. Esiste ormai una grande letteratura in materia: da Terra Madre al dilemma dell'Onnivoro c'è veramente l'imbarazzo della scelta.
Vi aggiungo poi questo video: è una bella lezione di vita...
Insomma è indispensabile un profondo cambiamento di rotta. Ho scritto più volte su questo blog che una delle cose che mi dà più sui nervi è vedere gente che spende 300€ per cambiare ogni anno il telefono cellulare e pretendere poi di spendere pochi centesimi per un pacco di pasta o un litro di latte. Questa miserrima idea che il cibo debba costare poco è fondamentalmente la leva principale su cui agisce il supersfruttamento industriale dei campi, delle piante, degli animali, degli ecosistemi e delle persone.
Bisogna avere la consapevolezza, una volta per tutte, di quali siano le reali priorità: non abbiamo bisogno di superflui gadget tecnologici di ultima generazione, abbiamo bisogno di recuperare un rapporto sano con quello che mangiamo, non tanto pagando poco, ma pagando il giusto. Non dico che bisogna boicottare la Grande Distribuzione Organizzata (che di fatto è l'interfaccia con cui i consumatori si confrontano direttamente con l'agro-industria), ma cominciare anche a conoscere che produce il cibo. Per chi vive in provincia è certamente più facile, ma anche chi vive in città può decisamente cambiare stile di vita. Invece di passare la domenica nei mega centri commerciali andate a visitare le fattorie dove potrete passare una giornata all'aria aperta e acquistare direttamente i prodotti da chi li ha coltivati. E' vero che si spende di più, ma si risparmia in cure mediche.
Vi suggerisco di costruire una consapevolezza alimentare soprattutto per mangiare meno e meglio (in particolare i bambini che sono grassi da scoppiare...): chi può si faccia un orticello familiare (fa bene alla pancia e alla mente), fate escursioni agro-gastronomiche alla scoperta di tradizioni, sapori e di luoghi e leggete molto. sia le etichette di quello che si acquista sia molti libri. Esiste ormai una grande letteratura in materia: da Terra Madre al dilemma dell'Onnivoro c'è veramente l'imbarazzo della scelta.
Vi aggiungo poi questo video: è una bella lezione di vita...
Nessun commento:
Posta un commento